26/10/2021

PARCO AMENDOLA / 2 – IN 1.772 HANNO RISPOSTO AL QUESTIONARIO

Intervistati, on line, i frequentatori per individuare modalità, criticità e aspettative. Emerge l’idea di mantenere il parco come area naturalistica per stare in mezzo al verde

La maggior parte di chi frequenta il parco Amendola lo fa “per stare in mezzo al verde” e per “rilassarsi” nelle zone preferite che sono le collinette, prima di tutto, seguite dai due laghetti e dalla collina anfiteatro. Rafforzare la vocazione naturalistica del parco Amendola è una delle indicazioni principali emerse dal questionario che la Fondazione Archivio Cesare Leonardi, nell’ambito dello studio di fattibilità per il restauro dell’infrastruttura, ha predisposto, per raccogliere informazioni, pareri e idee utili per la redazione del progetto.

Al questionario, disponibile on line sul sito del Comune di Modena e dell’Archivio Leonardi, ma rilanciato anche dalle associazioni che gravitano sul parco e a cui hanno partecipato anche gli studenti del Comprensivo 6, hanno risposto in tre mesi 1.772 cittadini, equamente divisi tra uomini e donne, per la maggior parte tra i trenta e i cinquant’anni, che frequentano il parco almeno una volta alla settimana raggiungendolo per lo più a piedi o in bicicletta.

“Bisogna mantenere il parco il più naturale possibile”, “lasciare molte aree verdi completamente libere” e “coprire di fiori alcune zone”, ma “non c’è niente di meglio per rilassarsi che camminare intorno ai laghetti circondati da una varietà di alberi che è unica”, in un “posto magico per immergersi nel verde in piena città”. Sono alcune delle risposte fornite che, per la maggioranza, sono in sintonia con il progetto originario di Leonardi e Stagi che concepiva il parco come spazio verde, dove i protagonisti sono gli alberi, i prati e i fiori.

Dal questionario emergono anche alcune criticità soprattutto per quanto riguarda i percorsi sconnessi e la scarsità dell’illuminazione ma, anche in questo caso i frequentatori chiedono di prendersi cura dell’esistente prima di pensare a nuove strutture e funzioni. In particolare, l’attenzione si è soffermata sull’illuminazione, con diverse richieste di vedere girare la grande luce rotante della torre faro e di aumentarla soprattutto nelle zone periferiche del parco. Molti sottolineano anche la necessità di riqualificare il bar e la zona circostante, di cui vengono riconosciute le potenzialità ma soprattutto evidenziate le attuali criticità in termini di degrado e malfunzionamenti.

I cittadini danno comunque alcuni suggerimenti per nuove funzioni o per arricchire quelle già presenti nel parco: in particolare, si chiede di dare uno spazio maggiore allo sport, con campetti da basket e per altri sport ma anche utilizzando gli elementi naturali e artificiali già esistenti come attrezzature sportive. Tra gli altri desideri espressi dai cittadini spiccano la richiesta di implementare un servizio di biblioteca all’interno del parco e di prevedere un deposito per biciclette.

Molti commenti, inoltre, chiedono una maggior valorizzazione della conoscenza del parco attraverso pannelli informativi e disegni che raccontino il progetto e la storia del parco, visite guidate periodiche, un sistema di etichette per riconoscere gli alberi.

Le riflessioni dei cittadini, sottolineano i curatori del questionario, suggeriscono una lettura del parco non come monumento cristallizzato ma piuttosto come risultato, talvolta problematico, talvolta coerente, talvolta addirittura sorprendente, dell’utilizzo che ne fanno, o che desiderano farne, i cittadini che lo utilizzano. Dalla lettura complessiva dei commenti liberi si ricava una grande affezione al parco, una significativa attenzione affinché il parco venga riqualificato senza particolari stravolgimenti e la conferma che l’idea originaria del parco inteso come area verde a carattere naturalistico, in cui rilassarsi e stare a contatto con la natura, sia ancora vincente e innovativa.

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