12/06/2020

CONSORZIO ATTIVITÀ PRODUTTIVE A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA

Il Consiglio ha dato il via libera alla modifica dello statuto del Cap: potrà fare interventi sul patrimonio immobiliare esistente promuovendo servizi pubblici di supporto al produttivo

Il Consiglio comunale di Modena ha dato l’ok alla modifica dello statuto del Cap, il Consorzio attività produttive, di cui è socio per il 43,35 per cento, con l’obiettivo di consentire interventi sul patrimonio immobiliare esistente promuovendo e gestendo servizi pubblici o di interesse pubblico a supporto del settore produttivo.

Nella seduta di giovedì 11 giugno, è infatti stata approvata la relativa delibera con il voto a favore della maggioranza, l’astensione del Movimento 5 stelle e il voto contrario di Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia. Il documento era stato illustrato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, che ricopre anche il ruolo di presidente del Cap, ente che si occupa dell'attuazione di piani per gli insediamenti produttivi.

“Attraverso questa modifica allo Statuto – ha affermato Vandelli – che deve essere deliberata dai Consigli comunali di ciascun Comune socio entro il 30 giugno, il Cap potrà intervenire sul patrimonio immobiliare in base alle necessità degli Enti pubblici anche mediante l’acquisizione di immobili, diretta o di altri Enti, per la ricollocazione sul mercato del produttivo a prezzo convenzionato. Obiettivo principale del Consorzio – ha aggiunto – rimane il riassetto e lo sviluppo economico del territorio di riferimento non più solo mediante l’attuazione di nuovi comparti Pip, ma anche attraverso la rigenerazione e riqualificazione delle aree produttive esistenti, abbandonate o in disuso”.

La modifica è stata proposta dal Consiglio d’Amministrazione ed emendata dall’Assemblea Consorziale, anche alla luce delle leggi di riforma amministrativa nel frattempo intervenute e, appunto, dei nuovi compiti che il Consorzio intende assumere in merito alla rigenerazione e riqualificazione delle aree produttive dismesse. Di fatto, la modifica va a potenziare il ruolo dell’Ente non solo per la promozione e gestione di servizi di interesse pubblico a supporto degli ambiti produttivi ma anche per la progettazione ed esecuzione dei relativi lavori pubblici. Il Consorzio sarà soggetto attivo nella promozione di azioni e studi economico-sociali legati al sistema della produzione e del lavoro, volti ad accrescere la competitività e l’attrattività del settore, e svolgerà anche attività ausiliarie di assistenza tecnica e per la prestazione di servizi anche in ambito di politiche abitative.

Tra le modifiche allo Statuto, anche la revisione del sistema del recesso, con la precisazione che i Comuni recedenti non hanno diritti sul patrimonio mobiliare e immobiliare del Consorzio, fatta salva la restituzione di risorse versate a fronte di prestazioni non realizzate. Viene introdotta inoltre la fattispecie dell’esclusione per gravi inadempienze dei Comuni consorziati, che non avranno diritto a quote patrimoniali del Cap, e aggiunta la possibilità di scioglimento del Consorzio, che comporta il mantenimento dell’obbligo per i Comuni agli impegni assunti sino a quel momento dallo stesso e il diritto a vedersi liquidata una quota del patrimonio proporzionata all’entità degli interventi o delle attività demandate al Consorzio. Viene inoltre aggiornato l’istituto della partecipazione differenziando i periodi di silenzio assenso a seconda dell’importanza dell’oggetto trattato e definita meglio la rappresentanza legale del Consorzio e i compiti di direttore e Consiglio di Amministrazione.

Nel dibattito, la consigliera Enrica Manenti del M5s ha annunciato voto di astensione: “Il Consorzio è un braccio operativo del Comune di Modena – ha detto – e non capiamo i motivi della sua attività che ricalca quella degli uffici dell’Amministrazione. Da una parte il Comune diventa il vero protagonista dell’Ente, dall’altro si attribuiscono al Consorzio funzioni importanti di studio e di consapevolezza sulla rigenerazione della città: perché vengono affidate a un soggetto non del tutto esterno? Sarebbe probabilmente meglio far rientrare questo know how nello staff ordinario dell’Amministrazione”.

Enza Carriero (Pd) ha plaudito “all’azione di rigenerazione alla quale punta il Consorzio, con l’obiettivo di dare nuova vita a quanto già esiste sul territorio. È importante che possa diventare soggetto attivo nella promozione di servizi pubblici e che abbia la possibilità di espletare studi: la collaborazione coordinata con i Comuni è essenziale per raggiungere la migliore soluzione possibile per lo sviluppo della città. Inoltre, col nuovo statuto si tutela il lavoro, visto che in caso di scioglimento del Consorzio i dipendenti confluiranno negli organici degli enti consorziati”.

Motivando il voto contrario, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha dichiarato: “Mi pare che accanto alle modifiche legislative che intervengono sullo statuto ci sia la volontà di tenere a galla il Consorzio. Come dichiarato anche dall’assessora, in futuro saranno limitati i piani per gli insediamenti produttivi e quindi il Consorzio, che prima erogava servizi, ora effettuerà consulenze. Inoltre, le nuove attività di cui si dovrà occupare sembrano sovrapporsi al ruolo svolto da altri Enti pubblici, come l’Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile. Sarebbe meglio fare un ragionamento sugli accorpamenti con l’obiettivo di ottenere risparmi”.

Nella replica, l’assessora Vandelli ha precisato che “la rigenerazione del territorio si raggiunge condividendo processi, risorse e competenze: le Amministrazioni hanno bisogno di supporto per realizzare piani di recupero. Quindi – ha aggiunto – è essenziale mettere in comune buone pratiche in ambito provinciale e in una logica di area vasta, come appunto si fa grazie al Cap. Il Consorzio è uno strumento operativo che fornisce consulenze che in concreto costituiscono servizi tecnici: non si sovrappone ad altri Enti perché si dedica specificamente al settore produttivo; e costituisce una ricchezza grazie alle competenze innovative messe a disposizione degli Enti consorziati”.

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