Ex Fonderie
Progetto di riqualificazione

Informazioni
Il grande intervento di rigenerazione urbana si articola in quattro stralci : il primo, iniziato a settembre 2020, interviene sulla palazzina che diventerà sede dell’Istituto storico di Modena.
Su questo comparto sono confluiti diversi finanziamenti per oltre 15 milioni di euro: dalla Regione Emilia-Romagna, dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, dal PNRR. Sono inoltre previste risorse del Comune e della Fondazione di Modena per completare il finanziamento dell’opera.
Responsabile del progetto
Settore Lavori pubblici e manutenzione della città
Il "rettangolo del Novecento", luogo della storia e di un’identità legata al mondo del lavoro, in stretta connessione con il "quadrato dell’innovazione", dove il recupero delle architetture industriali ha come obiettivo la realizzazione del Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia. È l’acronimo Dast, lo stesso del programma sviluppato nel 2009 dopo un percorso di partecipazione, a caratterizzare la rigenerazione urbana avviata nel 2020 nell’area delle ex Fonderie Riunite di Modena collocata nella fascia ferroviaria a ridosso del cavalcavia Ciro Menotti, partendo dal restauro e dalla riqualificazione della palazzina da destinare a sede dell’Istituto storico.
Si tratta del primo di quattro stralci del masterplan relativo a tutta l’area dell’ex stabilimento industriale abbandonato negli anni Ottanta (43 mila metri quadrati, 11 mila dei quali di superficie coperta) che rappresenta il nuovo programma strategico per il comparto, nato dalla collaborazione tra Comune di Modena, Fondazione di Modena, Fondazione Democenter-Sipe, Consorzio attività produttive e Università di Modena e Reggio Emilia per la realizzazione di un distretto dedicato all’innovazione nel campo delle tecnologie del settore Automotive e, più in generale, per la mobilità sostenibile, con opportunità anche per lo sviluppo di startup.
Il primo stralcio, relativo al recupero della palazzina, rappresenta il cosiddetto "rettangolo del Novecento".
La nuova sede per l'Istituto storico prevede biblioteca e archivio a piano terra, uffici, sale didattiche e una sala conferenze da 99 posti al primo piano; una sala eventi nella torretta centrale, accanto al terrazzo. Oltre al miglioramento sismico dell'intero edificio, per una superficie complessiva di 1.450 metri quadri, si interviene anche sull'area esterna a ovest, di fronte alla palazzina, creando un percorso ciclopedonale collegato alle piste ciclabili del quartiere in via Santa Caterina e con il sottopasso dell'ex Benfra.
All'ingresso principale, al centro della palazzina, sotto la torre, si aggiungono due ingressi laterali, sul lato nord e sul lato sud dell'edificio, prevedendo un percorso coperto grazie allo svuotamento delle prime campate dei capannoni e alla costruzione di un nuovo giunto per assicurare l'isolamento con l'area su cui ora non si interviene. I due ingressi laterali permettono anche un collegamento diretto con il cortile interno di 1.460 metri quadri. L'edificio garantirà alte prestazioni energetiche con impiantistica per il riscaldamento e il condizionamento, infissi e rivestimenti termoisolanti, un impianto fotovoltaico collocato sulla copertura di cui è previsto il rifacimento completo. Il costo di questa operazione (3.700.000 euro) è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nel quadro dei progetti di rigenerazione urbana, dalla Fondazione di Modena e dal Comune di Modena.
I successivi due stralci riguardano l’area dell’edificio industriale ("il quadrato dell’innovazione") e verranno sviluppati in fasi successive per realizzare uffici e laboratori di ricerca, con spazi flessibili e modulari.
In particolare, lo stralcio 2A prevede la rigenerazione dell'area che ospiterà il Motor Valley Accelerator, mentre gli stralci 2B e 3 interessano il complesso del fabbricato industriale, un'area di 30 mila metri quadri dove troveranno sede le attività del Dast, il Distretto per l'Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia, specialmente nei settori dell'automotive e della mobilità sostenibile.
Nuovi parcheggi sono previsti in una prima fase nel secondo stralcio del programma (62 posti auto) e altri in una seconda fase, arrivando al totale di 150 posti auto disponibili.
Il valore complessivo dei due interventi è di 17 milioni di euro, con un finanziamento di 11 milioni e 200 mila euro dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Nel quarto e ultimo stralcio si ipotizza, nella zona a est dell'area, la realizzazione di nuovi edifici per attività complementari al comparto come strutture ricettive, alloggi a uso foresteria, studentati e funzioni di completamento del quadrante residenziale esistente.
L'area sarà completamente pedonalizzata (verranno mantenute solo le funzioni di carico e scarico), collegata alle reti in fibra comunali (Man), dotata di hot spot per il wi fi gratuito e di telecamere collegate al sistema di videosorveglianza cittadino. Sarà inoltre un’area dedicata all’intermodalità auto-bus-treno-biciclette, con servizi pubblici dedicati alla ciclabilità, un’area verde con ampi spazi esterni fruibili e con un corridoio ecologico-ambientale a fianco della ferrovia, che dal comparto arriverà fino alla tangenziale. Nell'intervento è prevista anche la riqualificazione della zona del monumento dedicato ai caduti del 9 gennaio 1950.
Stato del progetto
