28/06/2018

MEMO / 2 – IL CONSIGLIO: CHIARIRE E RAFFORZARE LA MISSION

Il dibattito consiliare scaturito dall’istanza riguardante il Multicentro educativo del Comune

“Prendo atto dell’impegno con cui l’assessore Cavazza ha risposto alle questioni sul tappeto”, ha affermato il consigliere Domenico Campana per Art.1-Mdp-Per me Modena aprendo il dibattito scaturito dalla trasformazione dell’interrogazione di Elisabetta Scardozzi (M5s) in interpellanza. “Da quanto detto dall’assessore si evince che il Comune intende svolgere ancora un ruolo da protagonista nel percorso educativo dei giovani – ha continuato Campana - ma Memo è stato trascurato perché non si improvvisa chi vuole occuparsi del sistema educativo e formativo. Oggi le scuole hanno maggiore autonomia, occorre vedere come sostenerle. Analizzare le dinamiche demografiche, culturali, interculturali e interlinguistiche del territorio è compito nostro e lo dobbiamo fare affiancando le scuole”. E Marco Cugusi parlando di “forte sofferenza di Memo”, ha osservato che “dobbiamo tendere affinché i cambiamenti in atto siano positivi; un’agenzia educativa come Memo non va indebolita ma rafforzata anche se certamente va ripensata. Sul fronte del personale ha continuato: “abbiamo investito molto sulle assunzioni della Municipale, forse è venuto il momento di guardare ad altri settori”, mentre per quanto riguarda “il ruolo di coordinamento al san Filippo Neri in materia di orientamento”, si è chiesto “perché non guardare agli uffici scolastici provinciali piuttosto che a un ente di diritto privato” e ribadendo il ruolo centrale che Memo deve assumere nel sistema dell’istruzione cittadino, ha concluso: “Mi interessa che il personale abbia continuità e qualità”.

Per il Pd Simona Arletti ha sottolineato che “Memo è un ente simbolo del valore che questa città dà alla formazione”, pur riconoscendo che “nel frattempo il mondo è cambiato, tanto e oggi sono le scuole stesse che accompagnano i docenti nella crescita personale. Per quanto riguarda il personale ha precisato: “La situazione è decisamente critica in tanti settori del Comune e oggi da parte del personale del Memo viene espresso un forte disagio che va rispettato, il fatto però che l’amministrazione confermi 18 persone e abbia scelto sostituzioni di un certo tipo sono segnali di non disinvestimento. Se il dialogo è mancato va ripreso”, ha aggiunto suggerendo di portare le linee strategiche di Memo in Commissione servizi. Per Grazia Baracchi “Memo ha rappresentato una politica innovativa e lungimirante, all’avanguardia che ha investito su educazione e formazione. Quell’esperienza va messa a valore e non dispersa, ma dobbiamo cercare di guardare avanti. Quando parliamo di educazione e formazione dobbiamo guardare ai bisogni sempre nuovi di ragazzi e famiglie. La mission di Memo deve essere chiarita sia al personale che ai docenti da coinvolgere nella riflessione per capire come rilanciare con forza Memo guardando alle esigenze educative della città: intercultura, nuove forme di disabilità e disturbi apprendimento. Occorre capire come diverse esperienze si possono integrare per diventare più forti”.

Nella replica la consigliera Elisabetta Scardozzi ha sottolineato che anche “i consiglieri della maggioranza hanno fatto emergere la sofferenza che c’è in Memo, dovuta a un calo di personale che mi risulta differente da quanto descritto dall’assessore. Oggi abbiamo tanti capisquadra – ha detto - ma manca la squadra che fa ed è il cuore e il braccio di Memo. Se consideriamo i quattro pensionamenti previsti entro la fine dell’anno, il personale passerà da 24 persone del 2004 alle 13 della fine del 2018. Se l’amministrazione non ha mai pensato di togliere servizi, mi domando con quale progettualità si vuole mantenere e andare avanti. Si dovrebbe invece consolidare l’esperienza acquisita per farne la base del cambiamento e rafforzare la mission da condividere con il personale”.

In chiusura di dibattito l’assessore Gianpietro Cavazza ha precisato che “un coordinamento organizzativo non vuol dire demandare le politiche a un soggetto terzo” e ha parlato di “grave scorrettezza nell’attribuzione strumentale di intenzioni opposte”. “Non abbiamo mai preso in considerazione l’idea di esternalizzare il servizio – ha ribadito - sono state diffuse notizie non vere. Memo non si chiude e il numero dei dipendenti rimane invariato e le persone in pensione saranno sostituite secondo la normativa vigente. Quindi la mission a sostegno delle autonomie scolastiche è confermata e tutti gli accordi di rete attivati vanno in quella direzione. Sono d’accordo di parlare di Memo, ma facciamolo mettendo a tema le esigenze della città dal punto di vista formativo e scolastico. Occorre costruire un sistema di relazioni costante, trasparente, reciproco, collettivo per fuggire alla tentazione dell’autoreferenza e al rischio di perseguire interessi particolaristici. Stiamo provando a mettere in moto dinamiche e mutamenti: ci vuole tempo e anche la passione e la testa delle persone”.

 

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