17/05/2018

CASA/3 – REPAIR HOME, ABITARE CONDIVISO E CONTRASTO AL VUOTO

Il Regolamento introduce nuovi strumenti e modalità dell’abitare per rispondere ai bisogni abitativi emergenti. Previsto fondo perequativo di sostegno per famiglie fragili

Il Regolamento di Edilizia convenzionata e agevolata non solo individua nuove regole e nuovi criteri per accedere all’acquisto e alla locazione di alloggi di interventi in edilizia agevolata, ma introduce nuovi strumenti e nuove modalità dell’abitare per rispondere a nuovi bisogni abitativi. 

Contrasto al vuoto e al semivuoto. Il Comune realizzerà un Registro Edilizia Residenziale sociale (REReS) per avere il quadro degli interventi delle politiche pubbliche, dello stato di utilizzo del patrimonio edilizio agevolato e tenere sotto controllo la domanda evasa e residua di alloggi. L’Amministrazione contrasterà il vuoto e semivuoto (alloggio non utilizzato per due anni consecutivi né direttamente da chi ne ha titolo né in locazione, dove consentito) con sanzioni, eccetto nel caso in cui l’alloggio non venga utilizzato dal proprietario per fatti non imputabili allo stesso come ragioni di lavoro o di salute, così come nel caso in cui, non potendo il proprietario occupare l’alloggio, abbia offerto l’alloggio  in locazione a canone ridotto di almeno il 20 per cento rispetto ai Patti concordati al Comune (Agenzia casa) o altro soggetti individuato dallo stesso prima del decorso dei due anni.

Repair home. Per contrastare degrado e mancato utilizzo del patrimonio privato realizzato in edilizia convenzionata per difficoltà dei proprietari a far fronte agli interventi di manutenzione, l’Amministrazione promuove progetti “Repair home” in cui la stessa o altri Enti (CambiaMo, Acer, Ergo, ecc.) si impegnano a eseguire o a sostenere in tutto o in parte il costo dei lavori a fronte di un vincolo di godimento a favore degli stessi, ossia della costituzione della nuda proprietà sull’alloggio. Tale rapporto, verrà regolato sulla base di un Protocollo condiviso che la Giunta si impegna ad approvare e con convenzione sottoscritta dal proprietario, coabitante e da almeno una organizzazione sindacale di proprietari o inquilini. I criteri di priorità che verranno adottati sono famiglie con un reddito Isee inferiore a 30 mila euro, monoreddito, con presenza di anziani o componenti fragili. Il Comune si impegna a prevedere una aliquota Imu agevolata a favore dei proprietari che aderiscono a queste iniziative e, dopo una prima fase sperimentale in cui tale istituto verrà applicato al patrimonio edilizio regolato dal presente Regolamento, se ne potrà valutare l’applicazione anche a situazioni diverse.

Social housing. In tutti gli interventi di edilizia residenziale sociale, programmati e non, il soggetto privato non può proporre progetti di Social housing per la locazione di durata inferiore a 15 anni. Per Social housing si intende l’insieme delle attività tecniche amministrative messe in atto dal Comune per fornire soluzioni abitative per nuclei con bisogni che non possono essere soddisfatti alle condizioni di mercato. Contengono anche politiche di innovazione sociale e smart city, con la creazione di spazi per la socialità e la condivisione e la realizzazione di azioni di riqualificazione del contesto urbano e di risparmio energetico.

Abitare condiviso: cohousing. Nell’ambito del Social housing, il cohousing consiste in progetti di comunità: coabitazioni di sostegno reciproco, collaborazioni familiari, di sostegno alla scolarità e formazione professionale per contrastare l’abbandono scolastico e bullismo, di integrazione culturale rispetto alle famiglie di immigrati o progetti per l’integrazione assistenziale e sanitaria, come la coabitazione con giovani con disabilità, patti di assistenza rivolta a persone con difficoltà motorie o psichiche. Prevede la presenza di alloggi privati e spazi comuni per uso collettivo e da questi autogestiti in grado di generare anche un impatto verso l’esterno: camere a uso foresteria; officina condivisa; salone condominiale polifunzionale dedicato a bambini o anziani, a palestra, sala studio, ludoteca; orto condiviso aperto al quartiere; campo da basket, tennis, pallavolo, calcetto a disposizione dei cittadini; magazzino per lo stoccaggio di prodotti provenienti da gruppi di acquisto solidale aperti anche ai non residenti. Ci potrà essere un’integrazione tra spazi residenziali e di lavoro incentivando attività gestite dagli abitanti, come coworking, laboratori artigianali, piccole attività commerciali; oltre a interventi di integrazione sociale anche attraverso la messa a disposizione di alloggi per nuclei svantaggiati da affidare in gestione ad Agenzia Casa. Attenzione anche al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto della circolazione automobilistica.

Abitare condiviso: full home. Nell’ambito del Social housing, il full home rappresenta una soluzione abitativa in cui il proprietario rende disponibile parte del suo alloggio a lavoratori, studenti o altri soggetti identificati dal Comune che per ragioni di lavoro, formazione o studio hanno necessità di trasferirsi a Modena per periodi temporanei superiori a un mese. Per regolare il rapporto, l’Amministrazione, sentite le organizzazioni rappresentative degli studenti, dei proprietari e degli inquilini, approverà una bozza di Convenzione di coabitazione che dovrà essere sottoscritta di volta in volta. Il proprietario potrà stipulare un contratto parziale in conformità agli Accordi territoriali o un Patto di collaborazione. Il Comune intende promuovere lo sviluppo di tali soluzioni abitative condivise attraverso una piattaforma pubblica di mediazione tra domanda e offerta.

Proprietà indivisa-proprietà divisa. Il soggetto attuatore di un intervento può proporre la trasformazione dell’iniziativa immobiliare in un progetto di proprietà indivisa, ritenuta un modello di proprietà importante per i progetti di condivisione dell’abitare. È possibile anche lo scioglimento del soggetto a proprietà indivisa anche in relazione agli interventi convenzionati già realizzati, facendo riferimento alla normativa regionale e nazionale. La richiesta di trasformazione deve essere presentata dal liquidatore o dal legale rappresentante della Cooperativa e, nei casi in cui è possibile lo scioglimento, i soci diverranno proprietari dei singoli alloggi, previa la stipula di una nuova convenzione approvata dal Consiglio comunale.

Fondo Perequativo Ers (Edilizia residenziale sociale). Per attivare politiche attive di sostegno alle famiglie più fragili il Comune intende istituire un Fondo apposito nel bilancio del Comune di Modena denominato Ers: Fondo Perequativo. Tutte le somme percepite a titolo di sanzioni, contributi perequativi, riscatti dei vincoli di locazione, diritto di superficie, vincoli convenzionali in genere, concorrono a finanziare il Fondo perequativo.

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