12/01/2019

“FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, FINALITÀ TUTTE PUBBLICHE”

L’assessore Cavazza ha risposto a un’interrogazione presentata dal consigliere Bussetti (M5s). “Il patrimonio pubblico resta pubblico. Indirizzi chiari. Rapporto costante col Consiglio”

“Resta pubblico il patrimonio comunale affidato a Fondazione Modena Arti Visive. E le attività culturali svolte da Fmav sono costruite, pensate e realizzate in ottica pubblica. Si rivolgono alla città con l’ambizione di contribuire ad accrescere le competenze culturali dei cittadini e di coinvolgere progressivamente anche altri pubblici da altri territori”. Lo ha detto Gianpietro Cavazza, vicesindaco e assessore alla Cultura, rispondendo in Consiglio giovedì 10 gennaio a una articolata interrogazione del Movimento 5 stelle in più punti e riguardo a più aspetti su Fmav, presentata dal consigliere Mario Bussetti, quindi trasformata in interpellanza.

L’assessore ha ulteriormente sottolineato in premessa che “la funzione pubblica di Fmav è garantita, ed è compito dei soci fondatori, Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, controllare che sia rispettata nel tempo negli sviluppi futuri”.

Cavazza ha poi ricordato quanto affermato in precedenti conferenze stampa dal presidente di Fmav, Gino Lugli, riguardo a una partenza “a rilento”, e quanto in analoghe occasioni ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli riguardo agli indirizzi: valorizzazione degli artisti modenesi, crescente internazionalizzazione, rafforzamento territoriale nell’ambito del progetto Ago per il Polo ex S. Agostino.

Entrando nel merito delle singole questioni poste da Bussetti, riguardo alla situazione numerica del personale Cavazza ha citato quanto detto in proposito dalla direttrice Diana Baldon, e cioè che in partenza l’organico era composto da un totale di 27 persone che ora sono 23, e che il piano occupazionale FMAV non si sviluppa secondo preesistenti assetti dei singoli istituti ma è congruo agli obiettivi di ottimizzazione dei ruoli e delle funzioni per potenziarne l’efficienza e venire incontro alle esigenze organizzative della nuova struttura. La stessa Baldon, ha ricordato ancora l’assessore, anche in incontri in commissioni ha spiegato a titolo esemplificativo che al momento della nascita di Fmav il Museo della figurina contava tre persone in staff più una. Fino alla mobilità di una e dopo il pensionamento di un’altra, il personale era ancora di tre in staff con l’assunzione della quarta figura precedente e con un’altra persona di Fondazione fotografia a continuare il lavoro di archiviazione. In aggiunta, Fmav ha assunto una persona in outsourcing per le mansioni di front/back office, segreteria, apertura/chiusura spazi, accoglienza studiosi, fornitori, supporto per piccoli eventi, archiviazione documenti

Riguardo al quesito del M5s sul direttore di produzione, Cavazza ha spiegato che non ha funzioni gestionali né curatoriali: coordina l’organizzazione di mostre, collezioni e pubblicazioni dei tre istituti, svolgendo anche funzione di punto di contatto partner istituzionali a livello locale, nazionale e internazionale. Ha un ruolo operativo e non si sovrappone a quello del direttore generale o dei curatori.

Sul lavoro della direttrice anche in collegamenti telematici Cavazza ha riportato le sue parole: “Come il presidente Lugli ha affermato in conferenza stampa, dove abito non è una questione se i risultati ci sono, e il Cda è convinto che ci siano”.

Alla questione posta da Bussetti sul rischio che gli istituti confluendo in Fmav possano divenire sostanzialmente privati, Cavazza ha ribadito che con Fmav si è creata una partnership tra Comune e Fondazione CrMo per gestire un rilevante patrimonio pubblico di collezioni, di storia e di marchi che sono e saranno sempre della collettività. Per Galleria Civica e Museo Figurina è cambiata la forma di gestione, ma questa non cambia la natura del bene gestito, che resta pubblico e, al di là delle scelte e delle opportunità offerte al personale dei due istituti in questi primi anni, il normale turn over porterà comunque la Fmav ad avere personale proprio, assunto in modo autonomo. L’assessore ha infine tenuto a sottolineare il ruolo di Fmav nel progetto Polo culturale ex Sant’Agostino - Estense: “È all'interno di questo contesto fortemente innovativo e di ampio respiro – ha detto - che vogliamo collocare il futuro della Fondazione Modena Arti Visive. Un progetto che ha coinvolto il Consiglio, che ne è stato costantemente informato e sul quale si sono svolte tre commissioni congiunte Seta e Servizi in ottobre”.

Sul tema dell’informazione al Consiglio è intervenuto Marco Chincarini (Modena Bene Comune) auspicando nuove commissioni in cui affrontare approfonditamente il tema della governance in Fmav. Apprezzamento per il procedere del percorso culturale è stata espressa dalla consigliera Pd Chiara Susanna Pacchioni, mentre Mario Bussetti (M5s) si è detto non soddisfatto della risposta in quanto avrebbe auspicato un giudizio, più elementi sul percorso intrapreso e sugli indirizzi (chi li dà?) e ha ricordato che il progetto Sant’Agostino Estense e Fmav non sono sovrapponibili, ma uno è solo parte dell’altro. “È vero – ha ammesso l’assessore in replica – ma Fmav è cuore e motore culturale del progetto. Quanto agli indirizzi, ricordati anche qui oggi, sono nello Statuto di Fmav sottoscritto da Comune e Fondazione CrMo e ne è garante il CdA. Conveniamo, naturalmente, su nuove commissioni e rapporto costante con il Consiglio”.

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