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Sabato 1° novembre, giorno festivo, il Parco archeologico della Terramara di Montale apre le porte per un appuntamento speciale dal titolo evocativo: “Storie di scheletri e ceneri”. A condurre il pubblico tra reperti, racconti e scavi dal vivo è l’antropologo Claudio Cavazzuti dell’Università di Bologna, che accompagna grandi e piccoli nella scoperta dei riti funerari di 3.500 anni fa, ricostruiti attraverso un microscavo in diretta di un’urna cineraria.
L’esperienza, al tempo stesso scientifica e appassionante, svela i segreti di un mondo lontanissimo e insieme sorprendentemente vicino: quello degli abitanti delle Terramare, i villaggi fortificati dell’età del bronzo che punteggiavano la pianura padana. Non conosciamo i loro volti, ma possiamo immaginare la loro vita, i gesti quotidiani, i rituali che segnavano il passaggio tra l’esistenza e l’aldilà. Gli scavi archeologici, condotti nel corso di decenni, restituiscono oggi le tracce di una civiltà capace di unire tecnica, spiritualità e senso della comunità.
Durante gli scavi condotti nella Terramara di Montale non sono emerse sepolture, ma pochi chilometri più in là, a Casinalbo, gli archeologi del Museo Civico di Modena hanno riportato alla luce una vasta necropoli che rivela la complessità dei riti funerari di quell’epoca. Si tratta di un’area cimiteriale che poteva contenere fino a tremila tombe in urna, distribuite su una superficie di dodicimila metri quadrati nel corso di tre secoli. Strade, spazi rituali, zone di combustione e di deposizione compongono un paesaggio di memoria: un piccolo mondo ordinato e ricco di significati, dove ogni gesto aveva un valore simbolico.
Il pubblico del Parco ha così la possibilità di assistere, quasi come in un film, alla ricostruzione di quelle antiche pratiche: dalla cremazione alla scelta delle ossa combuste, fino alla loro deposizione nelle urne cinerarie. E mentre l’antropologo spiega e scava, la curiosità cresce, rivelando il lato più umano e appassionante dell’archeologia.
Come sempre, il Parco pensa anche ai più giovani. Per loro è previsto un laboratorio speciale, in cui bambine e bambini dai 6 ai 13 anni possono trasformarsi in piccoli archeologi e scavare per riportare alla luce scheletri e urne, imparando a osservare, descrivere e interpretare i reperti come veri studiosi del passato.
Il fine settimana prosegue domenica 2 novembre (a ingresso gratuito, essendo la prima del mese) con visite guidate all’area archeologica e alla ricostruzione della Terramara, alle 10, 11, 12, 14.30 e 15.30, senza obbligo di prenotazione.
L’ultimo appuntamento di questa stagione è invece in programma per domenica 9 novembre, con “Le meraviglie del rame”, un laboratorio dedicato al metallo più antico lavorato dall’uomo. I partecipanti, dopo una breve visita guidata, imparano a modellare e decorare originali bracciali in rame, riscoprendo gesti e tecniche che hanno segnato la nascita dell’artigianato preistorico. L’attività, consigliata dai 6 ai 13 anni, si svolge al chiuso e richiede la prenotazione: 335 8136948 (dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì)
059 532020 (negli orari di apertura domenicale del Parco), scrivendo a museo@parcomontale.it
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Ultimo aggiornamento: 30-10-2025, 10:10