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Chi siamo

ASSESSORATO PARI OPPORTUNITA' – COMUNE DI MODENA

Il Comune di Modena, grazie alla buona presenza femminile nelle istituzioni locali si è interessato attivamente già dai primi anni 90 al tema della violenza contro le donne e, più in generale alla promozione della cultura di genere istituendo una delega specifica alle Pari Opportunità.

L'assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Modena ha portato avanti in questi anni diversi progetti finalizzati a promuovere le Pari Opportunità per tutti. Questo significa sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le azioni di contrasto alla violenza sulle donne e la partecipazione delle donne alla vita pubblica.

Il comune di Modena ha sempre riconosciuto il valore e l'importanza delle attività delle associazioni femminili presenti sul territorio anche con appositi finanziamenti o con l'istituzione di convenzioni. Il particolare dal il Comune ha una convenzione con il Centro documentazione donna di Modena.

ATTIVITA' DELL'ASSESSORATO PARI OPPORTUNITA'

CONVENZIONE CON CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA DI MODENA

Il Comune di Modena dal 1996 ha attiva una convenzione con il Centro documentazione donna di Modena. L'assessorato Pari opportunità, nell'ambito delle proprie competenze in materia di pari opportunità fra donna e uomo, riconosce il ruolo determinante svolto dall'Associazione nell'approfondimento delle tematiche di genere femminili e nell'espletamento delle attività volte a valorizzazione la cultura della differenza di genere.

L'Associazione culturale Centro Documentazione Donna ha avviato come gruppo informale una impegnativa e diffusa attività a partire dal 1982 fino ad arrivare a costituirsi come Associazione Culturale nel settembre 1996 per meglio rispondere agli obiettivi di:

diffondere e promuovere la partecipazione delle donne alla vita collettiva, per una piena realizzazione delle pari opportunità tra donne e uomini e per una maggiore attuazione dei diritti di cittadinanza delle donne native e migranti ;

valorizzare la differenza di genere e affermare il punto di vista delle donne in ogni ambito della vita sociale, politica e culturale.

L'Associazione Centro Documentazione Donna gestisce inoltre l'omonimo "Istituto Culturale di ricerca" con sede a Modena.

CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E DI LAVORO

Per favorire una crescita serena per le nuove generazioni, buoni rapporti di coppia all'interno della famiglia e una buona qualità di vita per le persone.

I servizi di welfare sono strumento indispensabile alla conciliazione dei tempi, ma altrettanto importanti sono le condizioni lavorative che permettono di avere una flessibilità di orario.

I progetti realizzati

  • CARE: attraverso il coordinamento tra autorità locali, imprese e servizi si è lavorato per migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e familiare di uomini e donne. In particolare attraverso incontri che hanno coinvolto educatrici delle scuole di infanzia comunali, genitori e gli stessi bambini sono stati definiti e promossi nuovi modelli di paternità e di condivisione dei compiti di cura.
  • DESEO: "progetto di sviluppo di distretti di pari opportunità nei territori dell'economia sociale". Il progetto ha consentito di realizzare un piano di fattibilità relativamente al trasporto casa-lavoro di persone che svolgono servizi ausiliari in orari di lavoro nei quali i servizi di trasporto pubblico non sono presenti.
  • Giovedì papà è in cucina: corso realizzato in collaborazione con l'Assessorato all'Istruzione e dedicato a tutti gli uomini che hanno deciso di mettersi alla prova perchè vogliono essere di aiuto concreto alle loro compagne. Le insegnanti sono le cuoche degli asili nido modenesi.
    La prima edizione 2008-2009 e la seconda edizione del 2010 hanno avuto in totale ben 300 richieste di iscrizione.
  • Piano dei Tempi e Orari della Città: risultato di incontri con i cittadini, le associazioni di categoria, enti e istituzioni, il Piano ha l'obiettivo di aumentare le opportunità di scelta per gli individui in merito alla gestione del tempo e aumentare l'efficienza del sistema urbano migliorando le compatibilità tra gli orari dei servizi e quelli della vita della città. Le aree di programmazione sono cinque: tempo dedicato al lavoro retribuito; tempo dedicato al lavoro retribuito; tempo dedicato al lavoro familiare; tempo dedicato agli spostamenti per accedere ai servizi; tempo dedicato agli spostamenti per accedere ai servizi; tempo dedicato agli spostamenti in genere; tempo dedicato alla formazione e al tempo libero.

CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE:

Per prevenire e contrastare questo fenomeno il Comune di Modena ha messo in campo una serie di azioni intersettoriali che vedono la collaborazione delle forze dell'ordine, dei servizi sociali, dei servizi sanitari e delle istituzioni.

