31/10/2017

“QUO VADIS MODENA?” / 2 – CONCILIARE TEMPI DI VITA E DI LAVORO

Dai dati emerge il bisogno di maggiore flessibilità nei tempi del lavoro, la richiesta di un’organizzazione più orientata al risultato e una gran fiducia nelle tecnologie

Dalle indagini effettuate nell’ambito della ricerca “Quo vadis Modena?” emerge che oltre il 70 per cento dei modenesi intervistati pensa che oggi la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro sia molto più difficile di dieci anni fa a causa di un sistema del lavoro poco flessibile negli orari e nell’organizzazione, dove la gravidanza è ancora un fattore di discriminazione. Un dato quest’ultimo confermato anche dalle interviste realizzate per il focus sulla maternità dal Centro documentazione donna che confermano come la maternità non sia a “impatto zero” in termini di costi personali e professionali. A questo proposito, le mamme intervistate richiedono orari più flessibili per nidi, scuole d’infanzia e scuole primarie; spazi di telelavoro accanto ai servizi e un albo di baby sitter selezionate e formate dal pubblico. Ma anche orari di lavoro meno rigidi e un cambio di prospettiva, privilegiando i risultati rispetto alla presenza fisica sul luogo di lavoro. Circa la metà degli intervistati pensa inoltre che potrebbe svolgere da casa almeno una metà del proprio lavoro, contribuendo così anche ad alleggerire il peso del traffico e dell’inquinamento. In questo ambito emerge la richiesta di migliorare il trasporto pubblico ma sono molte meno le persone disposte ad accettare la penalizzazione del traffico privato e pochissime quelle che hanno usato sistemi di condivisione dell’auto, formali o informali, e che pensano che possano avere successo anche in futuro.

Grande invece la fiducia nella tecnologia come supporto concreto alla conciliazione, sia nel facilitare la relazione con i servizi che nel rapporto tra gruppi di genitori e tra utenti, anche se è alta la consapevolezza che la condivisione aumenti il rischio di chiacchiericcio e di diffusione di informazioni false.

L’ultima parte della ricerca è stata dedicata al ruolo del Comune per il quale viene indicata una funzione di sostegno all’uso delle nuove tecnologie (anche attraverso la realizzazione di piattaforme di sharing econonomy), alla costruzione di reti fiduciarie, a servizi che affianchino le famiglie per quanto riguarda la gestione dei bambini e l’assistenza agli anziani.

Azioni sul documento