11/03/2021

LOTTA ALL’EVASIONE, SCOPERTO BED AND BREAKFAST ABUSIVO

Le indagini della Polizia locale a carico di un 21enne che non aveva denunciato l’attività. Individuati anche due anziani che percepivano la pensione senza averne diritto

Era sconosciuto al Fisco un bed and breakfast del centro storico finito nelle scorse settimane al centro degli accertamenti del nucleo Antievasione tributaria della Polizia locale di Modena. Al b&b gli operatori sono arrivati grazie alla segnalazione di un cittadino circa i rumori provenienti dall’appartamento, evidentemente causati dagli ospiti. Avviate le verifiche, è emersa l’attività di “house” prenotabile tramite AirBnB, il portale di prenotazioni su cui peraltro l’appartamento era recensito 188 volte. Il titolare non aveva però presentato negli uffici comunali la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), necessaria per le strutture ricettive, né aveva informato la Questura come richiesto dalle normative.

Riscontrata la mancanza dei permessi, per il 21enne sono scattate diverse sanzioni per un totale di 706 euro; inoltre, sono stati informati i servizi comunali che si occupano di verificare il versamento di Tari e Imu e soprattutto dell’Imposta di soggiorno, il cui mancato versamento potrà far scattare la contestazione di appropriazione indebita ai danni del Comune; si tratta di un reato che, se riconosciuto dall’autorità giudiziaria, prevede per il responsabile una pena che può arrivare fino a 5 anni di reclusione e 3mila euro di multe. Infine, della vicenda è stata informata l’Agenzia delle entrate che valuterà possibili condotte evasive.

L’episodio del b&b è solo uno dei numerosi casi trattati dal nucleo Antievasione tributaria della Polizia locale, che si occupa di evasione ed elusione fiscale e contributiva, concentrandosi in particolare sulle imposte comunali. Nel corso del 2020 gli operatori hanno raccolto sul territorio informazioni su 13.822 posizioni tra privati e operatori economici e hanno inoltrato 297 segnalazioni qualificate, ovvero posizioni sospette da approfondire su possibili “furbetti”, all’Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza. Fondamentale per lo svolgimento delle attività di polizia tributaria è, infatti, la collaborazione col Fisco, grazie a cui vengono condivise specifiche banche dati ministeriali, ma anche le sinergie attivate con l’Inps e l’Ispettorato del lavoro hanno facilitato lo scambio di informazioni e, di conseguenza, lo sviluppo di accertamenti. Proprio la cooperazione con l’ente previdenziale ha permesso di avviare di recente un’indagine che ha riguardato il caso di due coniugi albanesi di 82 e 86 anni, formalmente residenti in una palazzina di viale Gramsci assieme alla figlia e al genero, che da anni percepivano entrambi una pensione di assegno sociale per complessivi 12mila euro annui. Le verifiche, sostenute dalle dichiarazioni dei vicini, hanno dimostrato che in realtà i due anziani non vivevano a Modena e che, anzi, da tempo si erano trasferiti nel Paese d’origine (dove ricevono una pensione di 130 euro mensili). In viale Gramsci, infatti, tornavano solo occasionalmente per trovare i congiunti. Alla luce della presunta irregolarità, l’Inps previdenziale ha revocato l’assegno per i coniugi; inoltre, il Comune ha avviato l’iter per la cancellazione della residenza a Modena.

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