19/11/2021

ENTRO MARZO A DIMORA IN CITTÀ CIRCA 1360 ALBERI E ARBUSTI

Lo ha annunciato l’assessora Filippi rispondendo all’interrogazione della consigliera Manenti (M5s) sui temi ambientali e sulla sperimentazione del City tree

Saranno circa 1360 le essenze tra alberi e arbusti che entro marzo saranno messe a dimora in aree che rientrano tra quelle individuate dal Pug in via di redazione e dalle linee di indirizzo del Piano del verde. È inoltre in corso la pianificazione relativa alla creazione di veri e propri boschi urbani.

Lo ha detto l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 novembre rispondendo all’interrogazione del M5s, illustrata da Enrica Manenti, sulla sperimentazione del progetto City trees e sull’incremento di alberi in città. La consigliera ha chiesto quali sono gli esiti della sperimentazione e la motivazione della rimozione dei relativi pannelli, se ha comportato costi per l’Amministrazione, se c’è l’intenzione di adottare dispositivi biotecnologici per la riduzione dell’inquinamento e delle temperature in città, e “quale sia il piano di messa a dimora di nuove piante con particolare riferimento ai boschi urbani e ai parchi cittadini”.

Filippi ha spiegato che i risultati della sperimentazione del City tree in città indicano che l’assorbimento di inquinanti è lento e molto circoscritto e che pertanto “l'implementazione di singoli pannelli o anche di una semplice rete non impatta significativamente sulle emissioni a scala urbana. Occorre quindi continuare a percorrere la strada della riduzione delle emissioni e delle mitigazioni – ha sottolineato – attraverso gli interventi più strutturali e diffusi programmati nei piani già approvati, come il Pums e il Paesc, e in quelli di prossima approvazione, appunto il Pug e il Piano del verde”.

Grazie alle elaborazioni degli organi tecnico-scientifici sono infatti stati valutati l’efficienza del City tree nelle sue varie modalità di funzionamento (attiva, attraverso filtrazione con ventilazione meccanica, e passiva tramite deposizione delle particelle) e l’effetto complessivo del biofiltro nella precisa area urbana in cui è stato posizionato. Le simulazioni modellistiche sviluppate dall'Enea hanno mostrato che, nella modalità passiva, il City tree può produrre una riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico del canyon stradale urbano tra lo 0,3 e l’1% in un'area di circa 10 per 20 metri lineari intorno al dispositivo. Le velocità di deposizione per Pm10 e NOx osservate per i muschi del City tree durante le campagne di campo, rientrano nella gamma di quelle riportate in letteratura scientifica per altre tipologie di superfici verdi (ad esempio prati erbosi e siepi). Nella modalità attiva, invece, l'abbattimento delle concentrazioni è di circa il 13 per cento, ma sempre molto in prossimità del City tree.

L’assessora ha ricordato che il City tree, filtro verde biotecnologico, è stato ideato dalla start up tedesca Green City Solutions e che “il Comune di Modena non ha mai acquistato un City tree, ma ha aderito, nel 2017, al progetto europeo ‘City tree Scaler (CTS)’ mettendo a disposizione di Green City Solutions uno spazio pubblico in cui è stato installato, per circa 1 anno, un City tree, che, come da progetto, al termine della sperimentazione, è stato rimosso a maggio 2018”. Filippi ha, quindi, spiegato che “Proambiente scrl e Isac-Cnr, in qualità di partner del progetto europeo, hanno effettuato, durante la sperimentazione, diverse campagne di misurazione in continuo per testare l’efficacia del City tree nell’abbattere gli inquinanti e hanno poi elaborato una grande quantità di dati.

Nella replica, la consigliera Manenti ha ringraziato l’assessora per la risposta, “perché effettivamente dell’esito della sperimentazione non si era saputo un granché. Mi pare di capire – ha aggiunto – che non ha dato risultati soddisfacenti, almeno per il nostro contesto; quindi, forse per Modena non rappresenta una strada così interessante”. La consigliera ha poi sottolineato “l’importanza di piantare alberi e arbusti, ma anche di porre grande attenzione, per motivi di sicurezza e ambientali, alla loro manutenzione”.

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