30/12/2020

GARAGE FERRARI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione della delibera

L’approvazione della delibera che affida in concessione alla società di trasformazione urbana CambiaMo la gestione dell’edificio che ospita il garage Ferrari, in via Trento Trieste, è stata preceduta dall’intervento di diversi consiglieri.

Aprendo il dibattito, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle), dopo essersi dichiarato “perplesso” per un’operazione che riguarda una situazione “censurata più volte da giudizi amministrativi”, ha detto di “non comprendere la ragione per cui sia necessario per il Comune, titolare della struttura, cederne la gestione a un soggetto esterno: non è opportuno rinunciare a gestire in proprio la pianificazione”. Il consigliere ha anche ricordato la mancata applicazione di un ordine del giorno di maggioranza, “vecchio di due anni” per un utilizzo compensativo di quei parcheggi a vantaggio della mobilità sostenibile. Andrea Giordani ha fatto presente che l’edificio “non risulta collegato a nessuna pista ciclabile, sebbene debba diventare un deposito di biciclette”. Ha quindi suggerito, oltre a far convergere i percorsi ciclopedonali, di “eliminare i parcheggi a raso adiacenti alla struttura. Così com’è, il parcheggio è funzionale solo per i residenti”.

Antonio Baldini (Lega Modena), pur riconoscendo il valore della riqualificazione, ha sottolineato che “l’iter giudiziario che riguarda il complesso non è ancora concluso. Lo stabile è abusivo, come riconosciuto dal Consiglio di Stato”. Baldini ha annunciato, quindi, il voto di astensione motivandolo anche con “gli appena cinque giorni, di cui due festivi, concessi ai consiglieri per analizzare una delibera così complessa”.

Per il Pd, Antonio Carpentieri ha messo l’accento sull’interesse pubblico della struttura, “riconosciuto anche dal Consiglio di Stato come motivo per evitare la demolizione”. È interesse della città, ha detto, avere un parcheggio pubblico in quell’area e “in attesa del pronunciamento definitivo della magistratura, non possiamo stare inerti. Ed è giusto che la gestione sia affidata a un soggetto, interamente pubblico, che ha le competenze per farlo, con criteri e vincoli imposti dall’amministrazione”. Anche Diego Lenzini ha sottolineato il ruolo di CambiaMo, “società che ha proprio lo scopo di effettuare trasformazione urbana, in linea con le finalità di questo edificio che deve essere reinventato, anche nelle funzioni: questo garage dovrà avere la funzione di essere volano di politiche di mobilità sostenibile”. Anche Marco Forghieri, in dichiarazione di voto, ha ribadito “l’importanza di aver incamerato nel patrimonio comunale questa opera e di non andare contro l’interesse pubblico restando inerti”, sottolineando anche il valore di “far gestire l’edificio da una struttura interamente pubblica e che opera in accordo con il settore urbanistico”.

“Finalmente si avvia un percorso concreto di riqualificazione e riconversione” ha detto Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) evidenziando la posizione strategica del garage”. Rilevando che “la valorizzazione non prevede solo il parcheggio”, il consigliere ha sollecitato “la rapida conclusione della fase progettuale, con l’obiettivo di dare adeguata applicazione alla mozione del 2018 che fino a quel momento, ovviamente non potrà essere applicata”.

Paola Aime (Verdi) ha ricordato che “il Comune si sta muovendo nella piena legalità” e che la proposta che riguarda il garage Ferrari potrà permettere di “eliminare automobili e parcheggi dalla strada, anche se, in queste operazioni, paghiamo sempre la presenza di ModenaParcheggi che rende oneroso affrontare eliminare parcheggi, anche per realizzare piste ciclabili”.

Motivando il voto di astensione, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia), ha fatto presente che “i consiglieri non sono stati in condizione di esaminare in maniera approfondita la questione, visto che la delibera è stata presentata con un margine troppo ristretto, quello dei cinque giorni, che ormai rappresenta un’abitudine: con l’aggravante, in questo caso, di alcuni giorni di festa”. Rossini ha ribadito la necessità di “avere il tempo adeguato per studiare gli atti, come in questo caso: è in atto un contenzioso giudiziario che non si può ignorare”.

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