22/02/2019

SALE STUDIO BIBLIOTECHE, SPAZI IN VISTA A S. MARGHERITA E AGO

L’assessore Cavazza ha risposto all’interrogazione del consigliere Malferrari di SuM

“Nella prospettiva di una città universitaria sempre più amichevole per chi sceglie di studiare qui, quando si sposteranno da Palazzo Santa Margherita la Galleria civica e il Museo della figurina, la biblioteca Delfini potrà dotarsi di ambienti più ampi e diversificati per lo studio, e anche ad Ago, all'ex Sant'Agostino, ci saranno spazi collettivi per gli studenti, per lo studio e non solo”. L’assessore a Cultura e Scuola Gianpietro Cavazza, rispondendo in Consiglio giovedì 21 febbraio all’interrogazione presentata dal consigliere Marco Malferrari (Sinistra unita Modena) sulle chiusure delle strutture bibliotecarie Unimore nelle festività natalizie e conseguenti disagi per gli studenti, ha illustrato i chiarimenti dell’Ateneo sulla questione, ricordato che le biblioteche comunali erano aperte, confermato la disponibilità a consolidare la collaborazione tra il sistema bibliotecario gestito dal Comune e quello universitario, e rilanciato con uno sguardo in avanti.

L’interrogazione chiedeva “se il sindaco e la Giunta fossero a conoscenza di quanto accaduto e dei disagi agli studenti” e se non ritenessero “necessario, con le rappresentative degli studenti e del personale dell'Università, un confronto di verifica al fine di trovare soluzioni che permettano agli studenti, anche nei periodi di festività, l'accesso alle biblioteche e alle sale studio universitarie”.

Riferendosi all’ambito comunale, l’assessore ha precisato che le biblioteche civiche Delfini Poletti e alcune decentrate hanno chiuso solo il 24 e il 31 dicembre, e ha riaffermato la disponibilità a consolidare la collaborazione tra sistema bibliotecario gestito dal Comune e universitario come previsto nell'Accordo con l’Università, oltre che, come già avvenuto in altre occasioni, a incontrare le rappresentanze degli studenti. Ricordando che l'Università, nella propria autonomia, ha luoghi, strumenti e modalità di governance per garantire il miglior funzionamento delle sue biblioteche, Cavazza ha quindi riferito all’Aula quanto riportato da UniMoRe, e cioè che “le biblioteche universitarie (sette, sei a Modena e una a Reggio Emilia per un sistema bibliotecario fra le eccellenze in Italia per i servizi offerti) sono state chiuse effettivamente 5 giorni ‘lavorativi’ (27, 28 dicembre e 2, 3, 4 gennaio; il 24 e 31 dicembre la chiusura era obbligatoria come da circolare rettorale in accordo coi sindacati) e non due settimane come erroneamente segnalato dagli studenti ai giornali. La chiusura delle strutture ad eccezione della Biblioteca Medica rimasta aperta (dove il picco di presenze si è avuto solamente il 4 gennaio) avviene da diverso tempo e scaturisce anche dal fatto che il tasso di presenze negli anni precedenti era bassissimo. L’avviso di chiusura è comparso su web e Facebook il 19 dicembre, senza ricevere richieste, di studenti o rappresentanti in sede di comitato scientifico, alla direzione del Sistema Bibliotecario di Ateneo o alle biblioteche, di rivedere il piano di chiusura. Inoltre, alla Biblioteca di Ingegneria e a quella Scientifica sono stati eseguiti in quei giorni lavori già in programma di ristrutturazione e ampliamento per servizi agli studenti”.

L’Università ricorda inoltre che “per garantire l’apertura e l’accesso a tutti i servizi in presenza (l’assistenza da remoto è attiva h 24) il personale ha diritto a ferie come da contratto per due settimane consecutive in agosto, e durante l’anno si approfitta di festività come Natale e Pasqua, in coincidenza con le chiusure obbligatorie dettate dall’Amministrazione centrale. Non è possibile per questa organizzazione disporre di personale a sufficienza per garantire anche nei periodi di festività l’apertura delle biblioteche che, avendo i servizi essenziali fermi a livello nazionale (document delivery e prestito interbibliotecario) si ridurrebbe a mero portierato”.

Marco Malferrari ha ringraziato per la risposta definendo positiva la disponibilità a incontrare gli studenti per approfondire e cercare nuove soluzioni e ha auspicato che con il recupero del Sant’Agostino si rendano davvero disponibili nuovi spazi.

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