01/02/2019

“SOGNALIB(E)RO” / 2 – LEGGERE E SCRIVERE, ATTI DI LIBERTÀ

Riflessioni sul tema di alcuni dei giurati scrittori: Franchini, Manzini e Siti

“Sognalib(e)ro”, che si conclude venerdì 8 febbraio con la serata finale al Teatro delle Passioni fra premiazioni, letture e teatro, è un concorso letterario con più premi: uno a un autore votato dai gruppi di lettura in carcere; l'altro, in tre sezioni (racconto, poesia, romanzo che sarà pubblicato in e-book da Giunti) a elaborati dei detenuti. All’autore più votato nelle carceri va, inoltre, il premio BPER Banca.

Alcuni membri della giuria (presieduta da Bruno Ventavoli di Tuttolibri - La Stampa, direttore e ideatore del premio, e composta da Elena Ferrante, autrice di “L’Amica geniale” (e/o), Walter Siti, premio Strega 2013 con “Resistere non serve a niente” (Rizzoli) e Antonio Manzini, autore delle storie del vicequestore Rocco Schiavone (Sellerio), con Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti) hanno affidato a un loro pensiero la stima del valore del progetto / premio.

“Sarebbe facile scherzarci sopra parlando di letteratura d'evasione – dice Walter Siti - invece favorire la lettura (e la riflessione sulla lettura) in carcere è una cosa molto seria. In una vita che deve necessariamente aggrapparsi ai gesti quotidiani, e dove il sogno rischia di diventare autolesionismo, i romanzi aiutano a tenere insieme la realtà e la fantasia”.  Per Antonio Franchini “la scrittura è, da alcuni punti di vista, un atto di libertà suprema e la via migliore per guardarsi dentro. Non voglio dire che è la via più tranquilla per la redenzione, anzi, è aspra e difficile. Però è una delle poche che serve a qualcosa”. Antonio Manzini conclude un discorso articolato sostenendo che “il posto migliore per un libro è un carcere. Lì come in nessun'altra parte del mondo c'è bisogno di ricordare che lo spirito è libero, resta libero, e bisogna farlo correre altrimenti i suoi muscoli si atrofizzano. A questo servono i libri, tapis roulant dell'anima”.

“Sognalib(e)ro” è promosso dal Comune di Modena con Direzione generale del Ministero della Giustizia - Dipartimento amministrazione penitenziaria, Giunti editore, e con il sostegno di BPER Banca.

La serata dell’8 febbraio, inizio 20.30, è a ingresso libero fino a esaurimento posti.

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