10/09/2020

SUMMER SCHOOL / 1 – L’UNIONE DAVANTI ALL’IMMIGRAZIONE

Le norme sull’accoglienza, il soccorso in mare e i comportamenti dell’Europa e degli Stati membri negli interventi di Giammarinaro e Caffio

Una politica comune dell’Europa sull’immigrazione è un’ambizione e l’Unione sta lavorando per realizzarla, ma “per ora non esiste anche a causa della costante azione frenante degli Stati membri”. Le norme e i comportamenti dei Paesi europei nell’affrontare l’immigrazione, “spesso poco coerenti con i principi alla base dell’Unione, primo tra tutti quello di sussidiarietà”, sono stati al centro dell’intervento di Maria Grazia Giammarinaro, giudice del Tribunale di Roma che è stata relatrice speciale Onu sulla tratta degli esseri umani, nel corso della sessione di giovedì 10 settembre della Summer school, dedicata alle sfide dell’immigrazione e dell’asilo.

“L’immigrazione è irregolare anche perché mancano meccanismi di ingresso regolari, efficaci e sicuri” ha detto ancora la giudice Giammarinaro che ha poi affrontato il tema della tratta degli esseri umani soprattutto dal punto di vista dello sfruttamento lavorativo, “meno considerato di quello sessuale ma che deve diventare una priorità per gli Stati”.

Dopo l’introduzione dello storico Lorenzo Bertuccelli (“migrazione non è uguale a emergenza: bisogna cambiare prospettiva culturale per affrontare una sfida così difficile”), l’ammiraglio Fabio Caffio, esperto di diritto internazionale marittimo, ha ricordato che negli ultimi trent’anni l’Italia ha salvato circa un milione di persone in mare e che il salvataggio “è prima di tutto un principio morale ma è anche un obbligo giuridico ampiamente codificato”, soffermandosi poi sulle regole di soccorso in mare e sul regolamento, “farraginoso”, che definisce il ruolo dell’Unione nella gestione dei migranti. La sessione si è conclusa con l’intervento del penalista Luigi Foffani.

 

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