22/12/2023

BILANCIO / 1 – LA MAGGIORANZA: “UNA CITTÀ CHE CRESCE”

Numerosi gli interventi dei consiglieri nel dibattito prima dell’approvazione della manovra finanziaria 2024-2026 del Comune

Sono diversi i consiglieri comunali dei gruppi di maggioranza intervenuti nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del Bilancio previsionale 2024-2026 nella seduta di giovedì 21 marzo del Consiglio comunale di Modena. Continuare a garantire i servizi, consolidandone la qualità e senza aumentare rette e tariffe, per aiutare le famiglie ad affrontare le difficoltà determinate dall’inflazione e dalla crisi energetica, sono gli elementi principali della manovra finanziaria dell’Ente, in cui la spesa corrente per il prossimo anno è prevista in quasi 261 milioni di euro, per poi scendere a 252,8 nel 2025 e a 250,6 nel 2026. Mentre gli investimenti nel triennio sfiorano i 124 milioni di euro, con un 2024 che vale da solo, considerando anche le risorse del Pnrr, circa 90 milioni. Il Bilancio è stato approvato dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde - Verdi e Modena civica), con il voto contrario delle opposizioni: Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena. Assente Modena sociale - Indipendenza!.

Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha parlato di Bilancio frutto di un lungo percorso, che consegna “un’eredità” all’Amministrazione futura, fatta di servizi potenziati e soprattutto di investimenti (“in questa legislatura sfioriamo 500 milioni di euro”). Per il consigliere, negli anni è stata qualificata la spesa corrente “che siamo riusciti a fare salire, caratterizzandola non solo attraverso l’efficientamento della macchina comunale”. Forghieri ha quindi sottolineato l’implementazione dei servizi (“senza aumentare le addizionali”), rimarcandone il valore qualitativo e innovativo, “ma anche quantitativo, come l’aumento dei posti nido”. Infine, il consigliere ha puntualizzato che “il Comune spende appena il 25 per cento del Bilancio per i costi del personale. A differenza delle aziende più evolute che ne spendono il 65”. Per Stefano Manicardi “questo Bilancio segna il proseguimento di un percorso: mantenere vive le comunità, soprattutto nelle periferie”. Il consigliere ha quindi parlato di “capacità dell’Amministrazione comunale di investire soprattutto in verde e manutenzione, per fare di Modena una città dinamica e rigenerata”. Il consigliere, infine, ha sottolineato l’importanza del lavoro “strategico” svolto da Giunta e Consiglio comunale “nel mantenere un equilibrio di politiche tra centro e periferie”. Il capogruppo Antonio Carpentieri si è concentrato “sullo scarso supporto” che lo Stato e il Governo dedica agli enti locali citando, come esempio, “l’assenza di fondi, nella Legge di Bilancio, per la riqualificazione urbana. Ma anche la necessità di una presenza più capillare delle forze dell’ordine, come sottolineano anche cittadini e sindacati di polizia, e la mancata attenzione al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, per esempio attraverso l’apertura di un hub dedicato”. In questo contesto, “il Comune presenta un Bilancio che consolida voci e servizi, ampliandoli in alcuni casi”. “Approviamo un Bilancio in una situazione geopolitica ed economica complessa – ha sottolineato Ilaria Franchini – e in questo contesto Modena ha fatto scelte coraggiose per mettere al centro la persona. Lo ha fatto aumentando strutturalmente i posti al nido, investendo nell’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti, garantendo un sostegno per lo sport a famiglie in difficoltà e persone con disabilità, ma anche invertendo in politiche e nuovi luoghi di aggregazione giovanile in un contesto sociale in profondo mutamento”. Modena, inoltre, ha aggiunto la consigliera, “ha scelto coraggiosamente di investire nel futuro e lo ha fatto investendo quasi mezzo miliardo in dieci anni in nuove opere, riqualificazione urbana e creazione di nuove opportunità e di attuazione”. Vittorio Reggiani ha ricordato “lo sforzo costante, negli anni, di lasciare inalterati i servizi alla città nonostante i tagli delle risorse: è un segnale importanti delle scelte che riguardano la tassazione e l’attenzione verso i servizi per i modenesi”. Per Reggiani il concetto di ‘città’ non può prescindere da quello di ‘comunità’ “che coglie e si prende cura delle fragilità”, per una riqualificazione anche di carattere sociale. In questo contesto sono centrali le politiche che “rivolge alle famiglie”, anche con l’obiettivo di contribuire “a superare l’inverno demografico”. Per Federica Venturelli quest’Amministrazione “lascia una città in crescita e rigenerata grazie anche alla capacità di attrarre fondi, pubblici e privati. Una città che con il Pums e il Pug ha puntato su prossimità, rigenerazione e sostenibilità. Una città turistica e più universitaria”. E il futuro propone nuove sfide: “L’aumento di famiglie monogenitoriali e anziani soli – ha spiegato – impone un ripensamento sull’abitare e sul contrasto alla solitudine; in parallelo, l’incremento del costo della vita e delle case richiedono un ruolo pubblico forte, anche a sostegno delle giovani famiglie. Inoltre, immaginiamo una nuova mobilità, più europea, che parta da pedoni e ciclisti”. Diego Lenzini ha sottolineato che le azioni del Bilancio “volte alla giustizia e all’equità sociale” si sviluppano non solo “con interventi diretti come il fondo per gli affitti” ma anche con politiche che, “mettono insieme domanda e offerte per rendere un servizio ‘garantito’ al cittadino. Per esempio Agenzia Casa”. E, ancora, generando le condizioni, anche coinvolgendo il privato, per aumentare le opportunità per i cittadini: penso agli sforzi sul social housing, sugli studentati e sugli affitti brevi”. Lenzini ha anche ricordato “l’impegno per l’ampia rigenerazione della città, scaturito da progetti, da una visione, che hanno permesso di ottenere importanti finanziamenti pubblici”.

Secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) il Bilancio avrebbe potuto essere “più coraggioso e ambizioso, ma segna comunque una direzione giusta”. La consigliera ha indicato quattro principi che il Comune dovrebbe perseguire in futuro: “Equità, cioè impegno nel garantire a tutti le stesse opportunità, erogando servizi di qualità e sostenendo chi ha più bisogno. Integrazione, facendo diventare i cittadini del mondo cittadini di Modena, perché chi arriva in questa città deve trovare spazio per la propria realizzazione nel rispetto reciproco. Sicurezza, per garantire il rispetto delle regole e delle leggi, da parte di tutti, partendo da quelle più semplici: lavoro, fiscalità, la sosta, i furti. Sostenibilità, sociale, economica e ambientale, perché senza sostenibilità, ce lo insegnano le imprese, non ci sono futuro, competitività e sviluppo”. La consigliera ha anche spiegato “che nell’ultimo numero del periodico comunale sono stati riportati in maniera errata nel titolo i contenuti della recente mozione sul tema della Bretella: per noi, invece, il progetto è inutile, dannoso e superato, e necessita di una radicale revisione se non di un totale abbandono”.

Per Sinistra per Modena, Camilla Scarpa ha messo l’accento sulla centralità dei Comuni “nell’affrontare le diseguaglianze sociali ed economiche”, nell’ambito “di un rilancio del ruolo del pubblico nell’economia e nella società a ogni livello”. Per la consigliera servono, infatti, scelte politiche che mettano al centro i diritti delle persone, la tutela dell’ambiente e il contrasto alle disuguaglianze, come cerca di fare il Bilancio che votiamo oggi”. Auspicando anche maggiori risorse dallo Stato per rispondere ai bisogni di oggi e di domani: “Bisogna garantire diritto alla casa, presa in carico e partecipazione dei giovani, ampliamento dei servizi educativi, sviluppo di investimenti in un’ottica di rigenerazione senza prevedere consumo di suolo e rilancio del Pums con zone 30, aree quiete, mobilità sostenibile ciclopedonale e trasporto pubblico di qualità”. Vincenzo Walter Stella si è concentrato sulle mozioni e, oltre ad annunciare il voto a favore del gruppo ai tre documenti presentati dai gruppi di maggioranza e sottoscritti da Sinistra per Modena, si è detto d’accordo con la mozione del M5s “sulla sperimentazione e attuazione del Bilancio Partecipativo, una prassi condivisibile e auspicabile”. Astensione è stata annunciata sulle mozioni sulla rigenerazione del quartiere Madonnina (“dubbi sulla fattibilità effettiva sugli interventi proposti”), sulla maggiore sicurezza per il quartiere Sacca (“il potenziamento già in programma”) e sulle sicurezze urbane (“una impostazione di fondo tendenzialmente securitaria che non condividiamo appieno”). Più in generale, il consigliere ha auspicato alle mozioni votate dal Consiglio “seguano adeguati percorsi amministrativi”.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza. “Il Bilancio – ha affermato – ha l’obiettivo di garantire funzioni di coesione sociale, dando qualità alle spese previste e la copertura degli aumenti contrattuali. La manovra, infatti, deve garantire equilibrio duraturo nel tempo, assicurando una pluralità di interventi”. Con la manovra, infatti, “abbiamo abbassato – ha aggiunto – la pressione fiscale, aumentato i servizi e sostenuto le politiche investimenti. E incrementando il recupero dell’evasione abbiamo perseguito maggiore equità”.

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