28/10/2017

I CICLAMINI / 2 – UNA CASA PER RICONQUISTARE L’AUTONOMIA

Progetti personalizzati e corresponsabilità delle ospiti nella cura degli spazi la cui gestione è affidata alla Croce Rossa che si coordina con i Servizi sociali

Nella casa “I Ciclamini” saranno ospitate donne con fragilità sociali o sanitarie, sole o con figli minori; persone che non hanno una rete parentale di supporto e che si trovano per diversi motivi a non avere un’adeguata soluzione abitativa o ad aver perso casa. Gli accessi, così come le dimissioni, saranno programmati dai Servizi sociali del Comune; l’accoglienza è infatti rivolta a un’utenza seguita dai Servizi territoriali o dal Centro stranieri per problematiche prevalentemente di natura abitativa dovute ad assenza di reddito o a reddito insufficiente per il mantenimento di un alloggio.

Nella nuova residenza, ricavata nei locali accanto al Santuario della Madonna del Murazzo di strada San Cataldo, abiteranno persone generalmente autonome nella cura di sé e dei figli, nella gestione del proprio spazio di vita e nelle relazioni con le altre ospiti. La funzione della struttura è infatti sostanzialmente quella di assicurare ai nuclei famigliari composti esclusivamente da mamme e figli minori e alle donne sole ospitati, la sicurezza abitativa, in modo che possano seguire, in condizioni di vita adeguate, il programma assistenziale ed educativo predisposto per loro.

L’obiettivo è aiutare le persone a riprendere il proprio percorso di vita in autonomia; la durata dell’inserimento sarà pertanto temporanea, generalmente per un periodo di sei mesi rinnovabili sulla base degli obiettivi previsti dal progetto finalizzato al conseguimento della maggiore autonomia possibile.

La Croce Rossa si occuperà della gestione della casa garantendo la fornitura di tutto l’occorrente, le utenze, le pulizie, un presidio giornaliero e la reperibilità notturna.  I volontari saranno di giorno presenti nella struttura per verificarne il corretto utilizzo da parte delle ospiti e dei loro bambini, oltre che per sostenerle nelle attività. Con gli operatori dei Servizi sociali l’associazione condividerà inoltre informazioni sulle presenze, sull’andamento dei progetti d’inserimento, sui tempi di permanenza e la verifica dei progetti.

Da parte loro, le donne accolte dovranno dimostrarsi corresponsabili e partecipi al progetto elaborato per loro avendo anche un ruolo attivo nella cura dei locali e nello svolgimento della vita comunitaria.

La residenza è composta da 15 stanze con annessi servizi igienici, una sala e una cucina comuni; l’allestimento dei locali, messi a disposizione dall’Arcidiocesi di Modena-Nonantola dopo gli interventi necessari, è stato curato dai volontari della Croce Rossa che per farlo hanno in parte anche potuto riutilizzare gli arredi dismessi dall’hotel Principe di via Vittorio Veneto che, sostituiti lo scorso anno, erano stati appositamente recuperati dai volontari e conservati nei depositi comunali.

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