22/02/2019

URBANISTICA / 2 – VERSO IL PUG CON I LABORATORI CITTADINI

Il Consiglio approva un ordine del giorno del Pd che chiede un percorso di partecipazione sulle linee di indirizzo. Gli interventi dei gruppi nel dibattito

Organizzare un percorso di partecipazione con i cittadini, attraverso laboratori in ogni quartiere, per dare la massima diffusione al documento di indirizzi per il nuovo Piano urbanistico generale di Modena e stimolare in città una profonda discussione sui principi e le linee guida che porteranno alla stesura del Pug. Lo chiede il Consiglio comunale di Modena che ha approvato, nella seduta di giovedì 21 febbraio, l’ordine del giorno proposto dal Pd (approvato anche da SuM e Modena volta pagina; voto contrario di Fi, astensione per M5s), e illustrato da Diego Lenzini, che accompagna il documento che raccoglie dati, analisi e linee di indirizzo per la definizione del Pug.

La delibera che contiene gli indirizzi per il Pug è stata illustrata in aula dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli e approvata con il voto a favore di Pd e Sum; contrari Forza Italia e Modena Volta pagina; astenuto il Movimento 5 Stelle.

Per Adolfo Morandi, FI, che ha aperto il dibattito, quello presentato è un documento di partenza “che contiene una fotografia tutto sommato reale della città ma il problema è come prevedere e progettare il nuovo piano urbanistico. Gli indirizzi del documento vanno infatti messi in pratica con cose che si possano fare davvero. Mi aspettavo qualcosa di più – ha proseguito – invece siamo ancora all’inizio del percorso per la costruzione del Pug, ammesso che si cominci davvero oggi”. Per il consigliere, una politica che vuole rilanciare la città e ringiovanirla “dovrebbe pensare idee nuove per il futuro, non adeguarsi ai fenomeni in essere come l’invecchiamento. Ci vorrebbero quindi politiche che vanno incontro alla famiglia e alla natalità. Non capisco ancora – ha concluso – quale sia la visione dell’amministrazione sulla programmazione futura”.

Il documento “ha un elevato spessore tecnico – ha commentato Mario Bussetti per il M5s – a cui però non corrisponde un altrettanto elevato spessore politico: indirizzi e orientamenti non danno quasi mai un’immagine più concreta della città e rimangono indicazioni contradditorie, come sull’ambiente, e ambiguità. Tra queste – ha proseguito il consigliere – l’obiettivo di rendere la città più attrattiva e aumentare la popolazione residente: una politica che, se non viene concordata con i comuni limitrofi, rischia di creare una competizione che può avere effetti negativi”. Infine, sulla partecipazione, Bussetti ha chiesto che tipo di “contributo si pensa di chiedere ai cittadini, perché finora ci sono state presentazioni ma non scambi reali”. Anche Luca Fantoni ha posto dubbi sulla condivisione con i cittadini: “Non sappiamo come avverrà e non vorremmo che i laboratori si facessero solo con persone del settore”. Per il consigliere il documento di indirizzi “dà una visione della città sulla quale possiamo anche essere d’accordo. Ma il problema è come si intende raggiungere questi obiettivi. Il documento è in certi punti condivisibile – ha aggiunto – ma proviene da una legge regionale che prevede che tutto sia sviluppato secondo accordi e sulla quale siamo sempre stati contrari”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha sottolineato che il documento di indirizzi è “un’analisi tecnica dello stato di fatto, non è il Pug che sarà un compito della politica”. Il consigliere si è soffermato quindi sull’attrattività, “che non riguarda solo l’economia ma che identifica una città in cui è bello vivere, lavorare e fare figli. Se non è attrattiva una città muore”, e sulla rigenerazione: “Dal punto di vista urbanistico questi cinque anni sono stati gli anni del coraggio. Il coraggio di attuare le trasformazioni necessarie per passare da un’urbanistica di espansione a una di rigenerazione. Dovevamo fermare l’espansione e il consumo di suolo e l’abbiamo fatto e ora la sfida è far partire una rigenerazione che risponda alle esigenze della città”. Per Simona Arletti, Modena “è una città che ha sempre puntato a dare opportunità a tutti: questo deve essere ancora l’obiettivo ma con nuovi strumenti. Pianificare una città è un atto politico: non tutti i luoghi della città hanno la stessa accessibilità ai servizi e le diagonali, il trasporto pubblico preferenziale, così come la ricucitura e la riqualificazione, sono scelte democratiche che cercano di dare più opportunità a tutti e soprattutto a chi ne ha meno, scelte che influenzano la morfologia della città ma anche la qualità di vita dei cittadini con l’obiettivo di garantire un benessere diffuso”. Il capogruppo Fabio Poggi ha affermato che “in questi cinque anni abbiamo iniziato a cambiare le politiche urbanistiche della città, per esempio gli ‘sblocca Modena’, elaborando i diversi indirizzi che nel documento vengono sviluppati scientificamente. Non abbiamo consumato un metro quadrato di suolo in più in espansione, abbiamo investito sul valore ambientale e lavorato tanto per riuscire a intercettare finanziamenti per la rigenerazione. Il documento di oggi dà a tutto questo un metodo per elaborare una strategia”. Poggi ha quindi aggiunto che “è giusto affidare alla città la ‘digestione’ di questi contenuti perché abbiamo iniziato un passaggio epocale e la città deve poter riflettere su questo ricchissimo patrimonio”.

