17/12/2020

SPAZI ANZIANI, PERCORSI CONDIVISI CON LA FAMIGLIA

Il Consiglio approva all’unanimità il nuovo regolamento presentato dall’assessora Pinelli che mette l’accento sui progetti personalizzati per gli utenti

Mette in evidenza il valore del progetto personalizzato per ciascun utente e di un percorso condiviso con la famiglia il nuovo Regolamento per l’accesso agli Spazi anziani che il Consiglio comunale di Modena ha approvato all’unanimità nella seduta di oggi, giovedì 17 dicembre.

Presentato dall’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, il nuovo Regolamento, che definisce anche i criteri di contribuzione per concorrere al pagamento del servizio secondo principi di equità, entrerà in vigore l’1 gennaio 2021 e si applica ai 90 posti complessivi a disposizione: i 30 contrattualizzati con i gestori privati (gli Spazi anziani Madonna Pellegrina e Pergolesi), e i 60 allo Spazio anziani di via Vaciglio, gestito direttamente dal Comune.

Gli Spazi anziani sono luoghi di incontro in un ambiente accogliente che offrono alle persone anziane parzialmente non autosufficienti occasioni di socializzazione attraverso il mantenimento e il recupero di capacità e abilità residue, coinvolgendo nel progetto anche i familiari. Come ha messo in evidenza l’assessora nel presentare la delibera, lo Spazio anziani “è un servizio con una forte valenza preventiva che agisce sugli effetti del processo di decadimento psico-fisico dovuto all’invecchiamento e che ha, tra i suoi obiettivi, la promozione e il sostegno alla domiciliarità degli anziani lievemente non autosufficienti, fragili o a rischio di fragilità, con l’intento di promuovere la salute il benessere della popolazione anziana e di sostenere le famiglie nell’attività di cura”.

Negli Spazi anziani sono accolti, di norma, cittadini di età superiore ai 65 anni, in condizione di lieve o moderata non autosufficienza fisica o con problemi cognitivi in fase iniziale che non necessitano, quindi, di un’elevata risposta assistenziale. Nei centri, che gli anziani possono frequentare per non più di tre giorni alla settimana, si svolgono attività di animazione, ricreative e di socializzazione, sulla base, ha sottolineato l’assessora, “di un progetto personalizzato predisposto per ogni ospite e condiviso con l’interessato e con la sua famiglia o le persone di riferimento”.

Il progetto viene elaborato, a partire dalla situazione dell’anziano, dall’analisi dei suoi bisogni e delle sue risorse residue, nell’ambito del percorso di valutazione attivato dal Servizio sociale territoriale al quale il cittadino o la famiglia devono rivolgersi per chiedere l’ingresso al servizio.

La graduatoria per l’accesso viene elaborata sulla base del bisogno socio-assistenziale e relazionale dell’anziano e della sua condizione economica. La supervisione della procedura è affidata a una commissione di cinque membri, la stessa che valuta le domande di accesso alle Cra, che si riunisce una volta ogni due mesi.

Il regolamento stabilisce anche (come proposto in commissione consiliare) che il progetto personalizzato sia verificato ogni sei mesi per adeguarlo alle mutate condizioni dell’utente. L’uscita dal servizio può avvenire o per rinuncia volontaria da parte del beneficiario o dei suoi familiari, oppure per la modifica del progetto assistenziale. In questo caso, dovrà essere cura del gestore segnalare all’assistente sociale ogni cambiamento nelle condizioni dell’anziano per iniziare con la famiglia un percorso di avvicinamento a un servizio più adeguato e rispondente ai nuovi bisogni dell’anziano. Ogni anno, la giunta comunale definisce la tariffa a carico del cittadino, quale quota giornaliera di compartecipazione al costo del servizio, la quota non deve superare quella prevista dalla normativa regionale per il centro diurno anziani ed è possibile, in presenza di determinate condizioni, richiedere un’agevolazione.

Nel dibattito, Barbara Moretti (Lega Modena) ha sottolineato che il servizio svolge “una funzione preziosa e fondamentale di prevenzione” e che, per questo motivo, “andrebbe promosso il più possibile, perché forse non è ancora abbastanza conosciuto”. Per il Pd, Vittorio Reggiani ha sottolineato, nel nuovo regolamento, “l’attenzione, da parte dei servizi, verso i bisogni e le richieste, il coinvolgimento dei destinatari e l’inclusione delle famiglie. È chiaro l’impegno – ha aggiunto – a far evolvere un servizio di grande qualità che dovrà crescere ulteriormente”. Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) dopo aver affermato che il calo demografico “rende necessarie strutture che accolgono gli anziani e danno supporto alle famiglie”, ha apprezzato che tra i criteri prioritari sia previsto il bisogno socioassistenziale, prevalente sulla situazione economica”. Enrica Manenti (M5s) ha evidenziato che la collaborazione in commissione ha portato a un miglioramento del regolamento e Paola Aime (Verdi) ha evidenziato che gli spazi anziani sono importanti “per mantenere uno spazio di socialità al di fuori della famiglia”.  

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