08/11/2022

VIAEMILIADOCFEST / 2 – SI APRE CON I FILM SU GHIRRI E MIGLIORI

Giovedì 10 novembre, alle 19.30, al cinema Astra, il racconto per immagini di due dei più grandi fotografi del ‘900. In sala i registi Elisabetta Sgarbi e Matteo Parisini

La tredicesima edizione del Modena Viaemili@docfest si apre giovedì 10 novembre con un omaggio a due dei più grandi fotografi del Novecento: Luigi Ghirri e Nino Migliori, entrambi con un legame speciale con Modena.

La serata, in programma al Cinema Astra di Modena, a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, inizia alle 19.30 con la proiezione di “Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza” di Elisabetta Sgarbi, che sarà introdotto da un dialogo tra la regista, il fotografo e il giornalista Michele Smargiassi.

A seguire, alle 21, la proiezione di “Infinito – L’universo di Luigi Ghirri” di Matteo Parisini. Anche in questo caso, il dialogo con il regista, presente in sala, sarà condotto da Michele Smargiassi.

La serata, con un focus su cinema e fotografia, è realizzata in collaborazione con la Fmav-Fondazione Modena Arti Visive, che proprio in questi giorni ospita la mostra “Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso” a cura di Daniele De Luigi. Nel 2016, lo stesso istituto culturale ha ospitato l’esposizione “Lumen, leoni e metope del Duomo di Modena” di Nino Migliori, acquisendo nella propria collezione le fotografie. In “Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza” Elisabetta Sgarbi si lascia “irretire” dalle fotografie del maestro nato nel 1926, che è passato da una visione del quotidiano sottilmente surrealista a una dimensione di sperimentazione e astrazione. Il film, oltre che l’evocazione di un metodo e un trattato di tecniche patafisiche (polargramma, lucigramma), diventa anche il racconto di un inseguimento amoroso, tra Migliori e la sua compagna Marina Truant, che si svolge tutto in una stanza, con la colonna sonora di Mirco Mariani.

In “Infinito – L’Universo di Luigi Ghirri”, Matteo Parisini racconta il fotografo italiano di fama internazionale partendo dai suoi scritti, a cui presta la voce Stefano Accorsi, ripercorrendo così le tappe cruciali della sua vita. L’opera è un viaggio nei luoghi della provincia, uno studio di terre, acqua, colline, orizzonti infiniti. È una ricerca sul suo lavoro fotografico, concepito non in termini di singola immagine, ma come un alfabeto in cui ogni immagine esiste solo grazie alle altre. I compagni di questo viaggio sono gli artisti Franco Guerzoni e Davide Benati, lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle, lo stampatore Arrigo Ghi, il fotografo Gianni Leone, il musicista Massimo Zamboni, e infine la famiglia, che rappresentava per Ghirri il sentimento di appartenenza a una comunità ordinaria ma unita. Alcuni dei protagonisti saranno presenti in sala, al pubblico verrà dato un coupon per un biglietto ridotto per la mostra in corso a Palazzo Santa Margherita.

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