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Il progetto che dal 1° al 13 dicembre lega Modena e Bologna a voci, conoscenze e testimonianze di sette comunità amazzoniche brasiliane trova uno dei suoi momenti più significativi nella tavola rotonda “Dall’Amazzonia all’Europa: concezioni e pratiche museali in dialogo”, in programma venerdì 12 dicembre alle 16.30 nella Sala conferenze del Palazzo dei Musei. Organizzato dal Museo Civico nell’ambito del fitto calendario di iniziative che in queste settimane avvicinano territori geograficamente lontani ma uniti da sfide culturali comuni, l’incontro rappresenta un’occasione preziosa per discutere, da prospettive diverse e complementari, il ruolo dei musei contemporanei nel raccontare patrimoni complessi, attraversati da storie, memorie e conflitti.
Ad aprire il pomeriggio saranno il sindaco di Modena Massimo Mezzetti e la direttrice del Museo Civico Valentina Galloni, che introdurranno un confronto internazionale di alto livello, moderato da Francesca Piccinini. Attorno al tavolo siederanno antropologi, curatori museali, ricercatori e docenti che da anni lavorano sul campo, in Amazzonia come in Europa, per ripensare le modalità con cui istituzioni culturali, accademiche e comunità locali costruiscono e condividono narrazioni sul patrimonio.
Tra i protagonisti della tavola rotonda ci sarà Alfredo Wagner Berno de Almeida, figura centrale negli studi sulla cartografia sociale e sulla tutela dei territori amazzonici. Docente di Scienze Umane e di Cartografia Sociale e Politica dell’Amazzonia presso l’Università Statale di Amazonas, Almeida coordina il vasto e articolato progetto Nova Cartografia Social da Amazônia, un laboratorio diffuso che coinvolge numerose università brasiliane e ricercatori impegnati nella mappatura partecipata delle comunità tradizionali. Il suo lavoro, radicato nell’ascolto e nella collaborazione diretta con i popoli indigeni, mira a restituire loro strumenti di rappresentazione, autodeterminazione e difesa territoriale.
Accanto a lui interverrà Cynthia Carvalho Martins, antropologa e ricercatrice anch’essa parte attiva del Projeto Nova Cartografia Social da Amazônia, oltre che coordinatrice del Programma di Laurea Magistrale in Cartografia Sociale e Politica dell’Amazzonia. Martins ha condotto numerosi studi sulle forme di musealizzazione e catalogazione del patrimonio amazzonico in Europa, analizzando criticamente il modo in cui materiali e oggetti, una volta giunti nei musei occidentali, vengono classificati, interpretati e presentati al pubblico.
Dalla Francia arriverà Benoît de l’Estoile, antropologo di fama internazionale e studioso dei rapporti tra politica, conoscenza e processi di costruzione delle differenze culturali. Le sue ricerche, che spaziano dall’Africa coloniale al Brasile, si concentrano sulle forme di rappresentazione delle alterità e sui dispositivi attraverso i quali le istituzioni museali contribuiscono a definirle. Direttore di ricerca al CNRS dal 2012, nel 2023 è stato nominato Direttore del Dipartimento di ricerca e insegnamento del Musée du Quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, istituzione che ospita attualmente una grande mostra dedicata all’Amazzonia, al centro del suo intervento modenese.
Il dialogo con la prospettiva italiana sarà affidato a Davide Domenici, professore associato in discipline demoetnoantropologiche presso l’Università di Bologna. Domenici lavora da oltre vent’anni sulla storia, l’archeologia e l’antropologia dei popoli indigeni americani e coordina l’unità bolognese del progetto PRIN KNOT – Knowledge of Things, dedicato a un nuovo approccio interdisciplinare allo studio del patrimonio indigeno conservato in Italia.
Completerà il panel Carolina Orsini, curatrice del Museo delle Culture di Milano (Mudec), istituzione che negli ultimi anni ha saputo aprire una riflessione ampia e profonda sulla gestione dei patrimoni di provenienza extraeuropea. Il suo lavoro si muove tra archeologia andina, museologia postcoloniale, globalizzazione degli oggetti e politiche di riparazione e restituzione dei beni etnografici.
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Ultimo aggiornamento: 05-12-2025, 12:12