25/02/2021

UN BILANCIO “PER L’EMERGENZA E LA RIPARTENZA” DI MODENA

Il sindaco Muzzarelli e il vice Cavazza in Consiglio con una manovra per guardare oltre il Covid: servizi garantiti, stop a tasse e tariffe, investimenti

Consolidare i servizi comunali che rappresentano un sistema efficace di protezione sociale per persone e famiglie (con un welfare integrato che comprende, tra gli altri, scuola, sociale, cultura, pari opportunità, sport) e nello stesso tempo rilanciare il sostegno al lavoro e allo sviluppo economico, con il blocco di tasse e tariffe, sgravi e semplificazioni, nuovi investimenti in grado di creare occupazione e garantire un’adeguata manutenzione del patrimonio pubblico, proseguendo anche gli interventi di riqualificazione della città.

Sono i principali elementi della proposta di Bilancio previsionale 2021-2023 del Comune di Modena che è stata illustrata al Consiglio comunale oggi, giovedì 25 febbraio, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dal vice sindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza sottolineando come l’emergenza Covid non sia affatto alle spalle (“non è un anno Covid free e dovremo gestire questa fase in attesa di completare la campagna vaccinale”) e serviranno ancora interventi economici per rispondere alle necessità dei cittadini create dalla pandemia che “ha acuito le diseguaglianze già esistenti e ne ha create di nuove”.

Anche per questo è necessario guardare oltre il Covid e creare le condizioni per continuare sulla strada “dello sviluppo della nostra comunità, di una città che non ha mai smesso di essere in movimento, investendo sull’innovazione, sulla digitalizzazione, sulla semplificazione dei processi e su nuove modalità gestionali”.

“Emergenza e ripartenza”, quindi, sono le due parole che Muzzarelli ha evidenziato nella sua relazione richiamando esplicitamente il discorso in Parlamento del presidente Draghi: “Affronteremo questa doppia dimensione con dinamicità, senza nasconderci che ci saranno difficoltà, sentimenti contradditori, ma sono convinto che i modenesi riconosceranno la continuità necessaria del cambiamento e ne vorranno essere parte attiva, pretendendo giustamente che la buona politica e le istituzioni guidino il processo verso la nuova normalità post Covid. Modena è pronta – ha affermato il sindaco - e sarà all’altezza di questa sfida”.

Il volume delle spese correnti per il 2021 è fissato a 234 milioni di euro, consolidando il dato nel bilancio iniziale dello scorso anno, poi rivoluzionato dal Covid con la manovra finanziaria da oltre 15 milioni di euro del fondo statale per le funzioni fondamentali a compensazione di minori entrate (10,8 milioni) e di spese straordinarie per l’emergenza sanitaria (4,6 milioni) a cui poi si sono aggiunti altri interventi per ristori, contributi straordinari per l’emergenza alimentare e ulteriori compensazioni per minori entrate che hanno portato a quasi 20 milioni di euro il totale della manovra Covid. Per il 2021 al momento è stato accantonato un fondo rischi da mezzo milione di euro in attesa di eventuali ulteriori contributi statali.

Insieme ai documenti finanziari e al Piano triennale degli investimenti (183 milioni, più della metà previsti già nel primo anno) è stata presentata anche la nota di aggiornamento al Dup che descrive le strategie di governo e gli obiettivi indicando le misure economiche, finanziarie e gestionali necessarie a realizzarli.

L’approvazione del bilancio è in programma tra un mese, mentre ora parte il percorso di approfondimento nelle diverse commissioni consiliari e per la definizione di emendamenti (15 giorni il termine per presentarli) e ordini del giorno che saranno discussi nella seduta in programma giovedì 25 marzo.

Tra le novità principali, l’applicazione del Canone unico patrimoniale (per legge sostituisce Tosap e Imposta di pubblicità), ma senza utilizzare gli spazi di aumento delle possibili entrate: il gettito complessivo quindi rimane invariato, applicando lo stesso criterio per cui si è deciso di non aumentare i tributi locali e le tariffe dei servizi a domanda individuale; si confermano invece le riduzioni delle rette dei nidi già introdotte lo scorso anno con il contributo della Regione.

Nella prima rata della Tari sono confermate le agevolazioni già approvate, mentre si attende il piano finanziario 2021 definito sulla base del nuovo metodo tariffario Arera: gli eventuali conguagli potranno essere coperti dagli accantonamenti già stanziati per oltre 600 mila euro. Non cambiano nemmeno le aliquote di nuova Imu e Irpef (niente addizionale Tasi, quindi, e per le entrate si dovrà fare i conti con l’incognita Covid), mentre migliora la capacità di riscossione dell’ente e si rafforzano gli strumenti per il recupero dell’evasione, anche per garantire maggiore equità. Il fondo crediti di dubbia esigibilità cresce a quasi 16 milioni di euro: quest’anno si applica al 100 per cento rispetto al 95 del 2020.

La nuova normativa sul personale riduce la capacità di assunzione del Comune (ora dipende da un rapporto tra spesa di personale ed entrate) e lo indirizza verso una riorganizzazione e una razionalizzazione degli uffici che nell’ultimo anno ha portato a una riduzione di 2 milioni di euro senza comunque rinunciare alle attività. Se non ci saranno novità (gli emendamenti presentati al Milleproroghe sembra abbiano ottenuto il parere negativo del governo), ha annunciato il sindaco, il Comune sfrutterà ogni possibilità di assunzione concessa dalle norme e programmerà altre soluzioni gestionali per continuare a “erogare i servizi, garantendone la qualità e rafforzando la governance e il controllo pubblico”.

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