29/04/2016

TARI, GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI NEL DIBATTITO

Prima del sì alle delibere si è discusso del valore dell’aumento, “a fronte di una crescita dei servizi” per la maggioranza ma che “sarebbe stato meglio evitare” per l’opposizione

La definizione della tariffa della Tari per il 2016 (con un aumento medio dello 0,8 per cento sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche), le modifiche al Regolamento per la sua applicazione e il piano annuale delle attività per lo svolgimento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, sono stati approvati dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 28 aprile, con il voto favorevole Pd, Fas-Sinistra italiana e Per me Modena e quello contrario Forza Italia, Idea-Popolari liberali e Movimento 5 stelle. Nella stessa seduta e con identico voto (a parte l’astensione di Mario Bussetti del M5s) è stata approvata anche la convenzione per l’affidamento per il 2016 a Hera Spa del servizio di riscossione della Tari. Le delibere sono state presentate dagli assessori all’Ambiente Giulio Guerzoni e al Bilancio Ludovica Carla Ferrari.

Il dibattito è stato aperto da Luca Fantoni, M5s, che ha affermato che “un aumento, per quanto minimo, è sempre un aumento e quindi non possiamo essere contenti: per una volta avremmo voluto vedere un valore al ribasso e non al rialzo. Con il nuovo meccanismo del fondo incentivante previsto dalla Regione, Modena riceve un contributo inferiore di quello che versa. Parma invece, servita da Iren e non da Hera, a fronte di 160 mila euro versati ne riceve 700 mila. È evidente che si potrebbe fare qualcosa di diverso, ma quali margini di manovra possiamo avere se rimaniamo distanti dagli obiettivi del fondo incentivante?”. Secondo Mario Bussetti “nel lungo termine sarebbe possibile ottenere obiettivi qualitativi importanti anche diminuendo i costi ma non con il modello che stiamo utilizzando ora, con il quale più di così non possiamo ottenere. Cambiare modello è possibile e ci sono esempi virtuosi in altri Comuni”.

Per il Pd Simona Arletti ha affermato che l’aumento della Tari deve essere valutato nel contesto “che vede una forte innovazione sia a livello comunale che regionale. La legge della Regione che punta fortemente sul riciclo e la valorizzazione economica del rifiuto è ambiziosa ma va nella direzione giusta e se, come Comune, faremo passi avanti, questi ci verranno riconosciuti”. Anche Grazia Baracchi ha messo in evidenza le novità introdotte dalla legge regionale che “prevede anche una forte azione di educazione, coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini: dobbiamo lavorare sui cambiamenti culturali per migliorare la qualità della differenziata e contrastare gli abbandoni”. Marco Forghieri ha sottolineato il tema della gara per la gestione del servizio che si svolgerà nel 2017 e riguarda tutto il bacino e non più solo il Comune: “Sarà in quella sede che potremo ottenere un miglioramento netto delle condizioni e quindi mi concentrerei su una buona preparazione dei bandi”. E Fabio Poggi ha affermato che “se chiedessimo a un cittadino se è disponibile a rinunciare a un caffè all’anno per avere un servizio di raccolta rifiuti migliore, sono convinto che accetterebbe. Il prossimo anno possiamo porci l’obiettivo di diminuire la Tari ma dobbiamo anche decidere quali servizi non migliorare. Credo sia doveroso nei confronti dei cittadini essere chiari in questo senso”. Diego Lenzini ha sottolineato che “per il primo anno Atersir calcola la tariffa in base a un consuntivo e non a una previsione, e questo ci dà una maggiore tranquillità”, rimarcando poi che l’aumento della tariffa “paga servizi in più. Potevamo non aumentare ma non avremmo avuto i servizi. È stata fatta una scelta politica”.

Per Forza Italia Adolfo Morandi ha posto l’attenzione sull’aumento della tassa: “È pochissimo, si dice, ma non è davvero così perché ci sono attività economiche di grandi dimensioni sulle quali questi aumenti incidono molto. Inoltre, il fatto che siamo riusciti a ottenere da Hera una riduzione dei costi di riscossione significa che Hera, che non dobbiamo dimenticare è un’azienda quotata in Borsa il cui obiettivo è la massimizzazione degli utili, faceva dei margini. Avevo quindi ragione di sostenere che se il Comune gestisse direttamente la riscossione ci sarebbero ulteriori risparmi, anche perché non dovrebbe pagare l’Iva”.  

Marco Chincarini di Per me Modena si è concentrato sugli sconti previsti dal regolamento della Tari applicati ai pubblici esercizi che tolgono le slot machine: “Va benissimo fare uno sconto a chi le toglie ma come rendiamo merito a quelli che non le hanno mai installate? È vero che l’ordine del giorno è stato recepito ma si sarebbe potuto recepire oltre alla lettera anche il concetto che stava alla base e avvantaggiare anche quegli esercenti che non hanno mai avuto le slot o che non le metteranno. Giocando tra tariffe massime e minime la possibilità c’era”.

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