23/10/2021

SOLIDARIETÀ ALLA CGIL / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri nella discussione sui tre ordini del giorno

Nella discussione sui tre ordini del giorno di solidarietà alla Cgil sono intervenuti diversi consiglieri.

Il dibattito è stato aperto da Beatrice De Maio (Modena sociale) che ha detto che alla manifestazione di Roma partecipavano “migliaia di persone, di ogni orientamento politico, semplici cittadini contrari al Green pass. Movimenti come Forza nuova si sono infiltrati per trarne vantaggio, ma nessuno ha vigilato, nonostante l’assalto fosse stato annunciato. Così – ha proseguito – ora si sta parlando solo dell’attacco, che condanno, e non dei problemi creati dal Green pass. Il pericolo vero per la democrazia – ha concluso – sono la restrizione continua del dissenso in tutte le sue forme e la crisi sociale nel Paese”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha citato la legge Scelba per ribadire che prevede che le formazioni di stampo fascista si possano sciogliere solo con sentenza o con decreto legge in casi straordinari di necessità e urgenza, “e non mi pare che sia questo il caso. La maggioranza allarga il campo e chiede una cosa generica come lo scioglimento anche di formazioni analoghe e questa è una cosa pericolosa che rischia di ledere il diritto di libera manifestazione del pensiero. Persone che la pensano diversamente devono, invece, poter manifestare, ovviamente in modo pacifico, senza violenza e senza inneggiare a partiti già sciolti”. “Sappiamo – ha detto Antonio Baldini – che spesso il marchio fascista viene usato per delegittimare chi sostiene idee contrarie a quelle della sinistra. Fiore e Castellino sono utili idioti che si sono prestati a un atto demenziale e violento, compiuto alla vigilia di una competizione elettorale e quindi chiaramente contro il centro destra, sapendo benissimo l’enorme vantaggio che ne avrebbe tratto il governo. Infatti, oggi il Green pass, che è una violenza nei confronti dei lavoratori, non è più un problema, soppiantato dal ritorno del fascismo”.

“Assaltare la sede di un sindacato – ha detto Stefano Manicardi per il Pd – è qualcosa di lontanissimo da una libera e democratica manifestazione del pensiero. È un vile attacco squadrista che si pone al di fuori della legge. Ed è compito della politica, anche se non ha il potere di farlo direttamente, chiedere lo scioglimento di partiti che agiscono in questo modo riportando alla memoria giorni tragici del passato”. Per Federica Di Padova quello che è successo a Roma è stato di una “gravità inaudita: l’assalto non è stato compiuto da pochi facinorosi, sono stati i fascisti. Non accettiamo insinuazioni strumentali sull’operato del governo: la colpa è di chi la sede l’ha attaccata non di chi non l’ha protetta abbastanza. Tutti condanniamo le violenze, ma dobbiamo essere responsabili e chiamare le cose con il loro nome, per evitare che certi fantasmi del passato possano tornare”. Antonio Carpentieri ha affermato che “limitarsi a condannare la violenza è riduttivo, bisogna analizzare motivi e obiettivo di un’azione che riporta in modo sconfortante agli assalti del 1921. Abbiamo un problema di fascismo in Italia e, in questo caso, la violenza è stata un mezzo per il fine di mettere paura e destabilizzare per far passare un progetto alternativo. Come forze democratiche di tutto l’arco costituzionale, abbiamo tutti il dovere morale di condannare chiamando le cose con il loro nome”. Quelli che hanno assaltato la Cgil, ha aggiunto Alberto Bignardi, “non sono matti, sono persone che vanno sanzionate perché hanno commesso un gesto fascista. Riconoscere, tutti, che quell’atto è ingiustificabile comporta anche il riconoscerne la matrice”.

“L’attacco è da condannare senza se e senza ma – ha esordito Giovanni Bertoldi – ma dobbiamo anche chiederci se l’aggressione potesse essere prevenuta e come mai non sia stato fatto nulla. Poiché non credo all’incompetenza delle Forze dell’ordine, mi chiedo se l’assalto non sia stato tollerato perché era una buona occasione per qualcuno in vista delle elezioni e per gettare fango su chi, protestando, stava dando fastidio al Governo che ha colto l’occasione per attuare disposizioni coercitive contro tutte le manifestazioni pubbliche del pensiero. Bisogna fermare le frange violente ma non le pacifiche manifestazioni del dissenso”. Sulla richiesta di scioglimento, il consigliere ha detto che “le organizzazioni clandestine sono più pericolose per le democrazia di quelle alla luce del sole”.

Ricordando la manifestazione in piazza San Giovanni che ha riunito “duecentomila persone per esprimere solidarietà alla Cgil e condannare quanto accaduto”, Camilla Scarpa ha affermato che “non c’è spazio nel nostro Paese per organizzazioni neofasciste e non credo possano esserci dubbi sulla matrice di questo attacco, che dovrebbe essere riconosciuta da tutte le forze politiche. Dobbiamo ribadire che il fascismo è un crimine e smettere di concedere spazio a queste organizzazioni per organizzarsi, crescere e candidarsi alle elezioni”.

Secondo Paola Aime (Europa verde-Verdi) i “motivi per obiettare al Green pass possono essere temi di discussione, ma il focus del dibattito di oggi deve essere la solidarietà alla Cgil e soprattutto la condanna di un gesto violento di chiaro stampo neofascista. Per la consigliera gli ordini del giorno dei gruppi di centro destra, “coprono i fatti con un velo di ipocrisia. Oggi chiediamo finalmente lo scioglimento di organizzazioni alle quali è stato permesso fin troppo di crescere e di operare con lo strumento della violenza”.

Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha affermato che, come sostenuto anche da diversi costituzionalisti, “in questo caso si può applicare il principio della necessità e urgenza previsto dalla legge Scelba perché queste forze politiche sono passate dal propugnare un’idea, condannabile finché si vuole ma espressione della libertà di pensiero, all’usare la violenza mettendo in discussione i principi fondamentali della democrazia e violando il divieto di ricostruzione del partito fascista. C’è evidentemente un vuoto politico, come dimostra l’astensione, e c’è una crisi sociale e tutte le forze politiche si devono interrogare, ma mantenendo fermo il rispetto dei valori fondanti della democrazia”.

Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) è intervenuto citando il Presidente della Repubblica, che “ha fatto una valutazione di realtà di quanto avvenuto affermando che il turbamento è stato forte ma la preoccupazione no. Caricando troppo la questione – ha concluso il consigliere – si rischia di ottenere l’effetto contrario e di peggiorare la situazione”.

Intervenendo a conclusione del dibattito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato il fatto che “l’intero Consiglio è d’accordo nel condannare l’attacco alla sede della Cgil. Quanto è successo è stato un atto gravissimo dal punto di vista democratico e sarebbe un errore sottovalutare questo aspetto”.

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