29/05/2023

OK A UNA NUOVA CABINA ELETTRICA IN ZONA CITTANOVA

Il Consiglio ha espresso parere favorevole sulla variante urbanistica per la realizzazione dell’intervento che consentirà di rafforzare il sistema distributivo a ovest della città

In via Jacopo da Porto nord, zona Cittanova, verrà realizzata una nuova cabina primaria che consentirà di rafforzare il sistema distributivo nell’area ovest della città, comprendente Marzaglia, Cittanova, Baggiovara, fino al comparto industriale di Modena nord.

Il Consiglio comunale di Modena ha infatti espresso parere favorevole sulla variante urbanistica necessaria per consentire la realizzazione dell’intervento a cura della società Inrete distribuzione energia spa e l’apposizione del vincolo espropriativo. Si è espresso a favore il Pd, contro il M5s e si sono astenuti Europa Verde – Verdi, Sinistra per Modena, Modena Civica, Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Modena Centro, Fratelli d’Italia e del consigliere Stefano Manicardi del Pd.

“Il procedimento – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli – è gestito direttamente da Arpae Sac, che ha convocato una Conferenza dei servizi nell’ambito della quale vengono effettuati l’accertamento della conformità urbanistica delle opere, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità. L’area individuata per l’impianto, che sarà baricentrica rispetto ai punti di allaccio su via Emilia e a nord della stessa via, è parte del territorio rurale: al Comune viene quindi richiesto un parere rispetto alla variazione agli strumenti urbanistici con la trasformazione dell’area da uso agricolo a zona per servizi”.

La realizzazione della nuova cabina consentirà di sgravare la cabina di Modena ovest, che attualmente serve anche la zona delle frazioni a ovest della città, rafforzando la rete di distribuzione con un miglioramento dell’affidabilità e della qualità del servizio elettrico dell’intero comprensorio modenese. L’impianto consentirà inoltre di supportare un incremento della richiesta di energia nella zona in via di sviluppo e nella quale è inoltre presente lo scalo merci.

La nuova cabina elettrica primaria da 132/15 kV verrà realizzata in un’area di circa 6.400 metri quadrati già acquisita da Inrete. La cabina sarà connessa alla rete tramite cavi interrati, si presenterà con l’edificio più visibile realizzato secondo la tipologia edilizia semiagricola (simile a piccola stalla o fienile) e con un proprio viale di accesso, necessario per consentirne la manutenzione, in cui sono previste opere di mitigazione, come la presenza di un sistema di siepi che circonda l’intera struttura e la piantumazione di ampie aree a verde sul perimetro.

Aprendo il dibattito, Stefano Prampolini (Lega Modena) ha motivato il voto di astensione esprimendo perplessità per l’introduzione di trasformatori in un’area agricola: “Sarebbe stato più opportuno spostarsi verso la strada, ai lati, per impattare il meno possibile i terreni”. Giovanni Bertoldi ha precisato ulteriormente questa posizione spiegando che “nessuno è contrario a quest’opera, anzi, c’è bisogno di energia di qualità, poiché in molte aree della città si verificano frequenti sbalzi di tensione che danneggiano aziende e famiglie”. Bertoldi ha quindi puntualizzato che il problema è l’interessamento di un’area agricola: “Si sarebbe potuto intervenire con una modifica progettuale, quindi con un impatto ben diverso sul territorio”.

Enrica Manenti (Movimento 5 stelle), motivando il voto contrario, ha espresso critiche per il mancato coinvolgimento dei cittadini dell’area: “Ci rendiamo conto che il Comune non è l’ente protagonista della procedura, però sarebbe stato opportuno informare le persone sul progetto, in modo da non alimentare sospetti o preoccupazioni”. Manenti ha poi chiarito che “l’aspetto più grave è il sacrificio di oltre 6 mila metri di terreno agricolo, compromesso nelle sue ordinarie funzioni: non possiamo accettare questo consumo di suolo”.

Stefano Manicardi (Pd) ha annunciato voto di astensione: “È apprezzabile l’intento di potenziare la rete elettrica – ha detto – ma viene coinvolto un territorio agricolo destinato ad altre funzioni”. Il consigliere ha poi espresso perplessità per la mancanza di un percorso partecipato: “Occorreva aprire un canale con i residenti dell’area per tranquillizzarli e fornire tutte le spiegazioni sul progetto”. Per il Pd, Antonio Carpentieri ha precisato, a questo proposito, che il Comune ha una posizione ‘neutrale’: “Ha esclusivamente un ruolo di valutazione urbanistica e di vigilanza sul rispetto delle norme”, ha detto. Il capogruppo ha poi argomentato che il consumo di suolo viene “controbilanciato” dalla finalità pubblica dell’intervento: “Stiamo rispondendo a una richiesta di elettricità delle attività produttive e, soprattutto, dello scalo merci che ci permetterà di raggiungere uno scopo ambientale: spostare sempre più il traffico dalla strada al ferro dei binari”. Diego Lenzini ha affermato che “questa tipologia di infrastrutture necessita di essere collocata fuori dai centri abitati perché vengono generati campi elettromagnetici”. Il consigliere ha inoltre specificato che la struttura rispetterà le caratteristiche del paesaggio: “Avremmo potuto costruire, a costi minori, un prefabbricato in cemento armato; invece, decidiamo di preservare il contesto in cui l’opera viene inserita”.

In chiusura di dibattito, l’assessora Vandelli ha espresso piena fiducia nei tecnici impegnati nel progetto: “Se è stata scelta questa soluzione – ha detto – vuol dire che è stata ritenuta la più idonea”. Vandelli ha poi puntualizzato che “è stata effettuata una progettazione rispettosa del territorio e che non interferisce con le funzioni presenti in via Jacopo da Porto”.

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