21/12/2020

COMPARTO NONANTOLANA/3 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Prima dell’approvazione del Piano di recupero sono intervenuti alcuni consiglieri

L’approvazione all’unanimità del Piano di recupero del comparto Nonantolana, nella seduta del Consiglio comunale di venerdì 18 dicembre, è stata preceduta dall’intervento di alcuni consiglieri.

Aprendo il dibattito per il Pd, Stefano Manicardi ha sottolineato “l’importanza dell’offerta dei servizi dell’Amministrazione ai modenesi, in particolare sociali e residenziali, in un anno così difficile, così come della rivalutazione dell’intero comparto, migliorandolo sia dal punto di vista urbanistico che sociale. Quest’intervento attesta che la città è effettivamente in movimento, con accortezza e volontà politica, verso un miglioramento futuro. Mi preme sottolineare – ha concluso – come le tre famiglie coinvolte nel processo siano state seguite e tutelate, a dimostrazione che nessuno è stato lasciato solo”. Vittorio Reggiani ha aggiunto che “l’Amministrazione con questa riqualificazione non solo approva un progetto che andrà avanti con le sue gambe, ma mette una ‘bandierina di partecipazione’ perché dedicare un edificio ad alloggi Erp vuol dire assumersi un impegno di fronte al quartiere e alla zona che si va a riqualificare. L’intervento infatti non riguarda solo quell’edificio ma ha ricadute sull’intera zona, come al parco XXII aprile: c’è una necessità non derogabile di fare spazi comuni, coinvolgendo le persone, in modo che vivano davvero il territorio, aprendosi anche alle associazioni”. In sede di dichiarazione di voto, Diego Lenzini ha evidenziato che “questo intervento costituisce una importante riqualificazione urbanistica che ha la presunzione di essere anche sociale, per il luogo e per il contesto. È moderna e si insiste sul verde e sulla mobilità”. Altro elemento fondamentale di questo intervento, secondo il consigliere, è “la sperimentazione per la prima volta di una sostituzione edilizia accompagnata da un percorso che vede le persone spostate momentaneamente e poi ricollocate nella nuova casa nuova: questa è la sfida del futuro”.

Sempre in dichiarazione di voto, Paola Aime (Verdi) ha rilevato che “seguendo il principio di limitazione del danno, dove il danno è il rischio per tante famiglie di non avere una abitazione decorosa e idonea alle proprie necessità, voteremo a favore della delibera”. Più in generale, la consigliera ha tuttavia osservato che “preferiamo progetti di riqualificazione di edifici esistenti e non costruzione di nuovi comparti: ci rendiamo conto che recuperare l’esistente è più complesso, però la politica deve saper immaginare nuovi modelli per il futuro della città”.

Elisa Rossini di Fratelli d’Italia - Popolo della famiglia si è detta favorevole all’intervento: “In occasione dell’adozione – ha precisato – avevamo sollevato dubbi sul fatto che il recupero potesse avere una visione bucolica e avevamo evidenziato la necessità di avviare il percorso in parallelo con le politiche sociali, così da tenere in considerazione le problematiche relative all’integrazione presenti in quelle zone. Tra le osservazioni accolte abbiamo visto che si poneva l’accento su questo tema e, in Commissione, ci è stato detto che il percorso con le Politiche sociale sarà centrale nella progettazione. Su questo punto manterremo alta l’attenzione”.

Nella sua replica, l’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli ha parlato dei “nuovi modelli di abitare, che vanno promossi in tutti i modi. La pandemia ha accelerato molti processi, tra cui quello che riguarda le modalità di vita nelle case: occorre attivarsi per creare spazi integrativi all’abitare che possano continuare a portare ‘fuori di casa’ le persone con l’obiettivo di condividere momenti di vita e di lavoro. Serve una evoluzione dalle ‘semplici’ sale condominiali – ha proseguito – ed è necessario creare spazi fisici che si relazionino con l’esterno, in cui svolgere attività in maniera condivisa”.

 

 

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