04/03/2016

SOTTOPASSO MONTE KOSICA, “VALUTIAMO ALTRE IPOTESI”

Allo studio la possibilità di prolungare quello esistente in Stazione dei treni. L’assessore Giacobazzi ha risposto all’interrogazione del consigliere Rabboni (M5s)

“In questo momento non è interesse dell’Amministrazione realizzare direttamente il sottopasso ciclopedonale sotto viale Monte Kosica: non sarebbe efficace perché obbligherebbe pedoni e ciclisti provenienti da nord a scendere e salire due volte di fila da sottopassi in uno spazio ravvicinato e ciò li indurrebbe ad attraversare a raso strada. È piuttosto opportuno valutare l’ipotesi di prolungare il sottopasso della Stazione dei treni prevedendo un’uscita in area scalo, più diretta verso il centro città”.

Lo ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 3 marzo rispondendo all’interrogazione del M5s, presentata da Marco Rabboni, sulla realizzazione del sottopasso pedonale-ciclabile di attraversamento di viale Monte Kosica “come da previsione del piano di recupero relativo al comparto della ‘Ex Manifattura Tabacchi’ e relativa convenzione”.

L’istanza evidenziava come, per ora, il soggetto attuatore abbia realizzato solo una parte dell’intervento previsto dal piano di recupero dell’ex Manifattura Tabacchi, che prevede anche l’obbligo di realizzare alcune opere esterne, come appunto il sottopasso di viale Monte Kosica. L’interrogazione chiedeva quindi se, come riportato nella convenzione, “nel caso il Comune esercitasse la facoltà di eseguire direttamente il sottopasso, il soggetto attuatore sarebbe obbligato a versare l’importo di 1.200.000 euro al Comune”. Il consigliere ha domandato inoltre se, una volta scaduti i termini della convenzione, ovvero dopo 10 anni dalla data di approvazione del PUA (Piano urbanistico attuativo), che risale a novembre 2007, “il soggetto attuatore non sarebbe più obbligato a versare tale cifra nel caso si decidesse di eseguire l’opera”. Rabboni ha sottolineato che “tale attraversamento, se adeguatamente raccordato con il sottopasso ferroviario già presente verso via Fanti, potrebbe permettere di creare un ottimo collegamento ciclo-pedonale fra la parte nord e il centro della città” e ha quindi chiesto se l’Amministrazione ha intenzione di eseguire direttamente l’opera prima della scadenza dei termini, “per evitare che vada in scadenza l’obbligo del soggetto attuatore della copertura delle spese e che si vadano così a perdere importanti risorse a disposizione dello sviluppo della città”.

L’assessore ha rassicurato l’Aula sul fatto che “i vincoli di impegno che obbligano la società a realizzare l’opera o a versare il corrispettivo all’Amministrazione nel caso il Comune decidesse di procedere direttamente all’intervento rimarranno anche in seguito alla scadenza della convenzione, che comunque è tra un anno e mezzo. Nessuno ha mai rinunciato all’opera per cui l’obbligo permane”.

Nella replica, il consigliere Rabboni si è detto “non soddisfatto” della risposta: “Mi sembra assurdo – ha affermato – dover attendere un intervento del soggetto attuatore, che non lo farà mai, soprattutto alla luce del fatto che allo stesso soggetto stiamo pagando affitti nella vicina Manifattura Tabacchi. Ci pare una buona soluzione far partire adesso l’intervento realizzato direttamente dall’Amministrazione e ricevere le risorse dal soggetto attuatore, magari ottenendo un risparmio sull’affitto del Mata, che vede investiti da parte dell’Amministrazione 50 mila euro all’anno”.

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