24/06/2021

PERSONALE SANITARIO, AOU: “NESSUN CALO NELLA RETRIBUZIONE”

Il sindaco Muzzarelli ha riportato le informazioni ricevute dall’Azienda ospedaliero universitaria in risposta all’interrogazione di Fasano (Pd) sui fondi di contrattazione

“A Modena non c’è stata alcuna diminuzione della retribuzione accessoria per il personale sanitario, nonostante il mancato rifinanziamento dei fondi di contrattazione. Ciò è stato reso possibile anche grazie alla gestione condivisa di tali risorse con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze aziendali, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e spirito di collaborazione”.

Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, riportando le informazioni ricevute dall’Azienda ospedaliero universitaria di Modena, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 24 giugno in risposta all’interrogazione del consigliere Tommaso Fasano (Pd) sul finanziamento dei fondi di contrattazione del comparto sanitario e sul rischio di riduzione degli stipendi del personale delle Aziende sanitarie.

Il consigliere ha chiesto informazioni sulla situazione contrattuale dei dipendenti delle aziende Aou e Ausl di Modena, con particolare riferimento al salario accessorio, e ha domandato se l’Amministrazione “ritiene condivisibile la preoccupazione dei sindacati del comparto sanitario sul tema del finanziamento dei fondi contrattuali” e “sul rischio di riduzione degli stipendi del personale delle Aziende sanitarie”, oltre alla richiesta “al Governo di impegnarsi a modificare i limiti di legge per la capienza dei fondi, anche in ragione delle mutate condizioni e dell’impegno profuso dalla sanità pubblica nel periodo della pandemia”.

Muzzarelli ha aggiunto che “per effetto dell’acquisizione del personale dell’Ospedale di Baggiovara, l’Aou sta progressivamente procedendo ad un allineamento dei trattamenti economici tendente, ove possibile, a livelli superiori”.

Rispetto al finanziamento dei fondi contrattuali, il sindaco ha riportato che, “il combinato delle normative nazionali e dell’investimento sul personale che tutte le Aziende del Sistema sanitario regionale hanno effettuato a seguito della emergenza epidemiologica Covid-19, al momento, ha condotto all’impossibilità di dare applicazione alle disposizioni sul finanziamento dei fondi contrattuali”. L’Azienda ha infatti comunicato che, se dal gennaio 2018 al gennaio 2019 il numero di dipendenti ha avuto variazioni tornando però pressappoco al valore iniziale, da gennaio 2019 ad aprile 2021 il personale dipendente è progressivamente aumentato da 3.646 a 4.207 unità.

L’aumento dei fondi per il trattamento accessorio del personale, fanno sapere dall’Azienda ospedaliero universitaria, “di fatto comporta un aumento della spesa complessiva di personale che, per il Sistema sanitario nazionale, è soggetta a due limiti fissati dalla legge ovvero, la spesa dell’anno 2004 ridotta del 1,4% o la spesa dell’anno 2018”. L’applicazione del cosiddetto Decreto Calabria (che prevede ci sia correlazione anno per anno tra la consistenza dei fondi contrattuali e la consistenza effettiva del personale e individua nel valore del 2016 il limite al di sotto del quale i fondi contrattuali non debbano scendere in caso di diminuzione del personale), nel caso in cui comportasse uno sforamento di tali parametri di spesa complessiva del personale, non sarebbe attuabile, non essendo per legge in deroga ai limiti di spesa del personale.

Il sindaco Muzzarelli ha poi sottolineato che “se questi temi diventassero materia di discussione all’interno delle attività della Conferenza territoriale socio-sanitaria che ho l’onore di presiedere, fornisco sin da ora piena disponibilità ad aggiornare le informazioni fornite oggi”.

Nella replica, il consigliere Fasano ha fatto riferimento ai tagli lineari subiti dalla Sanità pubblica che hanno riguardato anche i fondi di contrattazione: “Quando la pandemia ci ha costretto a reinvestire nel sistema pubblico – ha detto – sono riemersi anche i problemi storici di una mancanza di programmazione, questioni che, se fossero state affrontate per tempo, avrebbero contribuito a una migliore gestione della pandemia”. Il consigliere ha concluso ricordando che il Recovery Plan prevede ampi finanziamenti alla sanità, augurandosi che “vengano spesi in modo razionale e lungimirante e che anche il problema del rifinanziamento dei fondi di contrattazione sia risolto in modo strutturale”.

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