22/09/2016

SANITÀ, SINDACO: NESSUN “SISTEMA” CON AMMINISTRATORI

Muzzarelli risponde a un’interrogazione di Forza Italia sulle intercettazione di Cencetti: ma dall’inchiesta emerge “scenario preoccupante, grave e inaccettabile”

Le notizie relative alle indagini e al rinvio a giudizio di Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico dal 2006 al 2012, “dipingono uno scenario preoccupante, grave e inaccettabile di corruzione, concussione e abusi d’ufficio”, del quale occorre però avere conferma in sede processuale, ma nessun “sistema” che coinvolga amministratori pubblici. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli rispondendo oggi, giovedì 22 settembre, in Consiglio comunale a un’interrogazione di Forza Italia sulle intercettazioni del dottor Cencetti dalle quali, come ha sottolineato il capogruppo Andrea Galli, si evince un perverso intreccio politico/sanitario nella Sanità modenese con affermazioni come “Io sono fedele al Sistema; c’è roba grossa non deve saltare”che per Galli sono “gravi, ma non ci stupiscono”.

Nell’interrogazione, oltre a domandare a quale “Sistema” di riferisca Cencetti, si chiede anche conto del cosiddetto “appaltone” di global service del Policlinico proponendone l’annullamento o la sospensione.

Il sindaco Muzzarelli ha iniziato la risposta premettendo che “allo stato degli atti e dei fatti” i comportamenti illegali contestati non risulta “abbiano avuto ricadute negative dirette sull’offerta dei servizi e sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini dal servizio sanitario pubblico” e precisando che “per disporre di informazioni e giudizi certi occorre aspettare lo svolgimento del processo e le sentenze della magistratura” e che nel frattempo la Giunta della Regione Emilia-Romagna “ha avviato la procedura per costituirsi parte civile e per avviare eventuali verifiche amministrative e disciplinari interne”. Il sindaco ha quindi ricordato che “l’amministrazione in carica nel periodo in cui sarebbero stati commessi i reati non era a conoscenza dei comportamenti contestati dalla magistratura” e nessun amministratore pubblico regionale, provinciale o comunale è stato coinvolto nell’inchiesta.

Rispetto al quesito sul senso della “fedeltà al sistema” dell’intercettazione, Muzzarelli ha sviluppato alcune ipotesi (dal sistema privato di relazioni al sistema sanitario pubblico) per poi ribadire che, qualora nell’interrogazione con il riferimento al “sistema” si intendesse invece chiamare in causa gli amministratori pubblici, “nessuna persona con ruoli di governo in questa regione è stata inquisita e chiamata in giudizio”.

Per il sindaco, comunque, la vicenda porta a interrogarsi sui controlli che il potere politico democratico esercita e può esercitare sull’attività dei manager e delle strutture tecniche: serve “una maggiore attenzione soggettiva degli amministratori”, così come “una riflessione sulle procedure e sulla distinzione di poteri tra ruoli politici e tecnici, per vedere se il combinato disposto di antipolitica e di esaltazione dell’indipendenza dei tecnici non ci stia portando verso situazioni di sostanziale autoreferenzialità di segmenti della burocrazia”.

In relazione al cosiddetto appaltone, Muzzarelli ha ripercorso le valutazioni della direzione dell’Azienda ospedaliera universitaria, riportando anche i risultati delle verifiche sul rispetto dei parametri di prezzo definiti all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), per arrivare a concludere che è esclusa “la possibilità giuridica e l’opportunità economica di procedere a una risoluzione anticipata del contratto”.

Il sindaco ha concluso ricordando che, con l’entrata in vigore del decreto del 24 dicembre 2015, i servizi alberghieri ricompresi nel global service sono stati sottratti alla contrattazione delle aziende sanitarie per essere riservati in via esclusiva ai “soggetti aggregatori” ( Intercenter per quanto riguarda la Regione Emilia Romagna): “In ragione di ciò – ha affermato Muzzarelli – la nostra azienda ha già aderito alle iniziative di gara regionale in corso, che si concluderanno con l’aggiudicazione entro il 2018”.

Dichiarandosi “ovviamente non soddisfatto della risposta”, il consigliere Galli ha affermato che “la risposta-compitino del sindaco non porta nulla di nuovo. L’entità del ribasso, che anche se sono 500 mila euro è pari allo 0,5 per cento, e le dichiarazioni dello stesso Cencetti al telefono confermano che l’appalto è stato pilotato e che siamo in presenza di una cupola organizzata. In questa realtà c’è un sistema che ha derubato la nostra comunità o di denaro o di servizi e che continua a essere attivo. Qualcuno deve assumersi questa responsabilità, perché questa situazione non va bene per niente”.

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