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Ultimi giorni per lasciarsi sorprendere dalle visioni di Walter Mac Mazzieri, l’artista pavullese che ha saputo trasformare la realtà e la memoria in un personale racconto fantastico. La mostra “Dov’è la tavola dei colori?!!”, allestita negli spazi dell’ex chiesa di San Paolo in via Selmi 63 chiude i battenti venerdì 20 giugno.
Fino ad allora, è possibile visitarla gratuitamente ogni giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
L’esposizione, patrocinata dal Comune di Modena, è un’ampia antologica che ripercorre le tappe di una vita artistica intensa e originale: un percorso che intreccia la cultura e i paesaggi del Frignano con le suggestioni dell’Europa e del Nord Africa, passando per la scoperta del surrealismo e della metafisica.
Nato a Ca’ d’Olina di Pavullo nel 1947, Mac Mazzieri rimase sempre legato alla sua terra d’origine, povera e austera, popolata da uomini di poche parole e da animali che nelle sue opere assumono un ruolo centrale, diventando creature fantastiche, a volte ingenue, a volte inquietanti.
Le sue immagini, a tratti oniriche e sproporzionate, non sono mai una fuga dal reale, ma un’esaltazione, una dichiarazione d’amore smisurata per luoghi, persone e cose.
Viaggiatore curioso, Mazzieri si lasciò affascinare dalla cultura straniera e dalla grande arte europea, ma non abbandonò mai il richiamo delle radici. Fondamentale nella sua formazione fu la visita, nel 1967, della mostra “Le Muse inquietanti” al Museo d’Arte Moderna di Torino: un incontro folgorante con i maestri del surrealismo e della metafisica. Venezia, poi, lo incantò negli anni Ottanta con la sua bellezza sospesa e sognante.
Mazzieri fu anche poeta, amato e interpretato da grandi scrittori e critici come Dino Buzzati, Giancarlo Vigorelli, Enzo Fabiani, Vico Faggi, Alberto Bertoni e Roberto Barbolini. Nei suoi progetti incompiuti, restava il desiderio di dare vita, con la pittura, ai grandi poemi omerici, in particolare all’Odissea.
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Ultimo aggiornamento: 18-06-2025, 12:06