“Non capisco bene la visione che il Pd ha della città”, ha esordito Marco Chincarini, Modena volta pagina. “Il documento è ottimo e potrei sottoscrivere tutte le parole che contiene ma, allo stesso tempo, non c’è continuità tra le parole e le azioni: si dice, per esempio, di voler sostenere l’ambiente ma contemporaneamente si promuove la costruzione di nuove strade e interi quartieri. Inoltre – ha aggiunto – nel documento mancano elementi importanti che secondo la legge devono essere presenti nella costruzione di un Pug, a partire dalla carta dei vincoli, che dice dove non sarà possibile costruire e perché, e da una valutazione politica di come realizzare quegli interventi tra manutenzione, trasformazione di destinazione d’uso e ristrutturazioni che nel documento non sono citati e sembrano essere lasciati completamente agli accordi operativi. Forse avreste potuto rallentare e prendervi il tempo per aggiungerli. Ma l’importante per voi è solo far vedere che lo avete fatto”.

Marco Cugusi, Sinistra unita Modena, ha apprezzato soprattutto la centralità data all’ambiente: “Il testo tiene conto dei cambiamenti climatici e dei rischi conseguenti con l’obiettivo di avere una profonda cura del territorio, per esempio con il progetto della forestazione urbana e la sottolineatura sul passaggio dal trasporto su gomma al ferro”. Il consigliere si è poi soffermato sui cambiamenti demografici e sull’opportunità “di una politica concertata di cooperazione con i Comuni limitrofi per uno sviluppo armonico del territorio e sulla necessità di sviluppare un rapporto tra la periferia e il centro”. Per Paolo Trande il documento è “quello che ci avevano annunciato: una fotografia della città di oggi e delle suggestioni che delineano la visione della città dei prossimi vent’anni e che noi condividiamo. Ci saranno molti passaggi ulteriori prima che il progetto diventi definitivo e speriamo possa divenire ancora più completo e in sintonia con le aspettative dei cittadini. La scommessa, difficile, è provare a coniugare quello che vorremmo con quello che sarà possibile”. Fondamentale, secondo il consigliere, sarà “mettere molta cura nel percorso partecipato con i cittadini perché da lì possono arrivare indicazioni importanti: uno degli elementi della sostenibilità è la democrazia”.

In chiusura l’assessora Vandelli ha specificato che “attrattività non vuol dire competizione tra territori che sarebbe sbagliata, e non può riferirsi ai soli residenti: una città come la nostra si misura sugli abitanti, cioè anche chi ci vive temporaneamente per ragioni di lavoro, di cura, di studio, di turismo. Una città attrattiva – ha continuato - è una città pronta a includere, costruendo un sistema economico capace di accogliere: una città cresce se crea le condizioni perché vi possano trovare accoglienza le persone che cercano una nuova vita, una buona vita che oggi non hanno”.

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