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Il Comune di Modena ha disposto l’acquisizione sanante di un’area di 225 metri quadrati occupata per la realizzazione della strada e del ciclopedonale tra via Nobili e via Saltini, una delle ricuciture della città, tra la zona Madonnina e il Villaggio Artigiano, rese possibili grazie alla dismissione della linea ferroviaria storica, oggi sede della Diagonale.
L’Amministrazione, che aveva realizzato l’infrastruttura su un’area valutata di proprietà comunale ma poi risultata, per una piccola porzione, di proprietà privata, ha previsto il ricorso, per la prima volta a Modena, al procedimento di acquisizione sanante previsto dalla normativa (art. 42 bis del DPR n° 327/2001) riscontrando la presenza dei presupposti di “prevalenza dell’interesse pubblico” e di “assenza di ragionevoli alternative”. L’area del privato, infatti, è stata irreversibilmente trasformata dal Comune in strada e pista ciclopedonale con funzione primaria di collegamento nel quadrante ovest della città e la restituzione al privato comporterebbe il rifacimento dei sottoservizi e del manto stradale con spese molto rilevanti e con evidenti disagi alla viabilità della zona.
Per dare esecuzione contabile al procedimento di acquisizione sanante, nella seduta di lunedì 26 maggio, è stata approvata dal Consiglio comunale la quarta variazione di bilancio che, appunto, varia l’annualità 2025 del bilancio di previsione 2025-2027: a fronte della riduzione del fondo spese urgenti di parte capitale, infatti, si istituisce un investimento relativo all’acquisto dell’area di importo pari all’indennizzo da riconoscere. A favore della delibera si sono espressi Pd, Avs, Pri-Azione e M5s; contrari Fratelli d'Italia, Lega Modena, Forza Italia, Modena in ascolto e Modena per Modena.
Presentando la delibera, il sindaco Massimo Mezzetti ha riepilogato la vicenda, sottolineando come i lavori, iniziati nel 2020 e conclusi nel 2021, sono stati realizzati valutando che tutte le aree interessate dal progetto fossero di proprietà comunale sulla base di quanto emerso dalle mappe catastali. A marzo 2021 i proprietari di un’area adiacente la sede stradale hanno chiesto di verificare l’avvenuta invasione di una porzione del terreno di loro proprietà: l’Amministrazione si è subito attivata e sono seguiti incontri, sopralluoghi e una procedura di mediazione conclusasi a dicembre 2024 con esito negativo, con successivo ricorso al Tribunale civile di Modena contro il Comune da parte dei proprietari.
Il Comune ha, quindi, conferito un incarico per la verifica dei confini e, dalla relazione tecnica, è risultato un minimo sconfinamento per 225 metri quadrati, errore effettuato durante le fasi di progettazione a causa dell’utilizzo di una mappa catastale che presentava la linea di confine in posizione errata. Al fine di sanare tempestivamente l’occupazione senza titolo della piccola area, l’Amministrazione ha valutato di applicare quanto previsto dalla normativa che, nel caso di utilizzi di un bene immobile per scopi di interesse pubblico, modificato senza provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità, prevede la possibilità di disporre l’acquisizione del bene previo la corresponsione di un indennizzo.
“È indubbio – ha precisato il sindaco – che c’è stata un'errata procedura inziale da parte del Comune non in malafede e la norma del 42 bis esiste proprio per rispondere a eventuali errori. L’Amministrazione è giunta a utilizzare questa procedura a seguito di numerose interlocuzioni e dopo l’offerta di una somma di circa 21 mila euro di risarcimento alla proprietà, che però è stata rifiutata a fronte una richiesta con caratteristiche speculative, pari a 500 mila euro, in considerazione della sproporzionata cifra rivendicata, fuori da qualunque parametro di riferimento di valore”.
L’avvio del procedimento di acquisizione è stato comunicato ai proprietari dell’area, cui verrà riconosciuto un indennizzo pari a 2.119,50 euro determinato dal Collegio peritale del Comune che comprende anche un risarcimento per il periodo di occupazione dalla data di consegna dei lavori, il 6 luglio 2020, fino al 30 maggio 2025. Il provvedimento sarà notificato ai proprietari ed entro 30 giorni dalla data di esecutività sarà trasmesso alla Corte dei Conti. L’indennizzo dovuto sarà depositato presso la Cassa Depositi e Prestiti.
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Ultimo aggiornamento: 27-05-2025, 15:05