19/03/2022

CITTADINANZA A BIAGI / 2 – “LE SUE IDEE PATRIMONIO COLLETTIVO”

Nella cerimonia, gli interventi del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro, del professor Enrico Traversa

“Le idee di Marco Biagi devono continuare a essere patrimonio collettivo della nostra comunità e a guidarci per capire come costruire una società più giusta ed equa, soprattutto per i giovani”. Con queste parole il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha concluso il suo intervento nel corso della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria postuma a Marco Biagi. Bonaccini ha sottolineato anche l’importanza del Consiglio comunale straordinario, come “modo per fare comunità, perché Marco Biagi è stato ed è parte di questa comunità. Ed è, quindi, ancora più giusto farlo nella sede della fondazione a lui intitolata, anche per riconoscere il grande lavoro che questa istituzione sta facendo per tenere viva la sua memoria ma soprattutto la sua opera”.

Nel suo saluto introduttivo, il rettore di UniMoRe Carlo Adolfo Porro ha ricordato Marco Biagi “con grande affetto, testimoniando la mia ammirazione per il suo lavoro di studioso e di intellettuale impegnato nella sfera pubblica e istituzionale. I suoi studi hanno sempre privilegiato la dimensione concreta dei fenomeni sociali ed economici, orientandosi alla ricerca di soluzioni praticabili e realistiche ai problemi dell’occupazione, principalmente con riferimento ai soggetti più vulnerabili e svantaggiati. Attento osservatore della realtà delle dinamiche sociali ed economiche – ha proseguito – Biagi si è costantemente impegnato nella ricerca di efficaci soluzioni ai problemi del mercato del lavoro, dedicando una particolare attenzione alle persone svantaggiate (con disabilità o senza occupazione) con l'obiettivo di estendere le tutele a chi ne era sprovvisto e migliorare le condizioni dei soggetti più fragili, come i giovani e le donne. La sua opera ha ispirato l’azione legislativa, favorendo il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici e la trasparenza dei rapporti economici. Come docente universitario ha perseguito l'obiettivo di migliorare le relazioni tra l'Università, le istituzioni pubbliche e private e gli studenti e le studentesse come metodo per raggiungere un'occupazione di qualità. La sua prospettiva, che è anche quella che da anni coltiviamo con grande determinazione nel nostro Ateneo e nella Fondazione a lui intitolata – è quella della condivisione, del dialogo e dell’inclusione. Ricordando il collega Marco Biagi, voglio qui ribadire l’importanza di questi principi per assicurare i quali serve un costante e rigoroso impegno da parte della comunità accademica e istituzionale".

Il professor Enrico Traversa ha voluto ricordare il collega, ma “soprattutto l’amico, conosciuto appena ventenne. Già da giovanissimo assistente universitario – ha detto – Marco non aveva alcun timore di esporsi in prima persona per le cause in cui credeva e che erano oggetto di aspre contese politiche. Aveva una mente vulcanica, capace di affrontare problemi sempre nuovi, alla ricerca di una soluzione innovativa”. Marco Biagi era uno dei massimi esperti di diritto del lavoro europeo: “Diede un grandissimo contributo alla difesa dei diritti dei lavoratori europei, soprattutto per quanto riguarda chi lavorava in un paese diverso dal proprio e per la difesa dei diritti delle donne contro le discriminazioni”. Dal 2017, ha ricordato ancora Traversa, all’Università di Bologna esiste un corso di diritto del lavoro europeo che si svolge in inglese e al quale partecipano studenti da molti paesi diversi, “tutti motivati nella difesa dei diritti dei lavoratori. Quel corso doveva essere di Biagi: onoriamo la sua memoria – ha concluso Traversa – continuando la sua opera di maestro”.

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