  • Tavolo contro la violenza alle donne: istituito nel 2006 per volere della Prefettura di Modena in collaborazione con la Provincia, e ha coinvolto i Comuni, le forze dell'ordine, l'Azienda Usl, l'Uffi cio scolastico provinciale, gli organismi di parità, le associazioni di volontariato. Si tratta di un momento di raccordo tra le istituzioni già impegnate sul tema della violenza, allo scopo di lavorare insieme in modo coordinato, omogeneo e condiviso su tutto il territorio provinciale. Le azioni del tavolo sono rivolte alle donne che hanno subito violenza o vivono in situazioni familiari a rischio. Le aree di attività sono: la prevenzione e la formazione degli operatori del settore, il sostegno alle situazioni di emergenza, l'attività di accoglienza, di aiuto psicologico, sociale e legale. Il tavolo ha portato alla firma del Protocollo di intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne.
  • Protocollo operativo: sottoscritto nel dicembre 2007 dal Comune di Modena con forze dell'ordine, associazioni e servizio sanitario, il documento si pone come un punto di riferimento per le azioni di ogniuno degli operatori coinvolti a sostegno delle donne vittime di violenza, dall'accoglienza all'assistenza.

Progetti e iniziative realizzate

  • Studio del problema dello stalking: comparazione dell'approccio legislativo nell'Unione Europea. L'obiettivo è quello di conoscere il fenomeno che pur avendo radici nel passato è all'attenzione dei ricercatori solo dagli anni '90.
  • "In rete contro la violenza: ricostruiamo la fiducia", progetto finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità nel 2008, con l'obiettivo di mappare e definire gli eventi-sentinella della violenza di genere con una collaborazione effettiva tra istituzioni e forze dell'ordine e di effettuare un percorso formativo nelle scuole superiori sulle differenze di genere e la prevenzione degli episodi di violenza.
  • Perspective: progetto europeo, cofinanziato dal programma Daphne della Commissione Europea, di cui il Comune di Modena è stato capofila. Si è posto come obiettivo una campagna di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione della violenza di genere nelle scuole medie superiori al fine di rendere sensibili i giovani al tema trattato e proporre modelli di relazione basati sul rispetto reciproco fra i sessi.
    L'attività educativa, curata dal Centro documentazione donna di Modena, si è svolta nel periodo compreso tra ottobre 2009 e maggio 2010 ed ha coinvolto a livello europeo circa 1.500 studenti.
    Dal lavoro realizzato dai diversi gruppi di studenti nelle differenti realtà territoriali sono state individuate le parole chiave, attraverso cui è stata elaborata una campagna di comunicazione a livello europeo dal titolo "RESPECT OF LOVE, without violence".
  • Progetto "Taxi bus Rosa Notturno": è stata realizzata, tra ottobre 2008 e gennaio 2009, una campagna promozionale per favorire l'utilizzo da parte delle donne modenesi del servizio di Taxibus notturno. Il servizio risponde alle esigenze di sicurezza e mobilità notturna, per le donne, in città e nelle sue frazioni. Quasi 1000 donne hanno aderito alla campagna promozionale acquistando un nuovo abbonamento ATCM.

 

 

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA di Modena

PRINCIPALI ATTIVITA’ SVOLTE (1996-2012) 

L’associazione culturale Centro documentazione donna nasce, nel settembre del 1996, dalla volontà di un gruppo di donne con l’obiettivo di creare un luogo per la conservazione e la fruizione pubblica delle fonti per la storia delle donne in età contemporanea. L’Associazione, fin dai suoi primi passi, si pone il tema di avviare l’attività dell’Istituto di ricerca omonimo definendone identità politica e culturale nel rapporto con le donne del territorio, con le associazioni femminili e le istituzioni.

Tutto ciò è avvenuto grazie a un “patto con le istituzioni”, almeno con quelle che fin dall’inizio hanno creduto nel nostro progetto. Il patto si è formalizzato tramite convenzioni approvate dai rispettivi consigli provinciale e comunali.

Sulla base delle convenzioni l’associazione, oltre a gestire tutti i servizi e le attività al pubblico dalla propria sede di Modena, realizza iniziative nei singoli comuni e a livello provinciale con progetti propri o anche facendo da supporto per la progettazione e/o l’organizzazione agli enti locali e agli organismi alle Pari Opportunità. I Comuni convenzionati sono a loro volta stati coinvolti da sperimentazioni, attività, ricerche e servizi realizzati grazie al fund raising dell’Associazione (progettazione InformaDonna, voucher di cura, corsi di formazione politica, ecc.).

 L’Associazione che conta attualmente circa centocinquanta socie di diverse generazioni, con forme e gradi differenti di personale iniziativa e partecipazione, è quindi il luogo dove si intrecciano - anche grazie ad un patto tra istituzioni e società civile - attività culturali, di ricerca e di impegno sociale.

Nel tempo poi la molteplicità delle attività ha indotto a determinare una organizzazione per servizi.

