Conoscere il cane

Conoscere il cane

Purtroppo ancora troppe persone sono convinte di poter avvicinare un cane senza adottare particolari precauzioni e dall’altro lato ce ne sono tantissime che hanno paura per la propria incolumità anche solo alla vista dell’animale! Questi sono solo i due estremi di tutta una serie di comportamenti errati che compromettono la relazione con un nuovo amico… è infatti sufficiente essere in grado di interagire con un cane sconosciuto seguendo alcuni semplici consigli in modo da avvicinare o farsi avvicinare da un cane che non si conosce con sufficienti garanzie che nulla di grave possa accadere, sia alla persona che al cane!!!

L’avvicinamento e l’incontro con un animale che non si conosce, in linea di massima con un cane non proprio, potrebbe svilupparsi in un approccio conflittuale se non si riesce a trasmettere una intenzione pacifica. In questi approcci si creano conflitti sociali dovuti ad una scarsa abilità comunicativa, risultando per il cane “minacciosi”, anche se motivati dalle più sincere intenzioni. Il conflitto creatosi potrebbe essere associato a particolari condizioni motivazionali del cane (paura, ansia, aggressività, irritazione…) che manifesta cercando di evitare l’incontro o con altri sintomi di disagio. Quindi per prevenire possibili incidenti è molto importante che l’avvicinamento e l’incontro con l’animale avvengano seguendo i tempi e le esigenze delle parti interessate ed un linguaggio comune.

Tra i segnali corporei che possiamo utilizzare per manifestare al cane la nostra intenzione pacifica, e rassicurarlo sulla interazione che seguirà, possiamo distinguere alcuni messaggi denominati calmanti perché trasmettono la nostra volontà di non voler essere minacciosi. Distogliere lo sguardo dal cane, girare la testa di lato, girare il corpo in modo da mostrare il fianco, immobilizzarsi, muoversi lentamente ed avvicinarsi con traiettoria semicircolare sono semplici consigli che possono rendere il cane tranquillo sulle nostre intenzioni; inoltre per diminuire la figura, rendersi meno “imponenti” ma più attrattivi è utile abbassarsi sulle ginocchia. Per non partire con il piede sbagliato e creare malintesi sono da evitare i seguenti comportamenti, perché trasmettono un messaggio di aggressività e dominanza: sorridere mostrando i denti, avanzare diretti di fronte al cane, piegarsi sopra al cane come a formare una cupola e portare le braccia in avanti verso il cane.

Quali sono quindi gli atteggiamenti corretti per predisporre il cane all’interazione che seguirà?

In primo luogo è preferibile che il cane da incontrare sia libero o con un guinzaglio sufficientemente lungo da non avvertire nessuna tensione. Infatti, in caso di sensazione di minaccia, i cani preferiscono generalmente cercare una via di fuga per allontanarsi, ed in questo caso il guinzaglio teso lo bloccherebbe portandolo ad una reazione nervosa o al limite aggressiva.
Quando il proprietario si avvicina a noi con il cane tenuto al guinzaglio si consiglia di frenare l’irresistibile voglia di strapazzarlo ed abbracciarlo ma abbassarsi lentamente offrendogli il fianco e distogliendo lo sguardo (se il cane non mostra timore si può mantenere la posizione eretta). Quando il cane si avvicinerà dimostrandosi disponibile potremo alzarci lentamente, sempre dandogli il fianco e lasciare che il cane proceda con una ispezione olfattiva del nostro corpo, che noi permetteremo senza obiezioni rimanendo fermi e tranquilli.

Se al contrario siamo noi che ci avviciniamo al cane si consiglia di adottare una traiettoria semicircolare incontrando il cane di fianco, in quanto la direzione frontale implica un messaggio di affronto, poi si può procedere all’approccio descritto precedentemente.

Solo successivamente, quando vedremo che il cane si sente tranquillo potremo cercare il contatto fisico, e qui vige la regola che “il cane deve avere tutto sotto controllo”! In questa fase quindi saranno da evitare gli shampoo, quelle carezze veloci e profonde che ci piace così tanto fare ai nostri amici ma che loro non gradiscono poi così tanto, bensì limitarsi ad un appoggio delicato per verificare di essere stati o meno accettati. Un primo errore che comunemente tutte le persone inesperte commettono è quello di cercare di toccare il cane con la mano sopra la sua testa, questo infatti rappresenta una chiara indicazione di dominanza da parte nostra che generalmente non viene accettata. Allo stesso modo vi può essere una reazione di evitamento o di difesa in caso di abbraccio al collo del cane, che viene percepito come una minaccia o costrizione. Portano ad una sensazione spiacevole per il cane anche gli avvicinamenti da dietro, le costrizioni fisiche e lo sguardo diretto negli occhi. Correttamente è quindi utile muoversi lentamente e sempre dal basso, in modo che il cane riesca a controllare senza difficoltà tutto quello che succede.

