La maggior parte di chi frequenta il parco Amendola lo fa “per stare in mezzo al verde” e per “rilassarsi” nelle zone preferite che sono le collinette, prima di tutto, seguite dai due laghetti e dalla collina anfiteatro. Rafforzare la vocazione naturalistica del parco Amendola è una delle indicazioni principali emerse dal questionario che la Fondazione Archivio Cesare Leonardi, nell’ambito dello studio di fattibilità per il restauro dell’infrastruttura, ha predisposto, per raccogliere informazioni, pareri e idee utili per la redazione del progetto.
Al questionario, disponibile on line sul sito del Comune di Modena e dell’Archivio Leonardi, ma rilanciato anche dalle associazioni che gravitano sul parco e a cui hanno partecipato anche gli studenti del Comprensivo 6, hanno risposto in tre mesi 1.772 cittadini, equamente divisi tra uomini e donne, per la maggior parte tra i trenta e i cinquant’anni, che frequentano il parco almeno una volta alla settimana raggiungendolo per lo più a piedi o in bicicletta.
“Bisogna mantenere il parco il più naturale possibile”, “lasciare molte aree verdi completamente libere” e “coprire di fiori alcune zone”, ma “non c’è niente di meglio per rilassarsi che camminare intorno ai laghetti circondati da una varietà di alberi che è unica”, in un “posto magico per immergersi nel verde in piena città”. Sono alcune delle risposte fornite che, per la maggioranza, sono in sintonia con il progetto originario di Leonardi e Stagi che concepiva il parco come spazio verde, dove i protagonisti sono gli alberi, i prati e i fiori.
Dal questionario emergono anche alcune criticità soprattutto per quanto riguarda i percorsi sconnessi e la scarsità dell’illuminazione ma, anche in questo caso i frequentatori chiedono di prendersi cura dell’esistente prima di pensare a nuove strutture e funzioni. In particolare, l’attenzione si è soffermata sull’illuminazione, con diverse richieste di vedere girare la grande luce rotante della torre faro e di aumentarla soprattutto nelle zone periferiche del parco. Molti sottolineano anche la necessità di riqualificare il bar e la zona circostante, di cui vengono riconosciute le potenzialità ma soprattutto evidenziate le attuali criticità in termini di degrado e malfunzionamenti.
I cittadini danno comunque alcuni suggerimenti per nuove funzioni o per arricchire quelle già presenti nel parco: in particolare, si chiede di dare uno spazio maggiore allo sport, con campetti da basket e per altri sport ma anche utilizzando gli elementi naturali e artificiali già esistenti come attrezzature sportive. Tra gli altri desideri espressi dai cittadini spiccano la richiesta di implementare un servizio di biblioteca all’interno del parco e di prevedere un deposito per biciclette.
Molti commenti, inoltre, chiedono una maggior valorizzazione della conoscenza del parco attraverso pannelli informativi e disegni che raccontino il progetto e la storia del parco, visite guidate periodiche, un sistema di etichette per riconoscere gli alberi.
Le riflessioni dei cittadini, sottolineano i curatori del questionario, suggeriscono una lettura del parco non come monumento cristallizzato ma piuttosto come risultato, talvolta problematico, talvolta coerente, talvolta addirittura sorprendente, dell’utilizzo che ne fanno, o che desiderano farne, i cittadini che lo utilizzano. Dalla lettura complessiva dei commenti liberi si ricava una grande affezione al parco, una significativa attenzione affinché il parco venga riqualificato senza particolari stravolgimenti e la conferma che l’idea originaria del parco inteso come area verde a carattere naturalistico, in cui rilassarsi e stare a contatto con la natura, sia ancora vincente e innovativa.
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