I servizi progettati e attivi al momento sono:

Istituto culturale di ricerca Centro documentazione donna

L’istituto culturale di ricerca ha sede a Modena (via Canaletto 88) in 300 mq dedicati a una biblioteca specializzata in women studies (oltre 8000 volumi di saggistica e 130 periodici nazionali e stranieri) e a un archivio storico delle associazioni e dei movimenti delle donne (2500 buste di materiale documentario, oltre 8000 fotografie e 1000 manifesti). Attraverso l’acquisizione di materiale storico-documentario e di saggistica di genere conserva e diffonde la Storia delle donne dal dopoguerra ad oggi.

Il lavoro di ricerca storica, sviluppato negli anni, ha cercato di portare alla luce protagoniste e valori, al fine di trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, lo spirito e il percorso.

Ha dato vita alla collana editoriale “Storie differenti”, tredici volumi pubblicati.

Programma inoltre laboratori e progetti didattici per la formazione dei docenti e degli studenti non solo sul tema della ricerca storica, ma anche sull’educazione alle differenze fra i generi e alla relazione e alla prevenzione della violenza di genere (circa 3.000 studenti e studentesse coinvolte nelle attività laboratoriali), sull’educazione interculturale e la mediazione dei conflitti .

PerCorso Donn@ - Laboratorio di ricerca sociale

PerCorso Donn@ è il laboratorio di ricerca sociale che nasce nel 2002.

Una “officina di sperimentazioni” che attraverso azioni culturali, formative e di orientamento, vuole incidere sulla cultura organizzativa del lavoro, dando sostegno scientifico alle sperimentazione che tentino di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze delle donne e delle famiglie e quelle delle aziende.

Il Laboratorio basa la sua azione sulle ricerche, le esperienze e le sperimentazioni realizzate in questi anni dal Centro documentazione donna sul tema della conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e le sue ricadute in termini di pari opportunità nei percorsi di carriera delle donne. Infatti per favorire la conciliazione dei tempi è necessario operare sia in termini di cultura aziendale e di sviluppo delle risorse umane, che di reti di servizi e istituzioni che lavorino per sviluppare un nuovo welfare territoriale.

Nel corso degli anni (2000-2010) sono stati realizzati circa 35 tra progetti, azioni sperimentali, ricerche sui temi della conciliazione dei tempi, percorsi di carriera delle donne, bilanci di genere, erogazione di voucher alla persona, reingresso nel mercato del lavoro, ecc.

Molte di queste attività sono state segnalate dagli enti preposti (per esempio ISFOL, Regione Emilia Romagna, Upi) come “BUONE PRASSI”.

Laboratorio Ph 7 - Scuola politica di genere

Il Laboratorio di politica di genere dal 1998 funziona come luogo di incontro fra donne che intendono partecipare attivamente alla politica istituzionale, per coniugare la vitalità sociale e il senso del quotidiano che viene dalla esperienza delle donne.

Il laboratorio poggia su due principi cardine: l’urgenza di una maggiore rappresentanza femminile e la necessità di una visione di genere, ovvero che tenga conto del pensiero di uomini e donne. In questa ottica il laboratorio si occupa di creare un legame stretto tra istituzioni e cittadine e di incidere sugli strumenti della politica.

L’attività alterna corsi di formazione a momenti seminariali e lavori di gruppo.

Dal suo avvio il laboratorio di formazione politica ha realizzato 15 corsi o seminari, che hanno visto la partecipazione di circa 300 donne impegnate nella politica istituzionale, nelle associazioni, ecc.

  

Principali progetti realizzati sul tema dell’educazione alla differenza

1997-1998- “Educazione alla salute con particolare attenzione all'identità e alla comunicazione”, progetto didattico rivolto ad alcune scuole superiori di Modena in collaborazione con la Circ. 4

1998-1999- “Babbo che cos’è il razzismo?”, progetto di educazione interculturale per la lotta a tutte le forme di razzismo e discriminazione, promosso dall’Assessorato Sanità e Servizi Sociali del Comune di Modena in collaborazione con UDI di Modena, Associazione per la Pace e Centro Documentazione Donna

1999-2000-“Identità di genere. Confronto femminile e maschile nelle dinamiche relazionali”, iniziativa di formazione nell’ambito del Progetto Educazione alla Salute e alla Comunicazione

1999 – 2001- Progetto “P.A.O.L.A.” (Percorsi Assessment per l’Orientamento al Lavoro Autonomo) P.O.M. n. 940029/1/3 FSE ob. 3 asse 4. Finanziato dai Ministeri del Lavoro e delle Pari Opportunità.

