14/09/2023

RIFIUTI / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanze delle due interrogazioni di Pd ed Europa verde - Verdi

Le due interrogazioni sul tema della raccolta dei rifiuti trattate nella seduta di giovedì 14 settembre del Consiglio comunale di Modena sono state trasformate in interpellanze e nel dibattito sono intervenuti numerosi consiglieri.

Aprendo il dibattito per Fratelli d'Italia, Elisa Rossini ha riportato “il malcontento” dei cittadini e affermato che “bisogna intanto fermarsi e riportare la città ad avere un adeguato livello di decenza nella raccolta rifiuti. Non si può imporre ai cittadini di tenere i sacchi della spazzatura per una settimana in casa, tante persone non dispongono degli spazi in cui collocarli”. Serviva quindi “un percorso molto più lento, molto più graduale, introducendo la tariffazione puntuale il prima possibile: è quel sistema, infatti, che incentiva i cittadini”.

Per Lega Modena, Giovanni Bertoldi ha invitato “a evitare toni trionfalistici, siamo in una fase ancora molto aperta. Si poteva fare molto meglio, le insoddisfazioni dei cittadini sono chiare. La mia paura è che le persone ‘spargano’ i rifiuti per la città, con problemi anche igienici sanitari”. Secondo il consigliere “è arrivato il momento di fare una valutazione strutturata per migliorare il sistema, ma sarà decisivo il riscontro legato all’introduzione della tariffazione puntuale”.

Dopo aver ricordato “che già nel 2008 una delibera popolare sollecitava l’introduzione del porta a porta integrale”, Giovanni Silingardi (M5s) ha precisato che “l’obiettivo del nuovo sistema deve essere quello di chiudere l’inceneritore; altrimenti parliamo di economia circolare come slogan e non come sistema reale”. È necessario, quindi, insistere col nuovo modello di raccolta “per renderlo più efficace, visto che per molti modenesi non è funzionale”. Il consigliere ha invitato, poi, a risolvere “il problema dei 4mila casi di ignoti alla Tari, poiché è un grosso problema, non solo per il tema rifiuti: dove si trovano queste utenze? in affitto in nero? Dobbiamo interrogarci e verificare tutti gli aspetti di questo problema".

Per Katia Parisi (Modena civica) il nodo principale riguarda “l’insufficiente comunicazione che avrebbe dovuto precedere e accompagnare il nuovo sistema del ‘porta a porta’”. Ora, per migliorare il sistema, sui cui principi “molti cittadini sono d’accordo”, è necessaria “una raccolta più puntuale e un maggior coinvolgimento della comunità, dalle famiglie alle scuole”, ma anche “l’istituzione di microaree di raccolta per rendere le azioni ancora più efficienti, come avevamo richiesto in una mozione approvata dal Consiglio”.

Per il Pd, Diego Lenzini ha rilevato che “il gestore poteva governare meglio la trasformazione e da questa situazione sono scaturiti i problemi”, ma questa fase “si è chiusa: adesso è il momento di migliorare, per permettere ai cittadini di fare meglio la raccolta differenziata”. A monte, comunque, c’è “la lotta per il cambiamento climatico – ha detto – e il percorso ambientale si chiuderà quando riusciremo a creare un’economia in cui il rifiuto diventa un elemento da ridurre ed evitare per ragioni di sostenibilità”. Antonio Carpentieri ha messo innanzi tutto l’accento sui numeri: “È un dato di fatto che il livello di differenziata è cresciuto in maniera importante, quindi il ‘sacrificio’ e la condotta responsabile dei cittadini stanno dando un risultato positivo ”. Perciò il nuovo servizio ambientale “non deve essere snaturato ma deve essere migliorato per facilitare i modenesi”, andando nel frattempo a individuare “i 4mila casi di Tari non versata: l'evasione incide sulle tasse ricadendo poi sulla comunità che se ne deve fare carico".

Anche secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) “è necessario andare avanti su questa strada, per arrivare a un porta a porta integrale che possa garantire risultati ancora migliori sul fronte della differenziata e giungere, poi, alla chiusura dell’inceneritore: questa sarebbe davvero una svolta epocale per Modena”. Intanto, il miglioramento dei dati sulla raccolta “ci fanno ben sperare e dimostrano l’intelligenza dei modenesi”.

In replica è intervenuta anche l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi. “I numeri di questo modello raccontano anche una ‘qualità’ della differenziata – ha affermato – perché danno conto dello sforzo dei cittadini". Bisogna quindi continuare con questo sistema, "risolvendo le criticità che nessuno ha mai negato, e inserendo quei correttivi che permetteranno di migliorare ulteriormente la qualità della raccolta e dell'ambiente cittadino". Filippi ha poi affermato che "si sta lavorando sul decoro della città, per restituire anche quegli spazi che, per via della presenza dei cassonetti, erano sottratti alla fruizione pubblica e al verde, e sul contrasto dei comportamenti non legali che finiscono per ricadere su tutta la comunità”.

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