21/12/2020

OK DEL CONSIGLIO A UNO ‘SBLOCCA MODENA’ IN VIA SILVATI

Approvato un permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici per densità edilizia: si passa da una a due unità abitative a parità di volume

Il Consiglio comunale ha dato il via libera a un permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici comunali per la realizzazione in una abitazione in via Silvati di due unità abitative dove ne è presente una, utilizzando lo stesso volume.

Nella seduta di venerdì 18 dicembre, si sono espressi a favore della delibera di Sblocca Modena, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica, contro M5s e si sono astenuti Lega Modena e FI.

Il progetto riguarda la manutenzione straordinaria e opere di finitura di un edificio residenziale che si sviluppa su tre piani fuori terra, di cui il piano terra è attualmente destinato ad autorimessa e servizi, mentre il primo e secondo piano sono occupati da un’unica abitazione. L’intervento in deroga alla densità edilizia, che rientra tra le fattispecie previste dal Documento di indirizzo Sblocca Modena, consentirà di organizzare lo stesso volume in due unità distinte, escludendo l’aumento di superficie coperta con la sola modifica di una quota di superficie attualmente a uso servizi, a piano terra, che diventerà a uso abitativo.

“Con questo intervento – ha affermato Vandelli – si consentirà l’utilizzo dell’immobile che attualmente, con dimensioni consistenti, determina costi poco sostenibili per la famiglia, e se ne migliorerà la fruibilità. La manutenzione consentirà inoltre un sensibile miglioramento delle caratteristiche energetiche dell’edificio, con l’introduzione di impianti di ultima generazione e finiture adeguate alle normative energetiche attuali”.

Oltre al contributo di costruzione, il soggetto attuatore riconoscerà all’Amministrazione anche un contributo straordinario per il cambio di destinazione d’uso.

Sul tema è intervenuta, in sede di dichiarazioni di voto, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle), che ha motivato il voto contrario spiegando che “nonostante quello al centro della delibera sia un intervento contenuto, e pur rappresentando una valorizzazione residenziale, questo provvedimento è caratterizzato per l’ennesima volta dall’adozione di deroghe, sebbene obbligate, per poter intervenire”. Inoltre, la consigliera ha aggiunto che “in questa operazione edilizia non ravvisiamo elementi di interesse di carattere pubblico e il Comune, come ci è stato chiarito, ha ritenuto di chiedere per questa procedura solo 7 mila euro”.

Stefano Manicardi (Pd), annunciando il voto favorevole del gruppo, ha negato il fatto che la delibera “non abbia interesse pubblico: l’accento non va tanto sugli oneri o sul contributo, quanto piuttosto sulla riqualificazione urbana che un intervento di questo tipo può rappresentare per la città”. Secondo Manicardi la deroga si inserisce nel contesto “delle politiche ambientali dell’Amministrazione e persegue la scelta di ridurre il consumo di suolo: elevando la fascia energetica di un complesso edilizio ci sono ricadute positive per l’intera comunità, creando inoltre spazio per un’ulteriore famiglia”.

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