21/12/2019

COLOMBOFILA, DIRITTO DI SUPERFICIE PROROGATO FINO AL 2049

Ok del Consiglio alla richiesta avanzata dalla cooperativa che dal 1990 ha in gestione l’area di via Salvo D’Acquisto

L’area di via Salvo D’Acquisto continuerà a essere affidata in diritto di superficie fino al 2049 alla Cooperativa Colombofila Modena centro est che l’ha in gestione dal 1990.

La richiesta di proroga per trent’anni, avanzata dalla società sulla base del regolamento comunale, è stata accolta dal Consiglio comunale che, nella seduta di giovedì 19 dicembre, ha approvato la delibera presentata in aula dall’assessora al Patrimonio Debora Ferrari. A favore si sono espressi Pd, Sinistra per Modena, Modena solidale e Movimento 5 stelle; contrari Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, mentre si sono astenuti i Verdi. È stato invece respinto l’emendamento presentato dal gruppo della Lega che proponeva di concedere una proroga limitata a vent’anni con conseguente riduzione della cifra da corrispondere al Comune (a favore anche Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia e M5s; contrari i gruppi di maggioranza). La discussione sulla delibera era cominciata nella seduta di giovedì 12 dicembre ma era stata sospesa per consentire agli uffici di dare il parere tecnico a un primo emendamento della Lega, poi dichiarato inammissibile. L’emendamento è stato successivamente ritirato e sostituito con quello discusso e respinto.

Nel corso degli anni, la Cooperativa Colombofila, sull’area di 4.395 metri quadri in diritto di superficie, ha realizzato un fabbricato composto da sala polivalente per l’attività della società, una saletta ricreativa, un ufficio, un bar, ripostigli e servizi igienici. Ha realizzato, inoltre, un porticato, un’area asfaltata a uso parcheggio e aree a verde. Il diritto di superficie è stato prorogato a fronte di un corrispettivo di 23 mila 715 euro da corrispondere in 15 rate.

Criticando le modalità di presentazione dell’emendamento in corso di seduta, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha ricordato che la richiesta di una proroga trentennale arriva da una società “che si è sempre distinta per la correttezza del suo operato”, e che comunque rimane sempre la possibilità di interrompere il rapporto in anticipo.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha replicato che l’unico obiettivo delle critiche è “mettere il bavaglio all’opposizione”. Nel merito della delibera, ha affermato che “in base al regolamento, la proroga di norma si concede per vent’anni, se motivata dalla necessità di realizzare investimenti, che qui non ci sono”.

Secondo Paola Aime (Verdi), in un mondo dove le cose cambiano molto velocemente, “Trenta, ma anche venti, anni di proroga sono un tempo lunghissimo e invece sarebbe opportuno che il Comune si tenesse le mani libere per rientrare in possesso del bene”. La consigliera ha anche sostenuto che è il momento giusto per una “ricognizione su spazi e modalità di concessione, ragionando sull’attualità di decisioni già prese molto tempo fa”.

Per la Lega, Stefano Prampolini ha ricordato che il regolamento prevede di norma una proroga di vent’anni, “che già sono un tempo lunghissimo, trenta sono infiniti”. Per il consigliere, “visto che si parla di gestione di beni comunali, nulla vieta di fare proroghe più brevi rinnovate più volte”. Anche Luigia Santoro ha ribadito che il regolamento prevede venti anni di norma, “perché, dunque, il Comune non segue il regolamento e ne concede trenta?”. Giovanni Bertoldi ha aggiunto che cinquant’anni complessivi “sono un tempo sufficiente per rientrare degli investimenti fatti. Progetti troppo lunghi ipotecano il futuro”, quindi bene anche “iniziare un ragionamento sulla durata delle concessioni”.

Per il Pd, Alberto Cirelli ha messo l’attenzione sul fatto che Modena ha un patrimonio di associazioni che tengono vivo il territorio e svolgono un prezioso lavoro di controllo, e quindi “bisogna tenere presente questo contributo quando andiamo a rinnovare i diritti di superficie di cui godono”. Diego Lenzini ha aggiunto che “è importante ascoltare le richieste di associazioni che sono l’anima della nostra città e che svolgono una funzione di presidio del territorio, sicurezza, coesione e socialità”. Se a Modena ne esistono tante, ha proseguito, è anche perché il Comuna “ascolta i loro bisogni e li asseconda”. Antonio Carpentieri ha osservato che il nuovo regolamento sui diritti di superficie, che risale al 2014, prevede una prima concessione di quarant’anni e una proroga di venti. “Un totale di sessant’anni, che è esattamente il totale che si raggiunge in questo caso. Quindi la proroga è nei termini del regolamento”

Chiudendo il dibattito l’assessora Ferrari ha ricordato che il nuovo regolamento specifica la durata delle concessioni, cosa che prima non avveniva, e che in questa fase di passaggio, il Comune sta cercando di uniformare tutte le concessioni ai sessant’anni complessivi previsti.

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