Bambini, imparate a fare le cose difficili. Alunni disabili e integrazione scolastica di qualita'

Come anticipa il titolo del libro, tratto da una poesia di Rodari che invita i bambini a “fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo”, l’integrazione delle persone disabili nelle strutture educative e scolastiche è una realtà complessa.
Come si definisce, quindi, la sua qualità?
Quali sono i metodi e gli strumenti da utilizzare per rilevarla, riconoscerla e farne oggetto di riflessione?
Il volume cerca di rispondere a queste domande attraverso i dati raccolti da una ricerca empirica promossa da Regione Emilia Romagna e condotta dalla rete dei centri di documentazione della stessa regione. L’indagine si è focalizzata soprattutto sui dati relativi ai bambini con disabilità a partire già dal nido, sulle esperienze di integrazione nei servizi pre-scolastici e nei diversi ordini di scuola fino all’università, sui profili professionali di supporto, sugli attori – istituzionali e non – coinvolti e sulle relative forme di collaborazione. Nel quadro che ne emerge, si evidenziano alcuni aspetti chiave, tra i quali il riconoscimento e la valorizzazione dell’identità della persona disabile, un progetto educativo individualizzato significativo e il massimo coinvolgimento della famiglia. Ampio spazio è dedicato anche alle figure a sostegno di un’integrazione di qualità, all’integrazione delle professionalità interne ed esterne alla scuola, e ai ruoli e compiti della Pubblica Amministrazione.
Il ibro è disponibile nelle librerie. 

Cdh Bologna, Cdh Modena (a cura di), Bambini imparate a fare le cose difficili. Alunni disabili e integrazione scolastica di qualità, ed. Erickson, 2003, 207 p., € 16,90