21/01/2021

HERA, OK AL RINNOVO DEI PATTI PER IL CONTROLLO PUBBLICO

Il sindaco in Consiglio: “Piano industriale con investimenti e occupazione”. E Modena “blocca” altre azioni per consentire ad alcuni Comuni di venderle

Consolidare il controllo pubblico di Hera spa continuando a garantire il ruolo di Modena negli assetti societari e un apporto significativo agli equilibri di bilancio dei Comuni. Sono alcuni degli obiettivi del rinnovo dei patti parasociali tra enti locali per il triennio 2021-2024 approvato dal Consiglio comunale giovedì 21 gennaio. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica), voto contrario per Movimento 5 Stelle, Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia - Popolo della famiglia.

Illustrando il provvedimento, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato come l’azienda rappresenti un solido riferimento per il territorio sia in termini di servizi sia per ciò che riguarda investimenti e occupazione. Il sindaco ha spiegato, in particolare, come il Piano industriale al 2024 di Hera, approvato nei giorni scorsi, preveda investimenti complessivi per 3,2 miliardi di euro, ma soprattutto un’attenzione molto forte ai temi della transizione verde, al digitale e alla evoluzione sostenibile: “La strategia dell’azienda – ha ricordato Muzzarelli – è caratterizzata dalla dimensione ambientale, da quella socio-economica e dall’innovazione con impegni importanti su bio-energie, efficienza energetica, economia circolare, digitalizzazione e intelligenza artificiale”.

Come ha spiegato il sindaco entrando nel merito del provvedimento, il patto di sindacato di primo livello può garantire il controllo strategico pubblico della società “bloccando” il 38 per cento delle azioni di proprietà degli enti locali con un vincolo di intrasferibilità, una quota sufficiente ad assicurare la maggioranza dei diritti di voto grazie al cosiddetto voto maggiorato introdotto nello Statuto sociale nel 2015.

Al patto generale fanno riferimento 111 enti locali (tra i quali anche le città di Bologna, Ferrara, Ravenna, Cesena, Trieste, Padova e Udine) che al momento detengono circa il 46 per cento delle azioni (comprese quelle non bloccate), mentre viene rinnovato anche il cosiddetto patto di secondo livello che consente a 20 soggetti modenesi, tra Comuni e Unioni di Comuni, di mantenere una presenza organizzata e continuare a esprimere, tra l’altro, due rappresentanti nel cda dell’azienda. Il gruppo dell’area di Modena possiede circa il 7,8 per cento di Hera spa con oltre 116 milioni di azioni, 93 milioni delle quali bloccate e non trasferibili.

La delibera approvata prevede di svincolare dal patto le azioni di alcuni Comuni che lo hanno richiesto, per consentirne l’eventuale vendita nel triennio, e sarà il Comune di Modena a bloccarne una quota maggiore, altri 3 milioni e 270 mila (al valore attuale delle azioni siamo intorno ai 10 milioni di euro), per continuare a garantire i 93 milioni dell’area di Modena previsti dal patto di primo livello. Il Comune possiede complessivamente 97 milioni di azioni e, con l’ulteriore vincolo, quelle bloccate saranno quasi 81 milioni. Le azioni che vengono sbloccate, invece, sono dei Comuni di Sassuolo (un milione), di Castelfranco (un milione), di Serramazzoni (500 mila), di Pavillo (350 mila), di Maranello (290 mila) e di Sestola (130 mila).

“Modena non ha in programma la vendita di azioni – ha spiegato il sindaco – ma ci sono Comuni che potrebbero valutare di farlo per sostenere gli investimenti o per altre esigenze, quindi è giusto che il capoluogo si blocchi ulteriori azioni, mantenendo comunque un buon margine di azioni libere e garantendo che non cambia il peso del sistema Modena nel patto di sindacato “.

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