Investimento
1.200.000 € 

Responsabile progetto
Settore Lavori pubblici, Patrimonio e Manutenzione urbana
Ilaria Braida

Stato del progetto


 Villa Ombrosa  torna alle origini, recuperando elementi architettonici e decorativi settecenteschi, per ospitare la Casa delle donne.

Per rispondere alle nuove necessità si amplia a nord, con una sala riunioni di 100 metri quadrati accessibile anche a struttura chiusa, e con un nuovo ingresso dal viale alberato raggiungibile da via Vaciglio.

L’intervento alla storica villa, appartenuta nel ‘700 all’erudito modenese Ludovico Antonio Muratori e dal 1978 di proprietà del Comune,  vede un recupero del fabbricato rispettoso degli elementi architettonici e decorativi caratteristici della villa settecentesca, con cornici, marcapiani e attacco a terra bugnato, che verranno riutilizzati in modo omogeneo nelle varie parti del nuovo complesso, uniformando la struttura originaria, le aggiunte novecentesche e l’ampliamento necessario per la nuova destinazione d’uso.

La ristrutturazione di Villa Ombrosa, già soggetta negli anni scorsi a un primo stralcio di lavori prevalentemente strutturali, di consolidamento e adeguamento sismico, con la nuova progettazione vedrà un ampliamento a nord del solo piano terra, che ospiterà una sala riunioni di circa 100 metri quadrati, l’ingresso principale, i servizi igienici e uno spazio deposito e raccolta attrezzature.

La nuova ala verrà realizzata con un linguaggio architettonico omogeneo all’edificio storico, in modo rispettoso e non impattante, e sarà accostata al corpo principale sull’area di sedime degli ambienti non originari già aggiunti nel passato. Senza togliere importanza alla facciata storica più nobile del lato est, dove sarà ricomposto lo scalone originario di discesa nel parco, il nuovo ingresso sul fronte nord dal viale alberato raggiungibile da via Vaciglio verrà realizzato recuperando lo stesso motivo con l’inserimento del portone in nicchia per consentire la sosta protetta all’entrata e la collocazione al coperto di campanelli e targhe informative. Attorno alla ville non sono previste recinzioni per cui l’accesso al parco rimarrà possibile anche dalla stessa via Vaciglio.

La sala riunioni sarà accessibile anche da un ulteriore ingresso ricavato sul vialetto laterale di accesso pedonale al parco, che consentirà l’utilizzo della stessa anche negli orari di chiusura della restante struttura.

Verranno inserite inferriate nei primi due piani della villa e uniformati i sistemi di chiusura precedenti (in parte scuri e in parte tapparelle) prevedendo ovunque un sistema di scuri interni, più facilmente gestibili anche in presenza di inferriate e più adatti alla gestione quotidiana in una palazzina a uffici. Le finestre saranno dotate inoltre di veneziane frangisole integrate nel vetro.

È previsto, infine, un livellamento dell’area cortiliva tale da eliminare la differenza di quota con il piano terra, ribassato di circa 30 centimetri, e non rendere necessarie rampe di collegamento all’ingresso e problemi di barriere architettoniche e di ristagno d’acqua.

 

La Casa delle Donne di Villa Ombrosa è un luogo da vivere per le donne. Un nuovo punto d’incontro e di confronto, vero e proprio riferimento per la città, dove stare insieme e incontrarsi tra culture e provenienze diverse e dove le donne, native e migranti, possono trovare modi e forme di partecipazione alla vita della città. Un importante centro di approfondimento storico-archivistico, spazi per la consultazione e l’organizzazione di eventi, servizi di ascolto e accoglienza per tutte le donne.

La Casa delle donne, infatti, riunisce al suo interno il Centro documentazione donna e la sua biblioteca, le associazioni femminili con sede precedente in via del Gambero, Adaser (Associazione Donne Arabe e Straniere in Emilia Romagna); Casa delle donne contro la violenza; Differenza maternità; Donne nel mondo; Gruppo donne e giustizia; Udi-Unione Donne in Italia di Modena.

Allegati

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