28/02/2024

ALLA SALA TRUFFUAT IL SEMINARIO “GUERRE DAL CIELO”

Venerdì 1 marzo, alle 17, approfondimento sui bombardamenti e sulle loro conseguenze sulle città nel Novecento. Nell’ambito di “Quando (anche qui) cadevano le bombe”

“Guerre dal cielo. I bombardamenti sulle città nel Novecento” è il titolo del seminario aperto a tutti gli interessati in programma venerdì 1 marzo, alle 17, alla sala Truffaut di via degli Adelardi, nell’ambito dell’iniziativa “Quando (anche qui) cadevano le bombe”.

La guerra aerea è un tratto distintivo della Seconda guerra mondiale e delle guerre del Novecento. Il seminario storico di approfondimento è un’occasione per riflettere sulle conseguenze di questa modalità di guerra sulle città e sulle popolazioni.

Dopo i saluti e l’introduzione del vicesindaco del Comune di Modena Gianpietro Cavazza e di Metella Montanari, direttrice dell’Istituto storico di Modena, intervengono: Costantino Di Sante, dell’Università del Molise, sul tema “I bombardamenti sulle popolazioni nella Seconda guerra mondiale. Da Modena all’Europa”; Pier Paolo Portinaro, ordinario di Filosofia politica all’Università di Torino, che parlerà delle trasformazioni della guerra dopo il 1945, tra teoria e prassi; Barbara Henry, ordinaria di Filosofia politica alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, sul tema “Diritti umani e disumanizzazione del nemico in età contemporanea”. Il seminario è presieduto da Carlo Altini, ordinario di Storia della filosofia all’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il seminario fa parte degli appuntamenti collegati all’iniziativa “Quando (anche qui) cadevano le bombe”, videoinstallazione immersiva realizzata al Nuovo Diurno di piazza Mazzini a ottant’anni dalle prime bombe sganciate dagli Alleati sulla città di Modena nella Seconda guerra mondiale. Il 14 febbraio 1944 una bomba colpì la stazione ferroviaria di Modena e la zona industriale a nord della città, dove si trovavano le officine Corni. Fu la prima delle oltre duecento incursioni aeree che colpirono la città fino alla Liberazione, nell’aprile del 1945, e causarono distruzioni e danni enormi anche in centro storico. Le bombe cambiarono profondamente il volto della città ma soprattutto sconvolsero la vita dei cittadini che per la prima volta scoprirono la “guerra totale” che arrivava dall’alto, all’improvviso, e colpiva tutti indistintamente. L’Albergo Diurno fu una delle prime strutture a essere trasformata in rifugio antiaereo per la popolazione e oggi torna a esserlo grazie alla videoinstallazione che permette ai visitatori di vivere l’esperienza di un bombardamento. L’obiettivo dell’iniziativa è dare un’occasione per riflettere sulle trasformazioni della guerra nel Novecento e sulle sue terribili conseguenze sulla popolazione, effetti che le persone soffrono ancora oggi nelle guerre dentro e fuori dall’Europa.

Al Nuovo Diurno, fino al 10 marzo, alle 15 e alle 17 di ogni giorno, i visitatori, seduti su panche di legno, potranno rivivere l’esperienza di un rifugio antiaereo mentre fuori cadono le bombe. Una videoproiezione occuperà le tre pareti della sala principale, mentre nella sala didattica nel tavolo touch screen si potrà vedere una ricca documentazione fotografica. In piazza Mazzini, una grande mappa della città, a terra, indica 19 luoghi simbolo del centro di Modena tra i più significativi per ricostruire le conseguenze dei bombardamenti sulla città, divisi per funzione: edifici colpiti nelle incursioni, organizzazione della città nell’emergenza, vita quotidiana sotto le bombe. Quattro totem, con la foto del luogo dopo il bombardamento, saranno collocati in piazza Torre, ai piedi della Ghirlandina, a Palazzo dei Musei, a Palazzo Santa Chiara e alla stazione ferroviaria.

Il progetto, promosso e ideato dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e curato dall’Istituto storico di Modena in collaborazione con Centro documentazione donna e Pop History.  

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