I segnali calmanti

Si definiscono in questo modo tutta una serie di segnali, codificati da Turid Rugaas alla fine degli anni ’80, che sono parte fondamentale del sistema comunicativo del gruppo sociale del cane. I cani infatti utilizzano questi segnali per comunicare tra loro e con l’uomo per prevenire l’accadere di eventi spiacevoli per il cane, evitare minacce da parte di altri cani o uomini, calmare il nervosismo, manifestare paura o sottrarsi ad altre situazioni spiacevoli… insomma, sono fondamentali al cane per fare amicizia con i suoi simili e con gli umani, sentirsi tranquillo anche in situazioni “critiche”, perché manifestando questi segnali, comprensibili da tutti i cani, si riescono a risolvere ed evitare eventuali conflitti. Il problema nasce dal fatto che le persone ignorano l’esistenza di questi segnali, non li riconoscono e di conseguenza non li rispettano creando situazioni di disagio nel cane che potrebbero anche sfociare in avvertimenti più chiari. È come se il cane, dopo avervi fatto una carrellata di segnali calmanti per invitarvi di smettere un atteggiamento che gli provoca disagio/paura, vi dicesse “insomma, te l’ho fatto capire in tutti i modi che conosco di non avvicinarti ulteriormente, adesso ti “pizzico” così forse capisci!!!”.

Quali sono i segnali?
Se ne conoscono circa trenta e non tutti sono facilmente percettibili… alcuni infatti sono per noi solamente dei movimenti insignificanti, per il cane invece sono espressioni ben precise di uno stato d’animo e di una intenzione calmante. La cosa interessante è che non funzionano solo tra conspecifici, ma possiamo utilizzarli anche noi per comunicare le nostre intenzioni al cane!
Non possiamo descriverne trenta… ma rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti o dubbi. Ecco alcuni dei più facili da osservare:

    GIRARE LA TESTA – frequente quando il cane si sente a disagio o è spaventato. Serve a dire all’altro di calmarsi. Una situazione tipica in cui si può vedere questo atteggiamento è quando un cane si avvicina troppo frontalmente e velocemente ad un conspecifico; oppure quando una persona si è piegata in avanti sul cane causando in lui forte disagio.
    GUARDARE ALTROVE – abbiamo già detto in altri numeri di canilenews che fissare un cane negli occhi equivale a sfidarlo. Un cane che distoglie lo sguardo ed evita di fissarvi serve proprio a comunicarvi che non si sente tranquillo. Magari lo state proprio guardando negli occhi per troppo tempo!
    VOLTARSI DI SPALLE – segnale molto forte utilizzato per calmare un cane/persona che ha utilizzato modi troppo irruenti. Utilissimo anche per le persone per calmare un cane che vi salta addosso.
    LECCARSI IL NASO – rapido movimento della lingua, difficile da cogliere ad occhi non esperti/allenati.
    IMMOBILIZZARSI – molto frequente e funzionale, anche per le persone quando si incontrano cani che non si conoscono. Questo atteggiamento calma il cane troppo frettoloso nell’approccio.
    SOCCHIUDERE GLI OCCHI – rende lo sguardo meno minaccioso, il cane lo usa quando deve guardare qualcuno (cane o persona) direttamente negli occhi ma non ha l’intenzione di sfida.
    SBADIGLIARE – molto comodo anche per noi umani… anche noi infatti possiamo utilizzarlo ripetutamente se ci troviamo in difficoltà o in una situazione spiacevole!
    MUOVERSI A RALLENTATORE- I movimenti lenti hanno un fortissimo effetto calmante… più sono lenti e meno risultano pericolosi.
    ANNUSARE A TERRA – può essere sia un movimento rapido che più prolungato, serve al cane per valutare una situazione sconosciuta che comunque non gli è chiara.
    CURVARE – sempre per calmare e manifestare intenzioni non minacciose… avete mai pensato che quando il cane si allontana da voi mentre lo richiamate un po’ irritati, non è per farvi un dispetto, ma piuttosto vi sta dicendo “perché sei irritato, cerca di calmarti, non c’è motivo… siamo insieme e ci stiamo divertendo!”?!


Imparare a riconoscerli non è semplice… bisogna allenare gli occhi per captare tutti questi segnali… ma non è sufficiente, bisogna soprattutto rispettare ciò che il cane ci sta comunicando, i suoi tempi e le sue modalità!!!
Provate inoltre ad utilizzarli con i vostri animali… il cane inizialmente si stupirà di sapere che anche voi li conoscete… ma riuscirà a capirli, nonostante la fisionomia di una persona sia molto diversa da quella di un cane!!! Non resta che dirvi… buon allenamento…