08/04/2022

PARCO TERRAMARA / 2 – “AMPLIARNE ANCORA PIÙ LA FRUIZIONE”

Il Consiglio all’unanimità approva il rinnovo della convenzione tra Comune di Modena-Museo Civico e Comune di Castelnuovo Rangone per la gestione del Parco

Dopo la riapertura al pubblico di domenica scorsa e la presentazione di un fitto calendario di appuntamenti che proseguiranno nei week end fino a giugno, il Parco Archeologico e Museo all’Aperto della Terramara di Montale è approdato anche in Consiglio comunale. Nella seduta di giovedì 7 aprile, l’Aula ad unanimità ha approvato il rinnovo della Convenzione tra Comune di Modena – Museo Civico e Comune di Castelnuovo Rangone che regola gli impegni di ciascun ente per la gestione del Parco.

Aperto al pubblico nel 2004 su una delle più importanti Terramare del territorio, il Parco permette la visita dell'area archeologica e della ricostruzione di una porzione del villaggio dell'età del bronzo nel Museo all’aperto costituendo una proposta innovativa nel panorama nazionale, che negli anni ha richiamato oltre 252mila visitatori.

Nell’illustrare la delibera, l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi ha sottolineato “la positiva collaborazione, un fatto non sempre scontato, tra i due enti locali”, alla base della gestione e la qualità della proposta didattica e formativa del Parco che ogni anno viene visitato da gruppi scolastici provenienti da tutto il nord Italia. Le proposte del Parco, caratterizzate da un ricco calendario di attività e laboratori sulle antiche tecniche artigianali dell’età del bronzo, costituiscono un importante strumento di divulgazione dell'archeologia e della più antica storia del territorio modenese.

L’assessore ha sottolineato il valore del Parco “in termini didattici e formativi, per il sistema scolastico e l’offerta per la ricerca scientifica. Inoltre – ha aggiunto - Parco e Museo rappresentano anche un contenitore culturale a 360 gradi, in grado di ospitare iniziative di vario tipo, adottando una logica di aperture che sarà sviluppata ulteriormente”. Bortolamasi si è poi concentrato sulle risorse che potranno arrivare dal piano sessennale Europa creativa: l’obiettivo è cogliere ulteriori finanziamenti per incrementare la funzionalità del parco a più livelli, ampliandone quindi la fruibilità e consolidando la presenza in una rete europea “in cui rappresenta un punto di riferimento per le realizzazioni museali sui temi archeologici ed etnologici”.

Gli accordi per la gestione del Parco sono stati definiti mediante convenzioni che si sono succedute nel tempo stabilendo modalità di gestione, criteri per la ripartizione dei costi e oneri di manutenzione. La nuova convenzione, che recepisce gli accordi in essere, sarà in vigore dal 15 aprile 2022 al 2025. Il Comune di Castelnuovo Rangone, oltre a sostenere i costi delle utenze e delle manutenzioni di propria competenza, corrisponde al Museo Civico del Comune di Modena 33.300 euro per ogni anno contrattuale, a titolo di compartecipazione alle spese di gestione, per un importo totale di 99.900 euro riferiti al triennio di durata della convenzione. Gli accordi prevedono che il Museo Civico di Modena si faccia carico della direzione del parco e che predisponga i programmi delle attività; a carico del Comune di Modena sono anche le spese di gestione e per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Aprendo il dibattito, Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha messo l’accento sul “valore fondativo per la comunità” delle istituzioni culturali come il parco della Terramara di Montale che “ha avuto un ruolo pionieristico nel campo della conoscenza esperienziale ed è giusto continuare a promuoverlo, perché ha uno spessore internazionale”, ma occorre “collegarlo meglio al sistema del trasporto pubblico locale”.

Anche Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha sottolineato la capacità del parco “di affrontare la cultura in maniera innovativa” e per questo è diventato un punto di riferimento “per le scuole ma soprattutto per le famiglie”. Il consigliere ha quindi auspicato “un ulteriore ampliamento” delle attività offerte dalla struttura di Montale.

“Incentivare le visite” è l’obiettivo a cui deve puntare l’Amministrazione, secondo Camilla Scarpa (Sinistra per Modena), anche alla luce del fatto che il parco “ha subìto gli effetti del Coronavirus in termini di riduzione degli accessi”. Per raggiungere questo risultato bisogna “attivarsi per collegarlo meglio alla rete del tpl”, rendendo quindi più facile da raggiungere un centro importante “non solo per le scuole ma per tutti cittadini”.

Per Irene Guadagnini (Pd), che ha ricordato “la lungimiranza e la visione che sono state alla base della fondazione del parco, vent’anni fa”, la struttura costituisce “un fiore all’occhiello del sistema culturale e scientifico modenese pure sul fronte dell’archeologia sperimentale, di cui rappresenta un’avanguardia. Continuare a valorizzarlo - ha osservato - potrà contribuire a favorire il turismo culturale”.

In sede di replica, l’assessore Bortolamasi ha spiegato che dopo l’emergenza sanitaria “si notano segnali di ripresa incoraggianti e le numerose iniziative previste in presenza vanno in questa direzione, con l’obiettivo di accogliere un numero crescente di visitatori”, ma anche durante i periodi di chiusura per la pandemia, l’attività proposta dalla Terramara “è continuata attraverso i canali digitali”. L’assessore ha annunciato, poi, “approfondimenti finalizzati a favorire una fruizione ancora maggiore”.

In sede di dichiarazione di voto, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha espresso perplessità sull’agevolazione sul biglietto d’ingresso riservata ai tesserati di Modenamoremio. “Le riduzioni - ha osservato - dovrebbero essere limitate alle categorie che svolgono attività maggiormente attinenti a quelle del parco”.

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