06/06/2017

PIANO URBANISTICO, “STUDIO CRESME, VALUTIAMO NEL MERITO”

L’assessora Vandelli ha risposto all’interrogazione del consigliere Rabboni (M5s)

“Il Cresme è una società storica di ricerca, indipendente e senza scopi di lucro, fa parte di Legambiente e Ance, ed opera dal 1962 anche per il settore privato. Non c’è alcun conflitto d’interesse e, fuori da pregiudizi, il lavoro di un gruppo di professionisti va valutato innanzitutto nel merito”.

Lo ha detto l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 1 giugno rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del M5s illustrata da Marco Rabboni sugli scenari demografici in vista del nuovo Piano urbanistico.

Il consigliere ha chiesto in particolare se all’interno del percorso per il nuovo Piano urbanistico l’Amministrazione pensa “di coinvolgere qualche altro ente/organizzazione/tecnico esperto di scenari demografici per avere altre chiavi di lettura rispetto a quella del Cresme sui dati mostrati nel corso del Consiglio Comunale del 16 marzo, al fine di non basarsi su un’unica ricerca ma di stimolare un interessante e costruttivo confronto sui possibili scenari per la città di Modena del prossimo futuro”. Ha inoltre domandato quando sarà disponibile al pubblico, nella sua interezza, la ricerca del Cresme.

“Il primi dati a disposizione – ha proseguito Vandelli – sono stati condivisi con i gruppi consiliari e tutte le forze politiche sono chiamate a fare un approfondimento e a dare un contributo, ciascuna in base alle proprie possibilità. Quella che stiamo presentando è una ricerca aperta, abbiamo lavorato anche con l’università di Ingegneria e di Economia, che ha campi di lavoro che entrano piedi e mani nello studio fatto dal Cresme. Cosa non vi convince? Dati demografici, economici? Ci stiamo chiedendo – ha aggiunto – cosa si può fare sulla base di questo quadro, ma vogliamo rimanere nel merito. Tutti gli interlocutori sono chiamati a dare un contributo, perchè non abbiamo presentato un documento finale, ma abbiamo aperto un percorso qui in Consiglio con un primo lavoro: solo al termine i documenti del Piano verranno chiusi. Abbiamo già fatto diversi incontri e altri si svolgeranno: siamo a disposizione e la risposta è nella condivisione e partecipazione di un documento aperto a contributi”. Vandelli ha poi precisato che “se state chiedendo all'assessorato se intende dare un altro incarico perchè i dati e gli scenari contenuti nel lavoro di Cresme siano corretti la risposta è no, perchè non c'è bisogno: nessun interlocutore ha sin qui mostrato il minimo dubbio sulla bontà, validità e professionalità della società incaricata. A fronte di tutto ciò – ha concluso - un ulteriore incarico penso sarebbe solo uno schiaffo alla città che merita che i soldi vengano spesi per rispondere a bisogni veri e concreti”.

Per Art.1 – Mdp, il capogruppo Paolo Trande ha chiarito di non avere “dubbi sulla capacità di Cresme di fare il suo mestiere efficacemente e di essere indipendente rispetto alla committenza. C’è però – ha aggiunto – una questione non solo formale ma di opportunità: la compagine societaria di Cresme pone il tema del conflitto di interesse. Quando ci si appresta a costruire atti importanti come questo bisogna affidarsi a società terze, che non vedono la partecipazione diretta di altre società che hanno un obiettivo e interesse”.

Marco Chincarini di Per me Modena ha chiesto informazioni sui tempi del sito dedicato al percorso del Piano urbanistico: “Così possiamo cominciare a lavorare sulla piattaforma – ha detto –condividere i materiali e lavorare con i cittadini interessati. Si tratta di un percorso con una ricaduta importantissima: quante risorse ci sono a disposizione per questo percorso e per eventuali contributi di altri consulenti? Quali saranno i prossimi step? Come intende coinvolgere ai vari livelli la città?”, ha chiesto infine.

Per il Pd, Andrea Bortolamasi ha sottolineato che “sono i temi dell’indagine che ci consegnano un compito difficile per una città che sta invecchiando ed ha un consumo interno in debole ripresa. Più che sul committente – ha precisato – mi preoccuperei dei temi che vengono posti e su cui dovremo confrontarci. Siamo di fronte all’avvio di un percorso con disponibilità da parte dell’assessorato a renderlo il più ampio, inclusivo possibile. Ci vorrà testa per affrontare questo percorso partendo dai temi che questa e altre indagini porranno”.

Marco Bortolotti del M5s ha evidenziato che “si sta parlando davvero di un Piano che potrebbe cambiare sulla base della modificazione degli scenari. Siamo all’inizio di un percorso – ha continuato – e ci stiamo basando su indicazioni e scenari per definire possibili soluzioni. Non si tratta di dubitare di una azienda di cui non abbiamo mai dubitato, ma c’è bisogno di una idea concreta dell’analisi dei dati, che potrebbero essere continuamente modificabili”. Per Mario Bussetti si tratta di una “visione parziale”: Il Cresme è il centro economico e sociale del mercato dell’edilizia, ha un punto di vista legittimo che però non può essere generalizzato. Se viene preso come unico parametro è discutibile; andrebbe infatti affiancato con visioni differenti. Per costruire un percorso capace di dare a Modena un futuro prospero è opportuno ascoltare diverse campane perché la complessità dell’argomento si può affrontare solo in questo modo e un’unica direttrice, qualunque sia, è fuorviante”. Nella replica, anche Rabboni ha chiesto i tempi necessari affinché i dati del Cresme siano messi a disposizione dei cittadini. I dati presentati nella prima parte della presentazione Cresme sono certamente oggettivi, ma la valutazione e l’interpretazione che ne possono essere dati possono essere ampie e diverse. Potrebbe essere utile un confronto per ampliare gli scenari possibili e dare a noi un quadro chiaro per poter lavorare in futuro: senza un reale confronto il percorso rischia di partire azzoppato”.

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