1998-2002- “C’è qualcosa di grande tra di noi. Ragazzi e ragazze crescono e si conoscono”, laboratori di educazione alla differenza e alla relazione per favorire un percorso di crescita e sviluppo dell’identità consapevole attraverso una lettura che privilegia l’attenzione al confronto tra maschi e femmine .

Modena, gennaio 2001 – Mostra grafica “Identità di genere – Confronto femminile e maschile nelle dinamiche relazionali”, presso la palazzina D dell’ I.P.S.I.A. Corni.

Aprile-maggio 2001 – Mostra dei materiali prodotti dal progetto “Identità maschile e femminile” esposta dal 28 aprile al 5 maggio, presso l’Istituto I.P.S.I.A. Corni.

Giugno 2002 – Mostra fotografica “Conoscersi, capirsi e raccontarsi nelle differenze”, presso la palazzina D dell’I.P.S.I.A. Corni.

2003- Pubblicazione del libro “Differenze in relazione. Proposte educative per la scuola” a cura di L. Lambertini , Centro documentazione donna Editore, Modena 2003.

2004- Realizzazione de “La camera ingombra. Tracce e percorsi di amori possibili”, Dvd rom per l’educazione alla relazione attraverso il confronto di genere, si rivolge a ragazze e ragazzi i 17 e i 25 anni come sollecitazione e sostegno a possibili percorsi di consapevolezza. Si tratta di uno strumento multimediale dal carattere fortemente interattivo in grado di farsi tramite di riflessione attraverso linguaggi di diverso impatto emotivo (filmati, slides shows, testimonianze, musiche…) che si articola in due sezioni principali: “Tracce di vita” e “Percorsi di partecipazione”, alle quali si accede attraverso un menu di navigazione. Il progetto, il primo del genere in Italia, è stato promosso e finanziato dal Centro documentazione donna di Modena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna, con il contributo del Comune e della Provincia di Modena e con l’apporto delle consigliere di Parità delle Province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.

2008-2010 – Progetto “Stalking e Rischio di Violenza” Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Soggetto gestore Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Centro documentazione donna.

2009-2011 – “Perspective, campagna di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione della violenza di genere nelle scuole medie e superiori” (3°programma Daphne) Finanziato dall’Unione Europea. Soggetto gestore Comune di Modena in collaborazione con il Centro documentazione donna.

Si propone di realizzare attività rivolte agli studenti delle scuole superiori al fine di sensibilizzare i giovani al tema della violenza di genere e proporre modelli di relazione basati sul rispetto reciproco fra i sessi. Il CDD si è occupato dell’impostazione metodologica attraverso “l’educazione fra pari”, condivisa dagli altri partner a livello europeo.

Nell’ambito del progetto il Cdd ha avuto l’incarico di elaborare la metodologia del percorso laboratoriale incentrata sulla “peer education” (educazione fra pari) - metodologia condivisa e adottata da tutti i partner europei.

Il progetto ha coinvolto nel corso dell’anno scolastico 2009-2010 circa 300 studenti e studentesse di tre istituti superiori di Modena.

2010-2011 – Laboratori di prevenzione alla violenza di genere in alcuni istituti superiori modenesi, finanziati dal comune di Modena- Assessorato pari opportunità- con il coinvolgimento di oltre 200 studenti e studentesse.

2010-2011 – “Mediare le differenze di genere e culturali tra i preadolescenti: azioni volte allo sviluppo di reti tra giovani”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, bando integrazione.

Attivazione di una serie di laboratori in due scuole medie inferiori di Modena caratterizzate da una forte presenza di adolescenti provenienti da altri paesi. Le attività miravano a favorire il dialogo e lo scambio tra i giovani pre-adolescenti, che durante le attività erano chiamati a discutere sulle differenze culturali, partendo dalla loro identità di genere.

2012- Realizzazione del progetto in collaborazione con il Comune di Savignano “BIMBO BULLO-BIMBA BELLA. Il valore dell'identità personale e gli stereotipi nelle differenze di genere” che ha avuto l’’obiettivo generale di favorire un percorso di crescita tra i bambini e le bambini nel rispetto delle differenze (culturali e/o di genere). Il progetto ha previsto due tappe fondamentali: un breve percorso formativo per le/gli insegnanti e una serie di laboratori proposti a tutte le classi quarte delle scuole primarie.

2013-2014- Progetto europeo DAPHNE “LOG IN. Laboratories On Gender violence In New media” che intende prevenire e combattere la violenza di genere attraverso la promozione, tra gli adolescenti, di comportamenti responsabili nell'uso che fanno dei social network e dei new media, rendendoli consapevoli del ruolo che le nuove tecnologie possono avere nel favorire e amplificare la diffusione degli stereotipi di genere. Il Cdd, capitalizzando l’esperienza del precedente progetto Daphne, sarà responsabile della progettazione della metodologia di conduzione dei laboratori che saranno realizzati da tutti i partner dei diversi contesti locali.