18/09/2019

AFFIDI A MODENA / 4 – COME SI DIVENTA FAMIGLIE AFFIDATARIE

Corsi e colloqui con assistenti sociali e psicologo prima di accogliere un minore

Quando la famiglia d’origine si trova in una situazione di temporanea difficoltà nel prendersi cura del figlio o il Tribunale dei minori ne ha deciso l’allontanamento, la soluzione più adatta a garantire le condizioni per un equilibrato sviluppo psico sociale del minore è l’inserimento in altro contesto familiare.

Ed è a questo punto che si ricorre, quando possibile, all’affido familiare: un intervento di sostegno che consente al bambino di essere accolto in un’altra famiglia. L’affido è proposto e attuato dai Servizi Sociali che elaborano un progetto di affidamento che ha come obiettivo la tutela dei bisogni del bambino e sono i servizi sociali a supportare sia la famiglia affidataria che la famiglia di origine del bambino per tutta la durata dell’affido.

Il percorso per diventare famiglie affidatarie, dopo un primo colloquio informativo con l’assistente sociale che partecipa al Tavolo per l’Affido, prevede la partecipazione ad un corso di formazione che il Centro per le Famiglie organizza due volte all’anno.

Terminato il corso, se i candidati confermano la disponibilità, inizia un percorso di conoscenza svolto dall’assistente sociale insieme allo psicologo. In vari incontri vengono approfonditi con gli interessati la motivazione, la storia personale e famigliare, organizzazione familiare, capacità genitoriali e si effettuano anche visite domiciliari dove si conoscono gli eventuali figli e il contesto abitativo.

Al termine del percorso, viene fatto un incontro di restituzione delle valutazioni effettuate e una raccolta delle specifiche disponibilità. In tal modo la famiglia viene inserita tra quelle disponibili all’affido. Sono circa una trentina quelle attualmente presenti nella banca dati dei Servizi sociali.

L’eventuale abbinamento degli aspiranti affidatari con un minore viene deciso dal Tavolo Affido che è composto da professionisti diversi rispetto all’equipe che valuta i bisogni dei minori. Ottenuta la disponibilità della famiglia, può iniziare il percorso di accoglienza del bambino e il percorso di sostegno al progetto di affido tendente al rientro del minore nella famiglia d’origine.

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