26/02/2024

OROLOGIO CLIMATICO / 2 – IL DIBATTITO

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione dell’ordine del giorno presentato da Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica

L’approvazione della mozione che chiede di valutare l’installazione di un orologio climatico nella sala del Consiglio comunale di Modena e in altri luoghi della città, presentata da Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica, è stata preceduta da un dibattito aperto da Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) che ha affermato “l’importanza di impegnare l’Assemblea, fino alla fine, su questi temi”. Il consigliere ha precisato che “non si tratta solo di un gesto simbolico, ma di un monito: le temperature aumentano, i disastri anche: bisogna fare scelte politiche nette per invertire queste tendenze”.

“Si tratta di iniziative ansiogene, per questo il mio voto sarà contrario” ha puntualizzato Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), invitando l’Assemblea a compiere “scelte più razionali”. La consigliera ha quindi proseguito affermando l’esigenza di azioni sul territorio: “La Giunta, in questi anni, ha fatto poco o nulla per ridurre l’inquinamento: bisogna partire da cose concrete”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha dichiarato che “non è certamente con l’orologio che si risolve il problema, ma è uno strumento che può aiutare la comunità a intervenire”. Il consigliere ha quindi concluso l’intervento ricordando alcune azioni introdotte dall’Amministrazione comunale per rispondere all'emergenza climatica e ambientale, come il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile e il nuovo Piano urbanistico generale. “Questa mozione ha l’ambizione di ricordarci una questione che tendiamo a rimuovere” ha precisato Ilaria Franchini, affermando l’importanza di modificare le abitudini a favore di comportamenti più sostenibili: “Ognuno di noi ha un ruolo importante nel cambiamento e nella definizione di buone prassi da consegnare alle giovani generazioni”. Per Francesca Fabbri, in particolare, è necessario mettere al centro le problematiche ambientali “perché, altrimenti, settori come l’agricoltura non potranno più essere sviluppati adeguatamente: occorre quindi ripensare i nostri modelli organizzativi in ambito sociale, economico e industriale”.

Paola Aime (Europa Verde-Verdi) ha aggiunto che “è difficile uscire dalle comfort-zone e per questo può essere utile uno strumento che aiuti a capire la gravità dell’emergenza climatica in corso: occorre intraprendere azioni concrete, soprattutto per tutelare le giovani generazioni”.

 

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