26/10/2021

PARCO AMENDOLA / 3 – SI COMINCIA DALL’ILLUMINAZIONE

Nel 2022 il restauro e l’efficientamento della torre faro con luci a led, nuovi pali e infittimento dei lampioni. Negli stralci successivi gli interventi su alberi e percorsi

La torre faro del parco Amendola, con la luce che ruotando richiama ogni ora il percorso del sole facendo muovere le ombre a terra, potrà ricominciare a “girare” già nel 2022. L’intervento sull’illuminazione, infatti, è quello con il quale partirà il progetto per il restauro del parco. La rotazione, però, non avverrà fisicamente ma attraverso l’adozione di sistemi di controllo elettronici che consentano l’effetto di rotazione e la regolazione differenziata della luce che sarà prodotta da nuovi elementi a led a basso consumo e ad alta resa cromatica, in sostituzione dei vecchi corpi illuminanti. 

L’illuminazione notturna del parco Amendola, nel progetto Leonardi-Stagi, si basava, appunto, sulla torre faro che illuminava la porzione centrale e su punti luce puntuali distribuiti lungo i percorsi e a servizio delle zone periferiche. Il progetto associava la torre faro al sole, prevedendo la rotazione dei proiettori nelle ore notturne, un espediente che avrebbe prodotto a terra ombre in continuo movimento ed esplicitato il principale tema di progetto che definiva il parco come un organismo in continua evoluzione, che giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno, si trasforma. L’impianto di rotazione, però, funzionò solo per un brevissimo periodo dopo l’installazione, e da allora il senso della torre faro risultò decisamente ridimensionato.

L’intervento sull’illuminazione prevede di ripristinare la torre faro e aumentare la luce in tutta l’area. Nella parte restante del parco sono previsti, infatti, tre nuovi pali, con un raggio d’azione di circa 50 metri, che saranno posizionati nell’area dei campi sportivi, tra il lago circolare e la ferrovia e nell’area prospiciente la scuola elementare Pisano. È inoltre previsto l’adeguamento tecnologico di tutti i lampioni e un loro infittimento lungo i percorsi e nelle aree periferiche dove si sono rilevate carenze. In via sperimentale, le chiome di quattro alberi saranno illuminate “dal basso”, come previsto dal progetto originario mai realizzato.

Il progetto sugli alberi e la vegetazione rielabora l’organizzazione generale prevista da Leonardi e Stagi che avevano immaginato la zona centrale più aperta e le due fasce laterali con una maggiore presenza di alberi, tenendo conto di quali specie sono cresciute con più vigore e quali invece hanno stentato, così come del cambiamento delle condizioni climatiche da allora ad oggi, con un innalzamento delle temperature e periodi sempre più lunghi con assenza di piogge. Il progetto prevede, dunque, il raffittimento degli alberi in corrispondenza delle aree esterne a est e a ovest e il mantenimento di spazi più aperti a prato nella fascia centrale; l’inserimento di alberi con caratteristica fioritura primaverile in corrispondenza degli ingressi dai parcheggi lungo viale Amendola; l’integrazione con alberi, arbusti e cespugli per caratterizzare gli ingressi del parco sui lati sud, est e ovest; l’individuazione di alcune aree per sperimentazioni verdi, come fioriture particolari sulle colline, previste anche da Leonardi e Stagi.

Il cemento è l’elemento costruttivo dominante del parco: di cemento sono fatti i percorsi, i nodi e i cilindri. Lo stato di conservazione degli elementi di cemento superstiti mostra una grande variabilità all’interno del parco: sono stati rilevati elementi in ottimo stato, altri con lievi ammaloramenti e altri ancora caratterizzati da una disgregazione quasi totale. Il principio alla base degli interventi progettuali mira a mantenere le pavimentazioni originali esistenti, anche se degradate, in vista del loro restauro, e invece di non ricostruire com’erano in origine quelle smantellate o definitivamente ricoperte. Il progetto prevede, perciò, il restauro o la ricostruzione degli elementi originari danneggiati ancora visibili e non ricoperti; lo spostamento delle pavimentazioni originarie vicino alle alberature o sollevate da radici affioranti; la realizzazione di un “circuito pedonale” accessibile e senza soluzione di continuità che permetta la fruizione a tutti di tutti i servizi del parco, dei luoghi di sosta e il godimento degli elementi naturali. Il nuovo percorso si accosta in vari punti alle pavimentazioni originarie mettendosi ‘in relazione’ con la preesistenza e dando vita a nuovi ‘nodi’.

In prospettiva, lo studio di fattibilità dell’Archivio Leonardi configura anche ipotesi d’uso future e rifunzionalizzazioni delle funzioni già presenti nel parco, a partire dall’arredo urbano, con la proposta di intervenire sulle sedute e sulle fontane, e dalle attrezzature sportive con l’idea di riorganizzare e potenziare l’area dedicata allo sport di squadra prevista dal progetto originario. Tra le suggestioni proposte anche un intervento sull’area giochi con l’ideazione di giochi su misura inseriti nel paesaggio e integrati con gli elementi naturali, la realizzazione di un “anfiteatro”, una struttura metallica, ricoperta di verde rampicante, dove poter sostare e chiacchierare e la riqualificazione del bar.

Azioni sul documento