15/12/2018

SALUTE MENTALE, “RIBADIRE I VALORI DELLA LEGGE BASAGLIA”

Sì unanime del Consiglio comunale all’odp proposto da Tommaso Fasano, Pd

Ribadire l’applicazione dei principi introdotti dalla legge Basaglia in tutti i servizi per la salute mentale e rafforzare, su questo tema, la collaborazione tra il Comune e l’Azienda Usl oltre a porre la massima attenzione alla comunicazione tra i servizi interessati, pubblici e privati, e allo sviluppo di una cultura che riduca la marginalità sociale di chi soffre di disturbi psichiatrici. È l’impegno che il Consiglio comunale chiede all’Amministrazione con l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno presentato dal Pd in occasione del quarantesimo anniversario della legge di riforma dell’assistenza psichiatrica conosciuta, appunto, come legge Basaglia.

Presentato in aula dal primo firmatario Tommaso Fasano, l’ordine del giorno chiede inoltre di commemorare i quarant’anni della legge con una seduta del Consiglio o in commissione consiliare, con la partecipazione di esperti e di associazioni di familiari e utenti.

Nella presentazione il consigliere ha ricordato come “la storia abbia dimostrato che è possibile fare a meno degli ospedali psichiatrici, ponendo fine ai trattamenti inumani e degradanti che vi si praticavano e che, al contrario, è possibile affrontare i disturbi psichiatrici nei luoghi di vita, attraverso una rete capillare di servizi di salute mentale di comunità, evitando l’istituzionalizzazione della sofferenza”. Il documento prosegue evidenziando che in Emilia Romagna la capacità di contatto è di oltre duemila persone ogni 100 mila abitanti adulti, con la presa in carico per la metà di loro, e che con l’azione combinata, anche a Modena, di interventi sanitari e sociali, attraverso le politiche dell’istruzione, del lavoro, della casa e dell’inclusione comunitaria, si è data sostanza ai principi di cittadinanza e di non discriminazione delle persone con disagio psichico o disturbo mentale.

Aprendo il dibattito per il Pd, Fabio Poggi ha affermato che bisogna ricordare la legge Basaglia non solo per celebrare un anniversario “ma per rinnovare l’impegno di quella legge che è stata la prima al mondo a deistituzionalizzare la cura della malattia”. Citando i dati dell’Oms secondo cui le malattie mentali sono in crescita e che colpiscono sempre di più i giovani, Poggi ha concluso che “se la cura della salute mentale ha bisogno di sempre maggiore flessibilità e attenzione, questo è ancora più necessario nel caso dei giovani e se si considerano i malati non come monadi ma insieme alla loro famiglia”. Grazia Baracchi ha ricordato che appena prima della legge Basaglia fu approvata la legge Falcucci che aboliva le classi speciali. “Da allora abbiamo fatto molti passi in avanti ma è necessario stare attenti perché tornare indietro è molto facile. A scuola vediamo l’aumento del disagio mentale nei giovanissimi, non è semplice rapportarsi con loro ma è essenziale che lo facciamo mantenendoli all’interno del gruppo classe”.

Intervenendo anche nel dibattito, il consigliere Fasano ha sostenuto che “gli investimenti sulla salute mentale avranno un ruolo sempre più importante nelle politiche sociali dei prossimi anni”, mettendo in evidenza che a Modena “c’è già molta attenzione su questi temi: oltre a una tradizione di studio e di pratica, nei Piani di zona per la salute e il benessere 2018-2020 è già previsto un rafforzamento della collaborazione tra il Comune e l’Ausl e, inoltre, da anni in città si svolge Màt, la settimana della salute mentale”. Per Simona Arletti la legge Basaglia “è stata una rivoluzione copernicana che ha ribaltato il modo in cui si consideravano le persone affette da malattie mentali, restituendole alla società. Oggi invece si pensa che la ghettizzazione e la restrizione in recinti dei problemi, in molti ambiti della società, possa portare alla loro soluzione”.

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