18/10/2021

ALLA CRA VIGNOLESE LA SIGNORINA PIERINA FESTEGGIA 100 ANNI

Ospite da trent’anni nella struttura dove, dopo anni bui, ha ritrovato il gusto di ridere, giocare e stare con gli altri. La sorella Germana: Qui le è stata data una seconda giovinezza

Lunedì 18 ottobre la Casa residenza anziani Vignolese del Comune di Modena ha festeggiato i cent’anni di Pierina, anzi come lei stessa tiene a sottolineare, visto che non si è mai coniugata, della signorina Pierina Borghetto. Pierina, che abita nella Casa ormai da 30 anni,  ha soffiato sull’unica candelina che campeggiava sulla grande torta circondata dai parenti più stretti e il dolce è stato poi condiviso con gli ospiti della struttura dove tuttora sono in vigore le misure atte a proteggere gli anziani. I festeggiamenti per Pierina, oggi, dopo un anno e mezzo di emergenza sanitaria, “assumono un particolare valore simbolico e un traguardo di speranza per tutta la struttura”, dicono le operatrici che hanno festeggiato insieme alla centenaria, anche lei ammalata e scampata al Covid-come già prima a diverse altre sciagure capitate in un secolo di vita a cavallo tra due millenni.

Nata in provincia di Padova, appunto il 18 ottobre 1921, all’età di tre anni Pierina è arrivata coi genitori a Modena, dove sono nati le due sorelle e il fratello. I primi tempi in città trascorsi tra la casa della Crocetta e la casa dei ferrovieri in piazza Malta (l’attuale piazza Dante) davanti alla Stazione, assegnata loro perché il papà era ferroviere, sono gli anni del primo grande lutto per la morte della sorellina, ma anche delle scuole elementari e in cui è nata passione per la sartoria. Fino al periodo della guerra e in particolare al ’44 quando insieme all’altra sorella, Germana, correva sotto le bombe per raggiungere i campi dalla casa di via Prampolini, concessa loro dalla generosità di una famiglia che ha permesso ai Borghetto di scampare dalla distruzione della propria abitazione bombardata pesantemente come tutta la zona della stazione ferroviaria. Finita la guerra, la signorina Pierina si è dedicata completamente alla sartoria e in particolare a foderare le pellicce cucendole completamente a mano, impiegata nella pellicceria Cavazzuti di via Cesare Battisti dove lavorerà a lungo in un ambiente per lei congeniale.

Dopo la partenza del fratello, il matrimonio della sorella, la morte del padre e poi della madre, arrivarono per lei anni molto bui che, negli anni ‘60 l’hanno portata persino ricoverata al manicomio di Reggio Emilia. Una volta dimessa si occuprano di lei i servizi sociali e sanitari fino al 28 novembre del 1990 quando Pierina traslocò definitivamente alla Casa Residenza Vignolese dove “tutt’ora vive circondata dalla cura, l’affetto e il rispetto di tutti: familiari, operatori, volontari e amici”, afferma la sorella Germana. Qui ha trovato quegli amici che forse le erano mancati prima e si è lasciata conquistare dall’animazione, dai momenti di spensieratezza e divertimento. In struttura Pierina ha dato probabilmente il meglio di sé ritrovando il sorriso, giocando a tombola, cantando, ballando, partecipando a momenti di festa e a varie uscite prima della pandemia e, come dice la sorella Germana, “le è stata regalata una seconda giovinezza”.

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