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Il servizio di Agenzia casa, oltre che ai residenti, sarà esteso anche a persone che lavorano o studiano in città, con un Isee da 6 mila fino a 35 mila euro, in modo da rispondere anche alla cosiddetta “fascia grigia”, ovvero coloro che hanno un reddito che gli consente di pagare un affitto calmierato ma che sono in difficoltà a reperire una abitazione nel mercato privato.
E, ancora, il Comune potrà applicare agli inquilini canoni abbattuti rispetto a quanto riconosciuto al proprietario, in una logica di sostegno alla locazione, e assegnerà gli alloggi dando priorità a chi è sottoposto a sfratto per finita locazione o per morosità incolpevole, oltre a chi è titolare di provvedimenti di rilascio a seguito di separazione.
Sono le principali novità del nuovo Regolamento del servizio di Agenzia casa che è stato portato in Consiglio comunale nella seduta di oggi, lunedì 23 giugno, dalla vicesindaca e assessora alle Politiche abitative e Piano per la Casa Francesca Maletti e approvato con il voto a favore di Avs, Spazio democratico, Pd, M5s, Lega Modena, Modena per Modena e con l’astensione di Fratelli d'Italia e Modena in ascolto. Approvato, con gli stessi voti, anche l'emendamento all’articolo 2 del regolamento (Destinatari del servizio e priorità di accesso – Requisiti oggettivi), presentato dai consiglieri Pd: Vincenza Carriero, Luca Barbari e Diego Lenzini.
“Il problema casa – ha affermato Maletti – riguarda tutta la città e non può essere trattato in una visione emergenziale e delegata totalmente alle istituzioni. Attraverso il rilancio di Agenzia Casa vogliamo rinnovare il dialogo con i proprietari e intercettare risorse immobiliari ulteriori a partire da quelle libere e non utilizzate per poter dare risposte al forte bisogno abitativo a canoni calmierati. L’obiettivo dell’Amministrazione è quindi promuovere la cultura della casa come risorsa per tutti, ponendosi come intermediario e riempiendo il vuoto di fiducia che spesso c’è tra proprietari e inquilini”.
Tra le novità, come già annunciato, la possibilità di mettere a disposizione di Agenzia Casa anche tipologie di soluzione differenti dagli appartamenti e l’applicazione di una tariffa Imu agevolata per il proprietario, l’affitto equiparato ai canoni definiti dagli accordi territoriali, oltre ad un contributo per il ripristino dell’immobile in caso di danneggiamenti. Saranno, inoltre, valutate anche disponibilità in altri comuni della provincia, in accordo con gli Enti di riferimento.
L’Agenzia casa, poi, potrà svolgere un servizio di accompagnamento all’abitare per favorire la capacità di conduzione e cura del bene casa da parte degli inquilini (con riguardo anche agli stili di consumo e alla sostenibilità economica), per facilitare le relazioni condominiali prevenendo le dinamiche conflittuali e per sostenere i nuclei nel percorso di autonomia abitativa.
Tra i requisiti per accedere al servizio come inquilini, rientrano un reddito familiare netto mensile pari al doppio dell’importo del canone mensile di concessione e delle spese condominiali, oltra al non avere altri alloggi sul territorio provinciale in proprietà o in altro diritto reale di godimento, salvo che le quote siano inferiori al 50 per cento. Tale requisito, però, come richiesto dall’emendamento approvato, viene superato in presenza di diritto di abitazione in favore di coniuge superstite in caso di successione (ex art. 540 c.c.) o “di altro diritto di terzi che ne impedisca il concreto godimento, o di sentenza di separazione o di divorzio che ne impedisca l'utilizzo”.
Una quota delle soluzioni abitative acquisite (per un massimo del 20 per cento del totale) sarà riservata al bisogno abitativo di persone o nuclei in condizioni di fragilità, collocati in contesti emergenziali o temporanei a carico del Comune e, per situazioni particolari, sarà possibile gestire attraverso Agenzia casa anche immobili per cui è già stato individuato l’inquilino, in accordo con la proprietà.
Oltre a situazioni di sfratto e provvedimenti di rilascio a seguito di separazione, sarà posta particolare attenzione alle situazioni in cui è presente una persona con disabilità o invalidità superiore al 66 per cento e ai nuclei per i quali il canone ha un’incidenza sul reddito Irpef superiore al 40 per cento. A occuparsi degli abbinamenti e assegnazioni soluzione abitativa-famiglia sarà una Commissione tecnica, che valuterà le caratteristiche dell’immobile e quelle del nucleo familiare, tenendo conto, se sussistono le condizioni, anche delle opzioni e preferenze indicate dalla famiglia nella domanda. L’assegnazione potrà avvenire anche prevedendo bandi e avvisi ad hoc e per particolari tipologie di bisogno. Potranno inoltre essere sviluppati specifici accordi con enti, associazioni e organizzazioni del territorio oltre che, per l’acquisizione di soluzioni abitative, con grandi proprietà.
Ai proprietari, poi, verranno assicurate una serie di garanzie: oltre all’Imu agevolata e al contributo per il ripristino, il pagamento puntuale del canone di locazione, il rimborso del 50 per cento delle spese di registrazione del contratto, il pagamento delle spese accessorie in caso di inadempienza del conduttore, la riconsegna dell’immobile allo scadere del contratto se il proprietario desidera rientrarne in possesso. Il proprietario potrà inoltre usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalle normative per le locazioni a canone concordato.
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Ultimo aggiornamento: 23-06-2025, 19:06