28/12/2020

“INCENTIVI PER LAVORATORI CHE FANNO VOLONTARIATO”, OK A ODG

Approvata la mozione presentata da Forghieri (Pd) che invita il Comune ad affrontare il tema con le organizzazioni economiche, sindacali e sociali. Gli interventi dei consiglieri

Sostenere i lavoratori che si impegnano anche nel volontariato, incentivando misure come l’adozione di forme di flessibilità oraria nelle aziende delle quali sono dipendenti, e portare il tema all’attenzione del Tavolo comunale della crescita competitiva, sostenibile e solidale, con l’obiettivo di condividerlo con le organizzazioni economiche, sindacali e sociali. Sono gli inviti rivolti alla Giunta dal Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di lunedì 21 dicembre, ha approvato un ordine del giorno del Pd, presentato dal primo firmatario Marco Forghieri, con alcune modifiche proposte da Enrica Manenti (Movimento 5 stelle).

La mozione ha ottenuto il voto a favore della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica), di Lega Modena e del Movimento 5 stelle. Astenuti Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.

I due emendamenti approvati richiedono che la promozione del volontariato non avvalli operazioni di sostituzione di risorse professionali e lavorative con i volontari e suggeriscono di introdurre Progetti utili alla collettività (Puc) che possano svolgersi anche solo per un periodo definito di tempo.

Illustrando il documento in aula, il consigliere Forghieri ha ricordato l’elevato numero di realtà del terzo settore presenti nel territorio modenese, attive grazie anche all’impegno di numerosi pensionati “che dedicano molto tempo al volontariato, contribuendo al welfare del tessuto sociale locale”. In particolare, il consigliere ha sottolineato il valore dell’attività di “affiancamento e supporto dei soggetti più deboli che necessitano di cure”, decisiva per il mantenimento degli standard qualitativi e di coesione sociale del territorio. Foghieri ha quindi ricordato le forme di sostegno previste per i lavoratori che effettuano anche volontariato, a partire da quelle inserite nel Codice del terzo settore (“flessibilità dell’orario di lavoro e turnazioni”), oltre all’attenzione del Comune all’argomento, concretizzata nel progetto “Senza chiedere permesso” che nei mesi scorsi ha assegnato fondi per 40mila euro a iniziative di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che promuovono un legame virtuoso tra produttività e benessere dei lavoratori.

Alla luce di queste premesse, “quanto mai attuali dopo l’emergenza Covid che per forza di cose ha ridotto l’impegno dei volontari”, ha dichiarato il consigliere, la mozione sollecita lo studio di ulteriori modalità per incentivare sia chi si impegna nel volontariato sia le aziende che impiegano queste figure professionali “con l’obiettivo di mettere in pratica le indicazioni del Codice del terzo settore”, generando così ricadute positive per la comunità. Forghieri, nel dettaglio, ha proposto gli strumenti della flessibilità, della riduzione oraria e del telelavoro, “mantenendo la parità di salario per chi beneficia di questi provvedimenti”.

Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del documento, Ilaria Franchini (Pd), dopo aver riconosciuto l’importanza del volontariato, “che ha impreziosito il tessuto sociale della città”, ha ribadito la necessità di un dialogo tra Amministrazione, imprese e cittadini. “Lo scopo – ha affermato – deve essere quello di creare una comunità che abbia valori condivisi, favorendo così un’intesa tra le aziende e i lavoratori”.

Per Lega Modena, Alberto Bosi ha osservato che nell’attuale emergenza Covid le realtà del terzo settore sono “fondamentali” per la ripresa grazie anche ai servizi e i beni offerti gratuitamente. È quindi importante “sostenere chi impiega il proprio tempo per aiutare gli altri”. Per Giovanni Bertoldi, fare volontariato rappresenta anche un modo per uscire di casa “visto che a causa della pandemia molte persone hanno poche possibilità di allontanarsi dalle forme di home working”. Inoltre, ha sollecitato una burocrazia più snella “per chi intendesse avviare forme di volontariato, anche in prima persona”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha espresso perplessità sulla mozione, rilevando che la competenza sull’organizzazione delle modalità del lavoro in materia di volontariato “non è del Comune. A regolare questo campo sono le associazioni dei datori di lavoro e dei dipendenti, che, nella contrattazione collettiva e in quella aziendale, stipulano accordi di secondo livello per disciplinare la flessibilità”.

Federico Trianni (Sinistra per Modena) ha sottolineato i benefici che si otterrebbero “riducendo l’orario lavorativo, per chi si impegna nel volontariato, mantenendo invariato il salario”. Per il consigliere, in questo modo le persone avrebbero più tempo per curare i propri interessi, anche associativi, “favorendo il benessere e la salute”.

Paola Aime (Verdi) si è detta “favorevole al percorso di approfondimento che porterà al Tavolo della crescita competitiva, sostenibile e solidale”. Inoltre, ha auspicato che in quella sede venga compiuto un ragionamento sulle opportunità per i lavoratori che si impegnano nel volontariato: “In conseguenza della riforma del terzo settore – ha precisato – varie tipologie di associazione sono state inserite nello stesso comparto ma non tutte risultano ‘no profit’”.

 

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