25/07/2019

SMS PER KATIA PARISI / 2 – IL DIBATTITO IN AULA

I consiglieri concordi che l’accertamento dei fatti spetta al Garante della privacy

Ha richiamato i consiglieri “a mantenere toni corretti e a evitare attacchi personali, come è stato deciso in sede di capigruppo” il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi in apertura del dibattito scaturito, giovedì 25 luglio, dalla trasformazione in interpellanza dell’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle sugli sms elettorali per Katia Parisi.

Il capogruppo di Lega Modena Antonio Baldini è intervenuto sottolineando “l’elemento nuovo costituito dall’esposto presentato da Modena Volta Pagina. Il garante della privacy è l’unico organo deputato ad accertare la violazione quindi non siamo qui a fare processi, ma Modena Solidale fa parte della coalizione e tra i punti di programma della maggioranza c’è la tutela della legalità. Se l’esito del procedimento fosse accertata – si è chiesto - quali valutazione verrebbero fatte”. E Luigia Santoro si è rivolta al sindaco affinché “se ci sono altre accuse, le faccia in maniera esplicita nelle opportune sedi” e sottolineando che “un messaggio mandato dal Caf è diverso dal messaggino personale”.

La consigliera di Modena Solidale Katia Parisi è invece intervenuta “per rimarcare quanto già espresso confermando che: “Nessun cittadino è stato da me convocato nei miei uffici e io ho svolto la campagna elettorale nel pieno rispetto della legalità. In merito alle irregolarità contestate, credo che si sia volutamente fatta confusione mediatica”. La consigliera ha spiegato di non essere la responsabile della sede Caf bensì una dipendente e di avere lei stessa condotto “un’indagine chiedendo chiarimenti” agli enti coinvolti da cui sarebbe emerso che “Caf Italia non ha inviato sms elettorali che è invece stata una scelta autonoma (e da lei non autorizzata), della sede Fna provinciale”. Per quanto riguarda il rapporto tra Fna e Caf Italia, ha precisato: “Fna è proprietaria del Caf Italia e il Caf ha completa autonomia gestionale e patrimoniale; l’uso della medesima sede è una circostanza comune ad altri Caf ed il numero telefonico fisso afferisce a un centralino unico che poi smista le telefonate”, ha quindi concluso auspicando che “d’ora in avanti il Consiglio si dedichi al mandato a cui è stato chiamato dal voto libero e legittimo dei cittadini”.

Paola Aime dei Verdi ha posto l’attenzione sulla “mancanza di regolamentazione appropriata all’utilizzo dei social per fini elettorali” che ha consentito “al ministro dell’Interno di fare twitt e post per chiedere il voto senza essere perseguito”.  E, in merito alla vicenda in discussione: “Se la privacy non è stata rispettata – ha affermato - i responsabili ne risponderanno, ma non in quest’aula, meglio sarebbe stato utilizzare pagine dei giornali e il tempo per lavorare a una regolamentazione, perché le regole chiare, valide per tutti sono spina dorsale della democrazia”.

Elisa Rossini di Fratelli d’Italia Popolo della Famiglia ha ammesso di aver pensato, “leggendo l’interrogazione, quanto sostanzialmente espresso dal sindaco, cioè formalmente non ci sono cause di incompatibilità fino a quando non verrà accertata la verità”, ma anche “di considerare i pesanti attacchi alle opposizioni una caduta di stile della democrazia” come “il comportamento di Caf e Fna.

Vincenzo Walter Stella di Sinistra per Modena ha chiarito che “se ci atteniamo al rispetto delle regole la risposta è semplice, noi però ci siamo sentiti in dovere di uscire con un comunicato, non per dare una bordata a Modena Solidale, ma per ribadire i nostri valori cardine scritti a chiare lettere durante tutta la tornata elettorale. Chiedemmo a Parisi di fare chiarezza per capire meglio, allo stesso modo ci siamo rivolti al garante. Prima di tutto correttezza e trasparenza, perché la politica è una cosa seria e altrimenti non si rende un servizio alla collettività”.

Per Antonio Carpentieri capogruppo del Pd “l’interrogazione pone in una sede non opportuna una domanda retorica visto che le elezioni si sono svolte nel rispetto della normativa e c’è stata la convalida di tutti gli eletti. L’unica cosa che a questo punto può fare il sindaco è ciò che ha fatto, rivolgersi al garante. Noi dobbiamo prendere atto di quanto ha detto la consigliera”. E ha invitato le opposizioni a presentare un ordine del giorno in nome della trasparenza e del rispetto delle regole oppure a procedere diversamente ma prendendosene la responsabilità”.

Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia ha ribadito che “non si intende fare un processo a una persona, bensì cercare la verità” e ha detto di essersi riconosciuto in parte nella risposta del sindaco, ma ha espresso riserve sulle argomentazioni portate dalla consigliera Parisi”.

In chiusura, il capogruppo del Movimento 5 stelle Giovanni Silingardi che inizialmente illustrando l’interrogazione aveva soprattutto richiamato all’etica, ha ribadito: “Non volevo parlare di responsabilità individuale, invece il dibattito ha preso proprio la piega opposta; nessuno ha invocato incompatibilità o reclamato dimissioni. Ho posto un altro tema: abbiamo a cuore rispetto delle regole e la trasparenza? Solo il collega Stella ha posto un problema etico. Chiedo che in futuro ci sia una maggiore condivisione sul tema”.

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